Accanto alla normale produzione si realizzano versioni speciali come la Millennium Limited Edition dell’anno 2000; nel 2001 la PX beneficia di un nuovo proiettore alogeno da 35/35W e gli indicatori di direzione con plastica trasparente. La PX esce di produzione nel 2007, ma il successo che sta ottenendo il modello Star prodotto dall’indiana LML, esteticamente eguale alla Vespa, spinge la Piaggio a modificare i propri programmi e a rimettere in produzione la PX ripresentandola al Salone di Milano nel 2010.
Quattro anni dopo debutta la Touring con portapacchi anteriore e posteriore e piccolo parabrezza. La PX non fa più grandi numeri di vendita come un tempo: il mercato, ormai super viziato dai modelli automatici molto più pratici, ha spinto la classica Vespa in un angolo: nel 2015, infatti, si vendono solo 424 esemplari di 125 cc e 611 di 150 cc. Arriviamo così al fatidico 2016: la PX fa ancora la sua bellissima figura associandosi, con il
colore verde metallizzato prodotto appositamente per il 70° anniversario, al resto della produzione di ultima generazione. Quell’anno se ne immatricolano ancora 1.640 (di cui 579 di 125 cc).
Poi da dicembre la produzione viene sospesa e nel corso dell’anno viene tolta dai listini, senza un comunicato o un degno addio. Perché questa scelta? La motivazione è di natura economica: troppo caro adeguare il motore 2 tempi Euro 3 alla più stringente normativa in fatto di emissioni denominata Euro 4. Da allora sono iniziate a circolari “voci” su una possibile nuova PX, motorizzata 4 tempi che sicuramente la Piaggio ha valutato. A conti fatti deve aver ritenuto non più interessante un simile progetto e quindi per la PX il futuro si è evidentemente chiuso. Non resta che ricordare con affetto e simpatia questa Vespa che, particolare imprescindibile, è stata l’ultimo modello fedele al progetto originario di Corradino D’Ascanio.
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