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Yamaha TMAX 2012: test

Abbiamo provato il nuovo TMAX 2012, che mantiene tutte le qualità per cui lo avevamo conosciuto nelle versioni precedenti e con quest’ultimo modello migliora ancora si a livello di motore, sia nella ciclistica

Yamaha tmax 2012: test

 

Milano – Abbiamo provato il nuovo Yamaha TMAX 2012. Ancora una volta la Casa dei tre diapason non ha ceduto alla tentazione di stupire, ma ha aumentato la cilindrata di “soli” 30 cc per non pregiudicare l’equilibrio magico del TMAX. Sì, l’equilibrio: è proprio questo il suo segreto. Oggi che il peso dichiarato a secco è sceso sotto i 200 kg e la sua ripartizione tra asse anteriore e posteriore è arrivata vicina al pareggio abbiamo approcciato il gioiello di Iwata con aspettative, per così dire, “motociclistiche”. Questo ci ha invitato ad aprire il gas.

Il TMAX da fermo scatta con più prontezza e sprigiona un piacevole suono da “marmittozzo aperto” mentre la cinghia finale mette a terra in modo ovattato la maggiore potenza a disposizione. Ma con più CV e meno peso, tutto questo ce lo aspettavamo. E infatti il TMAX ci sorprende soprattutto in ripresa, con la complicità di una trasmissione perfettamente tarata per “lavorare” tra 5.000 e 6.000 giri (cioè sempre in prossimità della coppia massima) non appena si apre il gas.

Le esitazioni e i “buchi” alla risposta tipici di alcuni scooter, sul TMAX lasciano il posto a un comportamento motociclistico: a gas chiuso il contagiri scende lentamente e in maniera quasi proporzionale alla diminuzione di velocità, come se si avesse una marcia (alta) sempre inserita, con l’effetto di avere un vero e proprio freno motore. La novità è che in ingresso curva il TMAX è più scorrevole e più veloce di prima per effetto del freno motore, che è leggermente diminuito.

È certo che il bicilindrico Yamaha, anche a basse andature, non sonnecchia mai tra 1.000 e 2.000 giri, ma risulta sempre “in tiro”. Pensate che anche in città difficilmente si scende sotto i 3.000 giri a gas chiuso: la frizione “stacca” e il motore gira al minimo (1.200 giri) solo sotto i 20 km/h, cioè in prossimità di un semaforo rosso.

 

Se non ci fossero traffico e il Codice della Strada, si potrebbe affrontare il pavé passando da zero a 170 km/h in pochi secondi, col contagiri fisso a 7.100 giri indicati e il tachimetro disponibile ad andare ben oltre… ecco, il nuovo twin di 530 cc è tutto questo: ugualmente elastico, molto più generoso ai medi, un po’ più brioso in alto e per nulla afflitto da vibrazioni eccessive a qualsiasi regime.

La ciclistica è anche meglio: stabilissimo sul veloce, maneggevole alle alte come alle basse andature, intuitivo per piloti di qualsiasi esperienza ed estrazione. Il TMAX racchiude in sé tutte le peculiarità dinamiche della moto e dello scooter. La diminuzione di peso, siamo sinceri, non è così facilmente percepibile. Piuttosto è l’armonia complessiva di un veicolo sviluppato per undici anni a sorprenderci.

Di una moto il TMAX ha pure l’elevata luce a terra, la trazione anche su asfalto imperfetto, la scorrevolezza del comparto sospensioni e l’efficacia in frenata (ma l’ABS lo vorremmo di serie).

Potete leggere il test completo del TMAX 2012, con tante foto e l’approfondimento tecnico, sul numero di Motociclismo di dicembre 2011, già in edicola

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