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Addio a Paolo Sesti, per 20 anni Presidente FMI

È scomparso nella notte, a causa di una malattia, Paolo Sesti, per 20 anni Presidente della Federazione Motociclistica Italiana

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Nato a Bergamo nel 1947, era stato eletto per la prima volta alla guida della FMI il 28 settembre 1996, rimanendone a capo fino al dicembre 2016. Appassionato motociclista fin da giovane, aveva traghettato la Federazione nell’epoca caratterizzata dalla modernizzazione tecnologica. Tra i numerosi ruoli istituzionali ricoperti, era stato Membro della Giunta Nazionale del CONI nel quadriennio 2005-2008 e Vice Presidente della Federazione Internazionale di Motociclismo dal 2007 al 2010. Il Presidente FMI Giovanni Copioli ha disposto un minuto di silenzio in memoria di Paolo Sesti in tutte le competizioni che si svolgeranno oggi sul territorio nazionale.

Addolorata per la scomparsa, la redazione di Motociclismo porge le più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici di Paolo in questo momento di sconforto.

Sesti ha ricoperto un ruolo importantissimo nella storia delle Federazione Motociclistica Italiana. Nei suoi 20 anni di presidenza ha cercato di “politicizzare” la Federazione, nel senso di permettere alla platea dei motociclisti sportivi e non, di essere ascoltata dal mondo della politica romana. Ha pensato a come mettere i ragazzi in motocicletta, spingendo sulle leve della formazione, pensando all’istruzione ha promosso formatori professionali e certificati che aiutassero i giovani a muoversi in sicurezza nel traffico. Ha cercato di traghettare la FMI verso una diversa maturità, fatta di veri professionisti di questo mondo ma dando pure un consistente peso all’importantissimo fattore del volontariato. Ha agito a vantaggio delle moto d’Epoca con il Registro Storico della FMI riconosciuto dallo Stato, con le agevolazioni del caso.

Con la nostra rivista non è stato però un rapporto del tutto idilliaco. In sostanza da sempre Motociclismo si confronta in maniera critica con la FMI, che ha le sue origini con la nascita del Moto Club d’Italia istituito a Milano nel 1911. Si ricordano, sterminati editoriali di Gino Magnani, il fondatore della nostra rivista, per spronare la Federazione a farsi carico di una maggiore presenza nei piani alti dei palazzi romani (non è cambiato poi molto…), a valorizzare ancora di più l’utilizzo e i vantaggi della motocicletta. Con Sesti abbiamo avuto punti di discussione principalmente su come la FMI spendeva i soldi che arrivavano dagli associati, oltre agli incrementi dei costi delle tessere d’iscrizione alla FMI e degli importi delle varie licenze necessarie per gareggiare, ma il presidente bergamasco ci ha pure ampiamente appoggiato quando gli abbiamo chiesto di darci un aiuto politico nella nostra campagna per dimezzare l’importo dei pedaggi autostradali.

Sesti ha mosso le sue leve quando ha dovuto affrontare i problemi del rapporto tra il fuoristrada e l’ambiente, praticamente il transito delle moto da offroad nelle zone rurali e in quelle montane. Si è confrontato con chi ha istituito i tanti divieti che rendevano ardua, per non dire impraticabile, l’uso della moto al di fuori dell’asfalto. Non poteva che esser diversamente da così perché sei nato a Bergamo (nel 1947) e ti piace andare forte con la motocicletta non puoi che diventare un pilota da Regolarità. E così lo era stato Paolo Sesti che ha gareggiato nel fuoristrada sotto la bandiera del M.C. Bergamo e che amava la motocicletta più che mai.

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