Proprio come nel 2015, lo Yamaha Factory Racing Team conquista la pole position e vince la 8 Ore di Suzuka. Ancora presenti Pol Espargaro (autore del giro più veloce in qualifica) e Katsuyuki Nakasauga; al posto di Bradley Smith invece c’è Alex Lowes. Negli atti iniziali della corsa, la Suzuki GSX-R del Team Kagayama (guidata da Kiyonari) si porta al comando, ma Nakasuga, in sella alla YZF-R1 numero 21, si mette in testa dopo alcuni giri. Dopo 18 giri, la Yamaha R1 numero 21 non riesce a portare oltre ad 1 secondo il proprio vantaggio sulla Suzuki numero 17; ma dalla 19esima tornata in poi ha inizio il dominio dei Tre Diapason che termina solamente con la bandiera a scacchi: in sella c’è Alex Lowes, che si porta a casa la prima vittoria in carriera in una gara di endurance. Lo scorso anno il pilota inglese ha finito 5° con il team Yoshimura Suzuki. Il team ufficiale della Casa di Hamamatsu, per questa 8 Ore, ha riproposto Takuya Tsuda: collaudatore del Team Ecstar Suzuki di MotoGP, il giapponese ha ottenuto la pole nell’edizione 2014. Al suo fianco, due piloti d’esperienza come Noriyuki “Nitronori” Haga, che trova il podio a 41 anni suonati, e Joshua Brookes, attuale pilota SBK col Team Milwaukee BMW nonché vincitore del BSB Superbike 2015. I tre alfieri del team ufficiale Suzuki si sono dati battaglia con il team ufficiale Kawasaki: solo nella parte finale i piloti del Team Green (Yanagawa, Watanabe e Haslam) sono riusciti a chiudere al 2° posto assoluto e, soprattutto, hanno riportato una Verdona di Akashi sul podio di Suzuka, cosa che non accadeva dal lontano 2009.
Ai piedi del podio c’è un altro equipaggio ufficiale Yamaha: il Team YART, capitanato da Broc Parkes, l’australiano del BSB. 5° e 6° posto finale rispettivamente per le Suzuki dei team Moto Map Supply e Kagayama. Scorrendo la classsifica (che trovate integrale in fondo all'articolo) troviamo alcune curiosità. Tra due esponenti del Mondiale Supersport come Hikari Okubo (10°) e Gino Rea (12°), c’è Suchet, pilota della Coppa FIM STK1000. 14° posto per il team GMT94 – Yamaha con Niccolò Canepa, Lucas Mahias e David Checa: nonostante il risultato sottotono rispetto alla vittoria ottenuta a Portimao nell’ultima gara dell’EWC, Mahias detiene ancora la leadership del campionato. Alle loro spalle c’è Gianluca Vizziello, con gli svizzeri del Team Bolliger. 18° l’equipaggio composto da PJ Jacobsen, Dominique Aegerter e Kazuki Watanabe. Termina al 36° posto il Tea Sugai Racing Japan, composto dal giapponese Sugai e dal nostro Veghini in sella all’unica Aprilia RSV4 in gara (preceduti dall'unica Panigale, quella del team giapponese Bannner Racing).
Dei 4 team ufficiali delle Case Giapponesi manca all’appello quello di Honda, ovvero il Team MuSASHI RT HARC-PRO. Come lo scorso anno, per la Casa dell’Ala Dorata è arrivato il ritiro a causa di una rottura del motore, che ha lasciato a piedi Nicky Hayden, Michael Van Der Mark e Takumi Takahashi dopo 74 giri. Non hanno terminato la corsa piloti come Lucas Pesek (Team Motorrad39), Jeremy Guarnoni (Team SRC Kawasaki) ed il nostro Emiliano Bellucci.