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Ducati alla riscossa, Rea va oltre... i limiti: le pagelle WSBK ad Aragon

Dopo il weekend di gare al Motorland Aragon di Alcañiz, è giunto il momento di valutare le performance dei protagonisti. Ecco le nostre pagelle
1/19 Mondiale Superbike 2018, Aragon: Alex Lowes - Yamaha

CHAZ DAVIES: 9

Il mattatore del Motorland Aragon inizia davvero sottotono, con l’11° tempo in Superpole. In Gara 1 però riesce a risalire nelle posizioni di testa come un salmone risale un fiume e, nel finale, vince una battaglia a tre con i colleghi ducatisti Forès e Melandri: termina 2° con 1,5 secondi di distacco da Rea. In Gara 2 il gallese è ancora alle spalle del pilota Kawasaki, ma stavolta riesce a essere decisivo e si porta a casa la seconda vittoria stagionale. Un inizio di stagione grandioso, il 2° migliore della sua carriera in Ducati (nel 2016 dopo tre GP aveva totalizzato 104 punti). Visto il regolamento della SBK, le Ducati ufficiali potrebbero essere penalizzate dati gli ottimi risultati di questo inizio di stagione (sembra un controsenso, ma è così): chissà se i risultati del Gallese rimarranno i medesimi oppure cambieranno. Per ora: good job Chaz!

JONATHAN REA: 9

Il Campione del Mondo in carica si conferma come tale. Sebbene si fa scappare dalle mani la Superpole per soli 31 millesimi, in Gara 1 conquista la vittoria approfittando della bagarre Ducati che si è accesa alle sue spalle. Nella gara domenicale Jonathan riesce a stare al comando della corsa per la maggior parte del tempo, tuttavia un Davies in splendida forma gli strappa il 1° posto. Nulla cambia in classifica generale: il distacco tra il pilota di punta di Kawasaki e quello Ducati rimane di 14 punti. Rea si è difeso più che bene nel “Regno di Re Chaz”, considerata la forte limitazione al motore della ZX-10RR.

MICHAEL RUBEN RINALDI: 8

Il Campione in carica della European STK1000 si fa notare già nelle prove libere del venerdì, dove spicca sul bagnato. Sabato raggiunge la SP2, in Gara 1 parte dall’8a casella e termina nella stessa posizione mentre in Gara 2 riesce a migliorarsi leggermente. Sono ottimi risultati: sebbene Michael abbia già una certa confidenza con la Panigale (in versione STK) e che, per quest'anno, corre con la stessa moto di Melandri e Davies, si tratta di un esordio eccellente per il pilota classe 1995. Attendiamo con ansia il GP di Assen per vederlo in azione.

MARCO MELANDRI: 7,5

Parte alla grande il weekend di Marco, che centra la 3a pole position nella sua carriera in SBK. Nella prima gara del weekend esce sconfitto dalla battaglia firmata Ducati, perdendo il podio che, invece, riesce a riconquistare in Gara 2. Non è decisivo come a Phillip Island, ma riesce a migliorarsi rispetto al GP di Buriram: gli dobbiamo un grandissimo plauso per come mantiene il controllo della Panigale numero 33, che sui rettilinei rimane ancora un toro indomito.

XAVI FORES: 7,5

Il sogno firmato Barni Racing continua in Gara 1, con Xavi Forès che si arrende nel finale a Chaz Davies ma riesce a centrare il 3° podio della stagione. Il pilota spagnolo inizia alla grande anche Gara 2, tuttavia una caduta (che nemmeno lo stesso Javier riesce a spiegarsi) fa crollare un Gran Premio magico per lo spagnolo e per il team bergamasco. Il voto in pagella infatti è viziato da questo errore, ciononostante riteniamo che sia una caduta “legittima” per chi, con una moto privata, cerca di tenere il passo degli ufficiali. In classifica generale perde terreno con i piloti di testa, tuttavia detiene ancora il 4° posto precedendo i piloti ufficiali Yamaha.

TOPRAK RAZGATLIOGLU: 7,5

Il giovane turco centra per la prima volta due Top 10 in uno stesso GP. Passo dopo passo, e senza fretta di bruciare le tappe, Toprak sta prendendo le misure con il Mondiale Superbike nel miglior modo possibile. Non chiude come “miglior rookie del Gran Premio” viste le performance di Rinaldi, tuttavia il pupillo di Kenan Sofuoglu ha in mano una Kawasaki privata (e non una Ducati ufficiale) e questo deve essere tenuto in considerazione nella valutazione del suo weekend. In classifica lo troviamo 9°, ossia dopo il gruppo di piloti ufficiali (tra i quali c’è “mimetizzato” il privato Xavi Forès).

ALEX LOWES E MICHAEL VAN DER MARK: 7

Aggreghiamo la valutazione dei due piloti Yamaha visto che reputiamo i loro risultati analoghi. Nelle due gare si ritrovano a lottare l’uno contro l’altro, ma come dice Lowes “un conto è lottare per la vittoria, un conto per il 4° e 5° posto”. La crescita dell’olandese e dell’inglese, rispetto all’inizio della scorsa stagione, è quasi identica: nessuna caduta, ed entrambi con un podio a referto. Non va dimenticato però che Lowes è alla sua terza stagione con la R1, mentre Van Der Mark è alla 2a. Inoltre, bisogna anche considerare che Yamaha non ha ancora nessuna limitazione alle performance, cosa che invece affligge Ducati e Kawasaki: è dunque legittimo interrogarsi sull’effettivo potenziale delle YZF-R1 del Team Crescent.

LORENZO SAVADORI: 6

Coinvolto involontariamente nella carambola generata dalla caduta di Leon Camier ad inizio di Gara 1, Savadori chiude 15° la prima corsa del weekend, nella quale la forma fisica non era ancora al 100%. In Gara 2 riesce a centrare la Top 10: chiaramente un weekend sfortunato per il pilota romagnolo, che si ritrova in posizioni che non fanno giustizia al suo potenziale. Per queste ragioni si merita una “più che sufficienza” in pagella.

TOM SYKES: 5

Un inizio di stagione in WSBK così complicato per Sykes non lo si vedeva dal 2011. Tom centra la prima fila in Superpole ma dopo chiude con due sesti posti facendo due gare “a gambero”. Non sono performance sufficienti per Tom, che si ritrova ancora una volta il compagno di team leader del Mondiale con la sua stessa moto. È evidente che Sykes soffre più di tutti le nuove regole, però è anche vero che se i suoi diretti concorrenti se ne sono fatti una ragione e ci hanno lavorato sopra, Tom non sembra abbia ancora trovato una soluzione a questa situazione. E ciò si vede nei risultati.

PJ JACOBSEN: 5

Continua l’adattamento di PJ Jacobsen alla SBK, così come gli sviluppi della Honda CBR e l’esperienza nella WorldSBK del suo team. Sebbene i risultati siano leggermente peggiori rispetto a quelli di Buriram, notiamo che il gap dal leader della corsa è sempre di 30 secondi. Sì, sono tanti, ma bisogna comunque contestualizzarlo nella realtà di cui l’americano è protagonista: team esordiente, pilota esordiente e Honda privata. Fa quasi impressione vedere Jake Gagne, con la Honda ufficiale, distante a soli 7 punti in classifica generale.

JAKE GAGNE: 4,5

Con due 12esimi posti, Gagne è autore del suo miglior weekend in SBK e per questo si merita mezzo punto in più rispetto all’ultima gara. Ma per un pilota ufficiale, sebbene sia rookie e sia in sella alla moto più difficile della griglia, non sono comunque risultati di cui essere soddisfatti. Crediamo che Jake sia un pilota talentuoso, tuttavia non si può nascondere il fatto che Camier ha più del doppio dei punti dell’americano dopo solo 3 gare. Senza contare che la Honda privata di Jacobsen è dietro a lui per soli 7 punti.

DAVIDE GIUGLIANO: 4,5

Chiamato da Shaun Mir per sostituire Eugene Laverty, Giugliano si ritrova in sella ad una RSV4 per la prima volta in 5 anni. Era prevedibile un weekend difficile per Davide… ma non fino a questo livello: in Gara 1 si porta a casa 3 punti iridati (grazie anche all’assenza di quattro piloti in griglia), ma in Gara 2 finisce ultimo. Un peccato vedere Davide in questa situazione, che dovrà assolutamente riscattarsi ad Assen.

ALTRI PILOTI

  • Jordi Torres: 6
  • Roman Ramos: 6
  • Loris Baz: 5,5
  • Leandro Mercado: 5
  • Yonny Hernandez: 4,5
  • Ondrek Jezek: 4
  • Vladimir Leonov: 4
  • Leon Camier: S.V.
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