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di Matteo Aglio
31 December 2022

Dovizioso: “La gara Sprint della MotoGP? Bene per i più forti in qualifica”

Andrea Dovizioso ci parla della gara Sprint della MotoGP, che dalla stagione 2023 si disputerà il sabato in tutti gli appuntamenti del mondiale. Dal suo punto di vista sarà un vantaggio solo per i piloti più forti in qualifica

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Andrea Dovizioso

Già a partire dalla stagione 2023 Dorna ha deciso di inserire la gara “Sprint” nel palinsesto della MotoGP, subito in tutti gli appuntamenti del mondiale, creando non poche perplessità. Si tratta di una gara breve che si correrà al sabato, per “spingere” sullo spettacolo. Nel 2023 ci saranno quindi 42 gare, con un programma del fine settimana intensissimo.

A tal proposito abbiamo intervistato Andrea Dovizioso, che per più di vent’anni è stato protagonista nel paddock del Motomondiale e uno dei piloti più lucidi nell’analizzare quello che succede fuori e dentro la pista. Andrea Dovizioso non sperimenterà la Sprint Race, avendo deciso di ritirarsi quest’anno, ma ha le idee chiare su pro e contro di questa novità. Ecco le sue parole.

Andrea, qual è la tua opinione sulla Sprint Race? Riuscirà ad aumentare l’interesse del pubblico per la MotoGP?

“Aggiungerà una partenza in più, rispetto a quello che è stato il programma fino ad ora, e questo sicuramente creerà più dinamiche da gestire, ma non credo cambierà molto lo spettacolo. Piuttosto credo che si rivelerà uno svantaggio togliere il warm-up delle categorie inferiori, Moto3 e Moto2, perché noi piloti non siamo abituati a partire direttamente in gara, senza essere scesi in pista in una sessione di riscaldamento. Capisco che questo nuovo format abbia dei tempi più serrati, ma credo sarebbe meglio fare almeno 5 o 10 minuti di warm-up prima della gara”.

Raddoppiare il numero delle gare quanto influirà sullo stress fisico e mentale di piloti e team?

“Fisicamente sarà più difficile affrontare due gare, sarà più tosta, soprattutto quando si correrà su tracciati che richiedono uno stile di guida più impegnato. Questo metterà a dura prova tutti i piloti. Secondo me, però, questo nuovo regolamento potrà anche essere un vantaggio per quei piloti che sono veloci in qualifica perché, potendo partire dalle prime posizioni, potranno sfruttare una condizione più facile e che potrebbe avvantaggiarli in gara, portandoli a guadagnare più punti”.

Dal punto di vista dell’impegno fisico, quali sono i circuiti più critici con un raddoppio delle gare?

“Dipende molto dalle caratteristiche fisiche di ogni singolo pilota e dal feeling che ha su ogni tracciato. Però mi viene da pensare ad Austin, Sepang, Assen e Mugello”.

Se il problema vero è la mancanza di sorpassi, non sarebbe stato meglio agire sul regolamento tecnico?

“Credo che sia sicuramente un discorso connesso al regolamento tecnico in quanto, a livello di guida, i piloti adesso fanno meno errori perché sono più aiutati dai sistemi che sono stati introdotti sulle moto negli ultimi anni. Le ali, l’abbassatore posteriore e tanta elettronica danno al pilota un po’ meno influenza nella guida, ma soprattutto danno meno margine di manovra, in particolare in frenata e nel cercare il sorpasso, perché tutti staccano particolarmente al limite”.

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