Le protagoniste
LA PROVA: Abbiamo portato le due naked da 1000 cc sul circuito
di
Misano per fare il confronto.
LA TUONO presenta, in pratica, una sola ma importante
variazione
rispetto al modello precedente: il motore Magnesium. E’ la
massima
evoluzione del V twin di 60° di Noale e si presenta forte di
139 CV e 10,9 kgm dichiarati. Quanto alla ciclistica, differisce dalla
precedente per le pinze freno, ora Brembo Triple Bridge con 2
pastiglie al posto di 4.
LA "KAPPONA" ha subito un più profondo il lavoro,
fatto dagli ingegneri austriaci. Nata come agilissima e reattiva,
è stata resa più stabile e precisa mentre la linea disegnata
da Kiska è rimasta pressoché invariata anche se il serbatoio tiene
ora 18,5 litri contro i 15 del precedente modello. Il compatto propulsore
a V di 75° continua ad erogare 120 CV e 10,2 kgm, ma è stato
accorciato di un dente di pignone il rapporto di trasmissione finale.
Soluzione azzeccatissima sia per il primo tratto del circuito di Misano,
fatto di curve e controcurve piuttosto lente, sia sul tratto veloce, con
curve in appoggio, dove la precisione e la stabilità della ciclistica vengono
messe a dura prova.
Le differenze
L'OCCHIO VUOLE LA SUE PARTE, quindi ci fermiamo ad osservare le
tante
differenze che distinguono i due modelli.
LA KTM sembra decisamente più compatta, forse per via
dell’accentramento
degli elementi di carrozzeria verso l’avantreno e del maggior sviluppo
in altezza.
L’APRILIA è più bassa e maggiormente accucciata sulle
sospensioni.
SCELTE DIVERSE anche per i telai, in tubi di acciaio per
KTM e a doppio trave in alluminio per Aprilia.
Il confronto
LA 990 si presenta, al momento di entrare in pista,
sicuramente
più “strana” e meno convenzionale. La
posizione di guida è
comoda e naturale, il largo manubrio a sezione variabile si
impugna facilmente e le pedane sono ben distanziate dalla sella.
Si sta seduti in posizione piuttosto eretta e tutti i comandi
appaiono al posto giusto. Nel misto lento, diciamo fino a
velocità dell’ordine di 100 km/h, la guida è entusiasmante;
la ciclistica reattiva e la favorevole leva offerta dal manubrio garantiscono
ingressi in curva veloci e sicuri. Le inversioni di inclinazione sono
fulminee e i 190 kg rilevati dal nostro Centro Prove si muovono agilmente
tra una curva e l’altra. Il motore, per parte sua, assicura
una prontezza di erogazione alla quale occorre addirittura fare
un minimo di abitudine. Risponde con tale rapidità anche alle piccole
aperture da richiedere attenzione nell’uso della manopola del gas.
I trasferimenti di carico, dovuti alla lunga escursione ed a una taratura
piuttosto libera delle sospensioni, sono avvertibili soprattutto quando
si sfrutta appieno la potenza dell’impianto Brembo. Finché le velocità
rimangono contenute la situazione è di gran gusto e divertimento, ma anche
la performance è buona e difficilmente le supersportive riescono a fare
di meglio. Quando le curve si aprono la KTM è meno a suo agio. Il pilota
fatica a schiacciarsi sul serbatoio e le pedane piuttosto avanzate
sono comode ma poco adatte a spingersi con il corpo in avanti.
A BORDO DELL'APRILIA ritroviamo un comportamento molto più simile
a quello di una supersportiva carenata (vedi RSV 1000). La Tuono è
meno reattiva e gustosa nel lento, ma sostanzialmente più precisa
e stabile. I curvoni diventano terreno di caccia e l’avantreno
consente di percorrere esattamente la traiettoria desiderata. La
frenata richiede uno sforzo alla leva maggiore di quello richiesto
dalla Superduke ma le decelerazioni sono comunque potenti senza che
si producano perturbazioni dell’assetto.
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