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Yamaha FJR1300: il nostro test

Una comodissima viaggiatrice, che fa della morbidezza e del comfort i suoi cavalli di battaglia. I CV ci sono, ma non spaventano e su tutto vigila un’elettronica a punto

YAMAHA FJR1300 2013

La supertourer Yamaha oggi si rinnova. Non compie un salto generazionale - resta fedele alle linee guida del progetto di partenza datato 2001 - ma presenta tante novità. Riguardano l'estetica, il motore, la ciclistica e la dotazione. Se volete sapere subito come va, andate alla seconda pagina, ora entriamo nel dettaglio delle modifiche.

La carrozzeria cambia, c'è un nuovo frontale più nuovo ed efficiente, con il plexi a regolazione elettromeccanica rivisto per limitare le turbolenze. Cambiano anche il gruppo ottico anteriore, le frecce (ora a LED) e la strumentazione.

IMMANCABILI CHIP
Oggi arriva lelettronica, sebbene in punta di piedi: il fulcro della nuova gestione è l'YCC-T, il ride-by-wire Yamaha, integrato con il controllo di trazione TCS, i D-Mode e il Cruise Control. Il TCS è un semplice controllo sulle ruote foniche dell'ABS (di serie), quando rileva uno slittamento della ruota posteriore limita la coppia erogata intervenendo sulla fasatura dell'accensione, sull'iniezione elettronica e anche sull'apertura dei corpi farfallati. I D-mode offre due mappe di gestione del motore, una Touring e una Sport. Il Cruise Control è il classico sistema controllato da una pulsantiera sul blocchetto elettrico, che mantiene costante la velocità della moto. 

CAMBIO A 5 MARCE O SERVOASSISTITO
Il motore è stato rivisto per aumentare le prestazioni, puntando però anche alla fruibilità. Sono stati rivisti l'aspirazione, lo scarico ci sono nuovi corpi farfallati e sono rivisti anche i cilindri. Il cambio resta a cinque marce sulla FJR1300 base; sulla versione AS è servoassistito (senza frizione).

SOSPENSIONI (ANCHE) ELETTRONICHE
La ciclistica resta fondamentalmente la stessa, ma c'è una nuova forcella con l'idraulica solo sullo stelo di destra, il mono è regolabile con una comoda leva su due posizioni e sono cambiate le tarature. Sulla AS c'è inoltre il sistema di controllo elettronico delle sospensioni, che offre 12 combinazioni di combinazione tra precarico e idraulica.

La FJR1300 arriva a ottobre 2012 nei colori bronzo, grigio e nero metallizzati; la FJR1300AS da aprile 2013 (bronzo e nero).

 

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TEST SU STRADA

DOPPIA PERSONALITÀ MA NON TROPPO
L'interpretazione del tema supertourer della FJR1300 - abbiamo provato il modello base - è decisamente sbilanciato più sul tourer che sullo sport. Con 1300 cc e 146 CV i tecnici avrebbero potuto realizzare una cattivissima coupé, invece hanno scelto una confortevole berlina. Il motore, la prima cosa che si nota, è morbido e progressivo anche nella mappatura Sport, tanto che la Touring a nostro parere può essere utilizzata benissimo in caso di pioggia. Se sul cruscotto c'è la T, il 4 cilindri giapponese risponde dolcissimo all'acceleratore, con una arrotondato ritardo che perdona anche le aperture più sconsiderate; a vegliare sulla sicurezza c'è poi il controllo di trazione, che taglia con decisione anche una leggera perdita di aderenza (o impennata...). Nella mappa S, invece, la risposta è più diretta, ma ai medi non c'è un'erogazione così brutale da mettere in difficoltà. È una scelta di progetto, che di certo sarà gradita a chi cerca una moto confortevole e mai così scorbutica da mettere in difficoltà. Chi, invece, cerca la grinta di una sportiva non apprezzerà questa eccessiva prudenza, poiché da un motore così ci si aspetta della cattiveria in più.

COMFORT, PRECISIONE E STABILITÀ.
La ciclistica è fatta della stessa pasta. Le tarature scelte di serie vanno bene, anzi benissimo quando si passeggia. Le asperità spariscono e si viaggia su una poltrona, belli comodi e ben protetti dall'aria, poiché il plexi nella posizione più alta genera uno scudo protettivo ampio ed esente da turbolenze. Anche in questo caso però se si cercano ingressi in curva aggressivi, scatti nelle chicane e curvoni a gas aperto, la FJR1300 asseconda solo in parte. La precisione e la stabilità sono ottime, ma occorre sempre guidare tranquilli e rotondi, le sospensioni morbide (la forcella in particolare) innescano ampi pendolamenti. Tutto si risolve mettendo mano ai registri idraulici, semplicemente chiudendo i registi la FJR cambia faccia e diventa bella scattante, non agilissima – visto anche il peso - ma gustosa nella guida sportiva. Visto come reagisce bene alle regolazioni non è male l'idea della versione AS, che potrà cambiare volto con un semplice click sul bottoncino delle sospensioni.

Concludiamo con la frenata. Nota positiva: il sistema integrale lavora con decisione, l'azione sull'anteriore non è solo un palliativo all'uso manuale dei due freni ma una vera e propria pinzata, e per di più è sorvegliato da un ABS efficace.   

 

 

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