05 December 2010

Infrazioni all’estero: più facile l’identificazione

L’Europa è unita anche sulle multe: un accordo fra i Paesi ora consente un’identificazione più facile di chi compie infrazioni all’estero

Infrazioni all’estero: più facile l’identificazione

Sebbene ogni Paese mantenga ancora sanzioni e regolamenti propri, per alcuni tipi di infrazioni commesse all’estero sarà presto più facile l’identificazione del destinatario della multa, qualora non venga fermato sul posto. Il testo redatto dai ministri dei Trasporti dell’Unione Europea ha posto l’attenzione su quelle infrazioni che causano il 75% dei morti: eccesso di velocità, passaggio col rosso, mancato uso delle cinture di sicurezza e guida in stato d'ebbrezza, guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti, mancato uso del casco in moto, circolazione sulla corsia d'emergenza e uso del cellulare durante la guida.

 

Da Trasportoeuropa.it leggiamo che queste nuove norme consentiranno d'identificare i conducenti comunitari, che quindi saranno perseguiti per le infrazioni commesse in uno Stato membro diverso da quello d'immatricolazione del loro veicolo. In concreto, sorgerà una rete telematica per lo scambio dei dati necessari tra lo Stato nel quale è stata commessa l'infrazione e quello dove il veicolo è stato immatricolato. Una volta a conoscenza del nome e dell'indirizzo del proprietario del veicolo, le autorità del Paese dove è stata commessa l'infrazione invieranno al soggetto una notifica d'infrazione.

 

Oggi, invece, se il conducente straniero che compie un’infrazione al Codice della strada non viene fermato sul posto, la sua identificazione è molto più complicata. Sempre da Trasportoeuropa.it, scopriamo che secondo i dati di Bruxelles, i conducenti stranieri rappresentano il 5%del traffico medio di un Paese comunitario, ma sono responsabili del 15% delle infrazioni commesse (con punte del 25% nei Paesi d'attraversamento, come la Francia, e del 40% nella stagione turistica).

 

La norma non entrerà in vigore prima del 2013; da quella data in poi, sappiate che per le infrazioni commesse all’estero non ci dovremo più chiedere “arriverà la multa o no?”. Arriverà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA