Statistiche web

Yamaha XV950: bella dalla guida sportiveggiante (per una bobber)

Nel test anteprima in California abbiamo fatto la conoscenza di una moto piacevole da guardare e da guidare. Da perfetta custom non ha nel comfort la sua dote principale, ma in fondo è bello così, no?

Yamaha xv950: bella dalla guida sportiveggiante (per una bobber)

Assomiglia a una Harley-Davidson ma si guida come una Yamaha. Tra le “Sport Classic” – così la casa madre ama definire questo nuovo filone - la nuova XV950 è certamente la (doppia) proposta tra le più interessanti del segmento. Yamaha ha puntato su questa bobber dal gusto retrò perché già presidia il mondo custom di media cubatura con la XVS950 Midnight Star, da cui la XV eredita soltanto il motore (lo spiega in questa video intervista Paolo Pavesio, direttore marketing Yamaha Italia. Qui invece un approfondimento tecnico). L’abbiamo testata in America (dove si chiama Bolt) sia in versione base sia in versione R e, complice la fantastica cornice di Los Angeles, abbiamo riassaporato il gusto delle moto anni Settanta e Ottanta.

 

SAPORE RETRÒ

Quindi manubrio alto e sella bassa, motore ad aria e telaio in acciaio, tanto metallo e un po’ di plastica egregiamente camuffata… da metallo. Insomma una moto essenziale che non bada a fronzoli in entrambe le versioni: la XV950 “base” e la R, quest’ultima dall’animo e dal look più sportiveggiante grazie al doppio ammortizzatore posteriore con serbatoio separato. C’è anche l’ABS, che fa lievitare il prezzo della “base” da 8.600 euro indicativo c.i.m. a 9.100; servono invece 9.400 euro (sempre indicativo c.i.m.) per la R, che però l’ABS ce l’ha di serie. Ne avremmo avuto bisogno sulle strade metà asfalto e metà cemento della costa californiana, ma le moto in prova ne erano sprovviste: quindi dovrete pazientare ancora un po’ per sapere come si comporta l’anti bloccaggio della XV950, mentre come va la moto è presto detto.

 

MOTORE MODERNO

Il bicilindrico a V di 60°, rivisto nella mappatura e nell’aspirazione, si conferma l’ideale per questo genere di moto. Carattere e sound non gli mancano, ma il vero vantaggio rispetto al concorrente diretto di Harley-Davidson sono le prestazioni. Al di là della potenza, c’è più coppia ed è erogata in modo più fluido e da regimi ancora più bassi. Le famose “good vibrations” che hanno reso celebre H-D ci sono anche qui, in particolare alle pedane quando si viaggia a circa 120 km/h indicati nel rapporto più alto (non c’è il contagiri). D’accordo, la XV950 non è la moto da grandi tour, ma una serie di piccoli difetti la rendono meno confortevole del previsto: la sella è dura, il doppio ammortizzatore ha una escursione solo modesta e la cassa filtro del motore, sebbene sia stata ridotta nel volume del 15%, interferisce col ginocchio destro del pilota in modo fastidioso. Non va molto meglio alla gamba sinistra, che sfrega invece col cilindro posteriore. C’è chi dice che si guidino con le gambe un po’ divaricate, queste moto. Questo è vero. Ma quando una bobber si guida come una moto “normale”, allora viene istintivo serrare il serbatoio tra le gambe come si fa di solito.

 

GUIDA PIACEVOLE ED EQUILIBRATA

La XV950 è stabile, maneggevole e ben frenata. Anche la luce a terra è più che soddisfacente, mentre cambio, frizione e trasmissione assecondano una guida anche sportiveggiante. La versione base sembra soffrire maggiormente le asperità del terreno, che fatica a filtrare al posteriore; per il resto i due modelli sono identici, accomunati da un bell’avantreno, una guida piacevole ed equilibrata che tuttavia - e qui è la sorpresa - non è il vero valore aggiunto della moto. Vista dal vivo, la XV950 è veramente bellissima, capace di miscelare moderno e rétro senza stonature, come per esempio la splendida strumentazione circolare. Che ha l’unico difetto di essere poco visibile quand’è illuminata in pieno giorno: sono queste le piccole rinunce sul piatto del design.

 

Su Motociclismo di agosto il test completo

Tags

© RIPRODUZIONE RISERVATA