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Abruzzo - Gita fra le terre dello zafferano in provincia de L’Aquila

Regione incantevole

L'oro abruzzese




L’Abruzzo è una regione incantevole e selvaggia dalla forte tradizione pastorale e agricola, dove il vero “oro” è rappresentato da frutti della terra come la pregiata spezie dello zafferano. Il nostro itinerario ripercorre una storia vera, dove passione e rifiuto per il probabile scempio hanno salvato l’estinzione di questi costosi bulbi della provincia de l’Aquila. A fine anni Sessanta, a Civitaretenga, piccola frazione del comune di Navelli, Salvatore Sarra, a capo di un pugno di agricoltori, combatte una difficile battaglia contro il disfattismo nei confronti di una produzione - quella dello zafferano - che non rendeva più i necessari frutti economici, a causa della forte importazione spagnola. Da tanta tenacia, nel 1971 nasce la Cooperativa dell’Altopiano di Navelli per la tutela dell’oro abruzzese. Nonostante molte difficoltà iniziali per riconquistare la fiducia dei produttori e successivamente dei consumatori, nel 1996 la piana di Navelli ottiene la tanto sospirata certificazione DOP che restituisce dignità e orgoglio ai sacrifici di Salvatore. Ultimo importante passo: l’istituzione nel 2005 di un Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila. Il “re delle spezie” ha così riconquistato credibilità nel suo regno e sarà felice di ospitare i motociclisti ingolositi da un bel piatto di risotto. A questo punto si può mettere la prima per imboccare la strada che lascia l’Aquila in direzione Bazzano per poi svoltare verso Monticchio, entrando così nel vivo dell’area DOP. Arroccati sulle montagne circostanti, si superano graziosi paesi che meritano attenzione. Fossa è sicuramente uno di questi, con la sua Chiesa di S. Maria ad Cryptas, in stile gotico cistercense del sec. XIII, che conserva al suo interno affreschi di rara bellezza.

Stiffe





Ancora qualche chilometro ci divide dal paese di Stiffe, dove è d’obbligo sostare per la visita alle sue grotte, fenomeno carsico tra i più conosciuti in Italia. Per motivi di conservazione del delicato ambiente sotterraneo la visita di circa 50 minuti non potrà essere immortalata con la macchina fotografica, ma sicuramente resterà impressa nella memoria. Anche se il periodo non è adatto per tornare su due ruote, meglio appuntarsi sul taccuino di viaggio un promemoria per le feste natalizie: ogni anno all’interno della grotta viene allestita una suggestiva rappresentazione del Presepe. Dopo le belle cascate sotterranee, se si ha ancora voglia di acqua, San Demetrio ne’ Vestini propone come diversivo per una pausa il lago balneabile di Sinizzo. Ammirando l’ampio panorama della conca aquilana, la svolta per Poggio Picenze immette sulla SS17 in direzione Navelli. Importante ricordare l’attività estrattiva della “pietra bianca”, di natura calcarea, con cui sono stati realizzati molti degli ornamenti delle opere presenti sul territorio. Ma ecco presentarsi all’orizzonte il grazioso borgo di Navelli. Abitato un tempo dai Vestini, popolazione di origine illirica, i vicoli sono molto piacevoli da visitare a piedi, per poi salire alla terrazza panoramica dove si trovano Palazzo Cantucci e la chiesa di San Sebastiano. Da qui si ammirano entrambi i versanti dell’altopiano con i suoi giochi di colore dati dai campi di orzo, grano, foraggio, legumi e zafferano.

Civitaretenga





pochi passi, a Civitaretenga, si trova la casa di Salvatore Sarra, sempre pronto a raccontare la storia del suo territorio con grande trasporto emotivo. Inevitabile la visita alla Chiesa di Sant’Antonio e al porticato del Convento adiacente con ciò che resta dei suoi affreschi. Al suo interno si trova un piccolo laboratorio dedicato alla lavorazione dello zafferano DOP. Ogni procedura legata a questa spezie è rigorosamente eseguita a mano con autentica passione: la raccolta dei pistilli si effettua al mattino presto, prima che i raggi del sole raggiungano i fiori. Una volta selezionati ed essiccati sulla brace si procede imbustando il prodotto finito. Pensare che per un risotto dall’aroma e colore inebrianti ne basta un pizzico (la dose per 4 persone è 10 centigrammi), ma solo se il prodotto è qualitativamente elevato. I periodi significativi per la visita sono la raccolta dei fiori, a fine ottobre, e la sagra dei ceci e dello zafferano, nel weekend dopo Ferragosto. Sul percorso della transumanza del Tratturo Magno, parlando ancora di zafferano l’attenzione è catturata dalla piccola Chiesa della Madonna dell’Arco (XVI sec.): la leggenda narra che originariamente questa fosse una stazione di posta per viandanti, e che l’affresco al suo interno fu realizzato da un pittore napoletano di passaggio ispirato in sogno dalla Madonna. Non potendo resistere alla tentazione di dipingere, in assenza di colori utilizzò anche lo zafferano. Da quel giorno in poi un lume restò sempre acceso… anche in assenza d’olio e, per i credenti, questo luogo ha molte storie che ne tramandano la sacralità, festeggiata ogni anno con una toccante fiaccolata (1a domenica dopo l’8 settembre).

Fra curve ed affreschi





L’itinerario riprende con meta le curve del Parco Naturale Velino-Sirente, cominciando a scaldare le gomme nei divertenti tratti tra Caporciano e Bominaco. In quest’ultima si trova l’Oratorio di San Pellegrino: tre diversi autori, cosiddetti Maestro della Passione, Maestro dell’Infanzia di Cristo e Miniaturista, sono gli artefici di una serie di affreschi di indescrivibile bellezza tra cui l’importante Calendario della Diocesi di Valva. L’Oratorio è diviso da un pluteo che ne separa l’area dei monaci da quella che si dice fosse dei Templari. La bella Opi spezza ancora una volta il ritmo, ma è difficile fare a meno di fermarsi. Della SR261 restano impresse le allegre traiettorie tra Beffi e Popoli, supportate dal buon grip dell’asfalto. Continua in crescendo il ritmo con le Gole di San Venanzio, porta naturale del parco. Chilometro dopo chilometro la strada somiglia sempre più ad una pista e l’entusiasmo viene frenato soltanto dalla serie di tornanti che ne rallentano l’andatura a Secinaro. Per riprendere fiato è possibile organizzare un picnic, grazie alle aree dedicate con tanto di barbecue in muratura. Una breve salita al confine con l’Altopiano delle Rocce anticipa la discesa su Rocca di Mezzo.

L'Aquila





Al bivio con Rocca di Cambio, tenendo la destra, si continua a sorvolare un Abruzzo decisamente sconfinato e, se la giornata è limpida, si intravedono Rocca Calascio e le vette del Gran Sasso d’Italia. L’Aquila è ormai prossima, ma la sete di tornanti porta a deviare per S. Martino d’Ocre per l’ultimo ottovolante, prima di tornare con le ruote per terra, provati ma soddisfatti. Ricca di intriganti misteri, la città sembra ricalchi specularmente la costellazione dell’Aquila e che la sua antica struttura urbanistica riproponga quella di Gerusalemme; ogni palazzo è posizionato secondo una logica misteriosa tutta da scoprire, con svariati simboli nascosti ovunque (www.ilcapoluogo.it ). Un’attenta e consapevole visita alla città de l’Aquila, con opere affascinanti coma la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, è dovuta. Nessun dubbio sul suo numero fortunato: novantanove si narra furono i contadi che la fondarono, con l’impegno di costruire ciascuno una chiesa, un palazzo, un forno e una fontana; novantanove sono le cannelle della famosa fontana; novantanove sono i rintocchi scanditi dalla torre civica a mezzanotte; novantanove anche i chilometri che la dividono da Roma casello-casello e novantanove è il numero assegnato al digestivo allo zafferano, ideato dalla famiglia Sarra (ZAFF99) con cui brindare a questo itinerario.

Bloc Notes





DOVE DORMIRE


Agriturismo Casa Verde
, corso Umberto I 7, Civitaretenga di Navelli (AQ), tel. 0862/959163. Agriturismo a gestione familiare di proprietà di Salvatore Sarra, Presidente del Consorzio dello Zafferano DOP, dove ospitalità e cortesia rendono l’ambiente particolarmente accogliente. Costo camera doppia 32 euro (B&B) o 45 euro (1/2 pensione).
Hotel Sole
****, largo Silvestro dell’Aquila 4, L’Aquila, tel. 0862/22551, www.solehotel.eu, booking@solehotel.eu. A due passi da piazza Duomo, l’hotel è un’antica dimora storica ristrutturata con gusto e soluzioni raffi nate e offre tutti i comfort di alta categoria. In estate è possibile cenare sulla terrazza apprezzando la cartolina panoramica regalata dal Gran Sasso. Gestito da motociclisti. Garage moto su richiesta 20 euro. Costo camera doppia 125/155 euro (1/2 pensione +30 euro a persona).
Hotel Altopiano delle Rocche
***, SS5 bis traversa n° 47, Rocca di Mezzo (AQ), tel. 0862/917065, www.hotelaltopiano.it, hotelaltopiano@virgilio.it. Albergo nuovo in posizione centrale, nel cuore del Parco Naturale Velino-Sirente. Ampie camere dotate di tutti i comfort con arredamento tipico di montagna; garage per moto; costo camera doppia 65/80 euro.
B&B Bellavista
, SS5bis S. Elia, Quartiere Bellavista 5, L’Aquila, tel. 0862/26659, cell. 328/2897289. Villa in zona residenziale con ampio giardino e con vista da un lato sul Gran Sasso e dall’altro sulla Basilica di Collemaggio; costo a persona 30 euro.

DOVE MANGIARE


Ristorante Pizzeria MaiUguale
, via Roio 17/21, L’Aquila, tel. 0862/61432, cell. 340/0749255, www.ristorantiitaliani.it. Locale aperto da circa un anno in pieno centro dell’Aquila, subito dietro piazza Duomo. Arredamento raffi nato gestito con frizzante energia da personale giovane. La cucina propone carni di vario tipo cotte nel forno a legna (agnello, castrato, bistecche di vitella) e gustosi primi piatti conditi con amatriciana, carbonara, cacio e pepe, gricia. Costo medio 25 euro.
Agriturismo Casa Verde
, corso Umberto I 7, Civitaretenga di Navelli (AQ), tel. 0862/959163. Luogo ideale per assaggiare risotto allo zafferano di primissima qualità, penne alla mimosa con zafferano, sformati di verdure e formaggi e l’esclusivo ZAFF99 (aperitivo/digestivo a base di zafferano a 37°); costo medio 15/20 euro.
Punto di ristoro Forte Spagnolo
- Castello dell’Aquila, via Ottavio Colecchi 1, L’Aquila, tel. 0862/633481 (sempre aperto - museo chiuso il lunedì). Situato nel cortile del castello, è l’ideale per prendersi una pausa dalla visita. Costo menù turistico 10 euro, capienza 30 posti.
Locanda del Moro
(adiacente Hotel Sole), largo Silvestro dell’Aquila 4, L’Aquila, tel. 0862/401778, www.solehotel.eu. Ambiente curato e raffi nato che unisce la passione per una cucina a base di piatti freschi e stagionali con quella per le mostre temporanee di artisti aquilani. In estate è possibile pranzare in terrazza con vista sul Gran Sasso e sulla cupola di San Bernardino. Costo medio 30 euro bevande escluse.

DA NON PERDERE


Il Quadrato del Sator
Per chi ama i misteri, a soli 8 km da Navelli, in località Capestrano, nascosta nel bosco troverete la Chiesa di San Pietro D’Oratorium. Sulla sinistra della facciata, al contrario ad altezza d’uomo, si trova il quadrato magico che riporta la scritta latina “rotas opera tenet arepo sator” (aratro e semina hanno opera dovunque), palindromo leggibile da sinistra verso destra e viceversa.

INFORMAZIONI UTILI


IAT L’Aquila Via XX Settembre 8, L’Aquila, tel. 0862/22306, 0862/27486; www.abruzzoturismo.it; iat.aquila@abruzzoturismo.it
Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila V. le Umberto I, Civitaretenga - Navelli (AQ), tel. 0862/959163, www.zafferanodop.it, info@zafferanodop.it
Ente Parco Naturale Regionale Sirente-Velino Via degli Orti di S. Maria, Rocca di Mezzo (AQ), tel. 0862/916343, www.sirentevelino.org
Grotte di Stiffe Via del Mulino 1, frazione di Stiffe - San Demetrio ne’ Vestini (AQ), tel. 0862/86142, www.grottedistiffe.it, info@grottedistiffe.it. Aperte tutto l’anno dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Alcuni dati: temperatura interna 8/10°C; temperatura acqua 4/5°C; tasso di umidità 70-100%; durata visita 50 minuti; costo ingresso 8,00 euro (prezzo convenzionato con Pleinair, Touring Club, Consorzio Hotel dell’Aquila).

LINK


www.zafferanodop.it
www.sirentevelino.org
www.grottedistiffe.it
www.abruzzoturismo.it
www.ilcapoluogo.it
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