03 December 2010

Tariffe assicurazioni: agenti contro gli aumenti

Gli agenti assicurativi protestano contro i rincari decisi dalle stesse compagnie e contro la politica adottata in alcune zone del Mezzogiorno. Dal 1994, aumenti fino al 173%

Tariffe assicurazioni: agenti contro gli aumenti

Il premio medio per una RC Auto in Italia è di 407 euro contro i 222 della Germania, 229 della Spagna e 172 della Francia. E’ questo uno dei punti più spinosi della protesta che lo SNA (Sindacato nazionale agenti assicurativi) ha messo in atto durante un proprio convegno a Roma. Sul palco si sono visti insieme gli agenti con varie associazioni dei consumatori e la Confcommercio, tutti preoccupati per la situazione delle assicurazioni nel nostro Paese.

 

Giù le mani dai consumatori” è il titolo scelto per l’incontro in cui il sindacato ha annunciato lo stato di agitazione per protestare contro le compagnie. Cinque le domande che sono state poste all’Ania dallo SNA.

 

1) Che iniziative sono state prese  o si intendono prendere nei confronti delle imprese che abbandonano il mercato assicurativo, con particolare riguardo al Meridione, creando grave danno ai consumatori e determinando una vera e propria emergenza sociale?

2) Perché nonostante le liberalizzazioni del mercato assicurativo introdotte con la Legge Bersani non si è attuato un efficace processo concorrenziale fra le compagnie?

3) Le compagnie hanno fatto una politica di efficace contrasto alle frodi al fine di contenere il costo delle R.C. Auto oppure hanno preferito trasferire gli oneri sulla collettività?

4) Le compagnie di assicurazione hanno spesso in comune amministratori e dirigenti, partecipazioni incrociate e moltiplicazione di incarichi. Come ritenete di ovviare a tale evidente alterazione dei livelli concorrenziali fra le imprese?

5) Perché l’Ania rifiuta di confrontarsi con gli agenti per adeguare l’accordo nazionale fra le parti alla normativa attuale?

 

Insomma, agenti sul piede di guerra. Innanzitutto c’è il problema delle tariffe – fra le più care d’Europa – e aumenti che pesano sulle tasche dei cittadini: il sindacato chiede innanzitutto l’istituzione di un Comitato nazionale contro le frodi assicurative, uno dei capitoli che più gravano sul bilancio delle compagnie e che sono usate per giustificare i rincari. Poi, c’è il problema del presidio del territorio: lo SNA ritiene inaccettabile che in alcune parti d’Italia arrivino centinaia di lettere di disdetta da parte delle polizze assicurative nei confronti degli assicurati (svincolate dai profili, rivolte, cioè, anche agli automobilisti più virtuosi), con anche agenzie e centri di liquidazione che chiudono. Infine, chiedono – attraverso anche una petizione rivolta al Presidente della Camera – di consentire una vera liberalizzazione del mercato, consentendo anche l’ingresso di compagnie estere.

 

Giovanni Metti, presidente SNA: “Stiamo assistendo al lievitare del costo delle polizze a carico dei nostri clienti. Alcune associazioni consumeriste segnalano crescite del 173% nella Rcauto dal 1994 ad oggi. Si tratta di costi insostenibili per le famiglie italiane come dimostra anche la comparazione del premio medio in Italia, che è praticamente doppio rispetto a quello pagato in Germania, Francia e Spagna. E proprio per questa ragione il Sindacato si pone, oggi più che mai, al fianco dei consumatori, con l’obiettivo di dare vita ad un mercato sostenibile, caratterizzato da tariffe eque ed accettabili per le famiglie e le imprese.”

 

Nel frattempo, l’Isvap (autorità di controllo sulle assicurazioni) ha avviato 14 procedure di indagine proprio per verificare se alcuni aumenti praticati da altrettante compagnie siano giustificati o meno. Questi rincari sarebbero sensibili soprattutto al Sud e nei confronti dei giovani (si parla di contratti con premi fino a 8.500 euro annuali per assicurare un’auto per i più giovani).

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