Salire su una Tuono V4 significa aspettarsi tanto. E la cosa bella è che non ci ha mai delusi. Non per niente si è portata a casa la vittoria nella comparativa hypernaked del 2020 e anche prima. L’equilibrio ciclistico, unito a un motore molto potente (175 CV), ma ricco di coppia e ben sfruttabile creano un mix che raramente capita di provare. Con questa 2021 cresce la gestione elettronica, che significa avere una risposta del gas ancora più dolce, perfetta per gestire un motore che ha un’anima molto sportiva. C’è coppia, schiena in un arco di giri davvero ampio e in diverse curve qui a Misano ti accorgi che ci sta bene una marcia, ma anche quella superiore. Poter gestire il freno motore di tipo cornering ti permette di cucirti addosso la scorrevolezza della moto secondo il tuo stile di guida. Puoi aumentarlo per avere un aiuto in staccata, sapendo che poi nell’ingresso curva viene dirotto in automatico e quello che ne risulta è una fluidità di guida pazzesca. Si pennellano le curve e si fa scorrere la moto come raramente capita con queste cilindrate. L’altro vantaggio apprezzabile dato dalla gestione fine, concessa dalla nuova centralina Marelli 11 MP, è nell’anti wheelie che lavora perfettamente: al livello 1, il nostro preferito, tiene la ruota davanti a una spanna da terra in seconda-terza marcia, fiondandoti in avanti senza farti pensare a come e quanto stia tagliando la potenza. La regolazione dell’anti impennata, così come il traction, si fa in qualsiasi momento con due comodi tasti sul blocchetto elettrico sinistro e quindi ci si rende conto in un attimo di quale sia il livello a noi più congeniale. Con i livelli 2 e 3 la moto non si alza, il manubrio è più fermo tra le mani e la guida è ancora più facile, ma meno adrenalinica! Ottima la posizione di guida, che non è cambiata rispetto a prima, e che prevede pedane giustamente alte e arretrate, per un’ottima luce a terra e la possibilità di caricarle in uscita di curva per stabilizzare la moto, una sella ampia per spostarsi con il corpo comodamente e il manubrio piuttosto basso, in modo da avere una certa dose di carico sui polsi e sentire la ruota anteriore. Meravigliose le Ohlins semi attive, che ben conosciamo, sensibili alle regolazioni e dotate di grande scorrevolezza. Ma quando parliamo di equilibrio non la diciamo tutta, quello che sa esprimere la Tuono è una comunicativa maiuscola con il pilota, che sente sui polsi, sulla sella e sulle pedane tutto ciò che accade sotto le ruote. La sua capacità di curva, di chiudere le linee e svoltare stretta è rimasta sublime ed è forse l’aspetto più entusiasmante della guida della Tuono V4 Factory. Cambio elettronico bidirezionale rapido e preciso, freni potenti ma non troppo aggressivi nella prima fase e molto modulabili. Insomma, siamo di fronte a una di quelle, poche, moto alle quali è davvero difficile trovare dei difetti. Forse uno, veniale: anche sulla Tuono, come sulla RSV4, la versione Factory 2021 non ha di serie l’Akrapovic in titanio (quello omologato in titanio o racing in carbonio sono optional), ma un terminale in acciaio più civile.