Anche Premier Helmets Italia contesta i risultati del test di Altroconsumo
P.H.I. si è detta “certa sia della sicurezza del casco Premier JT3 che della sua piena corrispondenza alla normativa prevista dall’omologazione ECE 22-05”.
Anche premier helmets italia contesta i risultati del test di altroconsumo
Milano 29 gennaio 2010 –
Successivamente alla sementita fatta dallo Urban Product Manager Guillaume
Origoni della Sharck che, riguardo ai test sui caschi condotti per conto
di Altroconsumo, è stato secco nel sostenere di “nutrire legittimi dubbi
sulla veridicità dei risultati espressi nella loro inchiesta”, ora anche
Luca Madeo di Premier Helmets Italia difende l’azienda dalle accuse dell’
Associazione
dei consumatori. Madeo ha diffuso un comunicato in cui si legge: “In riferimento
al test effettuato dalla rivista Altroconsumo secondo il quale il casco
Premier modello JT3 non avrebbe superato la prova di scalzamento facciamo
presente quanto segue: P.H.I. è CERTA sia della sicurezza del
casco
Premier JT3 che della sua piena corrispondenza alla normativa prevista
dall’omologazione ECE 22-05 ed è pronta, in qualsiasi momento, in qualsiasi
ente certificato ed abilitato ed a proprie spese a testare di nuovo i caschi
attualmente in possesso di Altroconsumo al fine di provare in maniera oggettiva,
inconfutabile ed in contraddittorio che quanto sostenuto da Altroconsumo
è falso, infondato e non corretto. La P.H.I. chiede in questo caso che
uno dei suoi tecnici possa presenziare alla ripetizione dei test. Quanto
sopra è più volte stato richiesto ad Altroconsumo che ha ignorato le ns.
legittime richieste omettendo qualunque replica in merito. Teniamo a far
notare come l’unica prova che – a detta di Altroconsumo – il casco non
avrebbe superato riguarda lo scalzamento, vale a dire un test eseguito
manualmente sul sistema di ritenzione del casco e quindi soggetto a possibili
errori se l’ operatore preposto non è adeguatamente preparato e/o competente.
Abbiamo chiesto in più occasioni il nominativo dell’ ente o della struttura
che aveva effettuato le prove, al fine di poter verificare congiuntamente
con i loro tecnici ed i tecnici di Altroconsumo i dati e le modalità del
test. Anche questa richiesta è stata disattesa. Non ci è stata concessa
alcuna possibilità di replica a quanto asserito da Altroconsumo; anche
dopo che in corso di analisi dei dati inviati abbiamo evidenziato
tempestivamente
ai referenti di Altroconsumo una serie di errori, incongruenze e sviste
a dir poco imbarazzanti. Siamo stupiti ed amareggiati dall’ atteggiamento
di Altroconsumo. Un atteggiamento scorretto e dittatoriale, volto a far
notizia ed a danneggiare aziende che, come la nostra, si impegnano ogni
giorno per far prodotti adeguati alle aspettative di mercato ed a far fronte
ad una dura crisi economica, e che, come se non bastasse si trovano a subire
tentativi di affossamento del tutto gratuiti ed infondati che comporteranno
per la nostra attività gravi conseguenze economico finanziarie. Siamo tuttavia
rassicurati e confortati dalla Ferma presa di posizione di Confindustria-Ancma
che si sta muovendo per tutelare le aziende accusate ingiustamente da
Altroconsumo.
Vogliamo infine ricordare che già nel 2009 Altroconsumo aveva sottoposto
a test , con le medesime modalità, caschi per motociclisti del tipo “Integrale”:
Anche in quel caso aveva pubblicato i risultati creando notevoli danni
commerciali alle Aziende coinvolte, salvo successivamente dover prendere
atto che quegli stessi caschi, nuovamente testati dalle Autorità competenti,
si dimostravano conformi alla normativa Europea ECE 22-05”.
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