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Le pagelle della WSBK in Thailandia

Dopo il weekend di gare in Thailandia al Chang International Circuit di Buriram è arrivato il momento di dare un voto ai piloti protagonisti delle sfide tra i cordoli. Ecco le nostre pagelle
1/28 Chaz Davies

CHAZ DAVIES: 9,5

In Gara 1 centra un ottimo 3° posto dopo una Q2 per niente brillante, mentre in Gara 2 diventa il primo pilota ad interrompere il dominio Kawasaki che durava dal 2015, vincendo anche con un discreto distacco. Per questo, Chaz si merita il voto più alto delle pagelle di Buriram. In entrambe le gare staccava forte come suo solito, era deciso nei sorpassi e guidava commettendo pochi errori: insomma, il Chaz Davies che ha catturato il cuore degli appassionati. I 12 punti di ritardo che accusa dal leader potrebbero diminuire nel prossimo GP visto che si va al MotorLand Aragon, terreno di caccia del gallese.

JONATHAN REA: 9

Il Campione del Mondo in carica ha riscattato la scarsa performance dell’Australia con pole position e vittoria in Gara 1 a Buriram. Una vittoria non facile, considerando anche dal distacco di “appena” 1,5 secondi, di gran lunga inferiore rispetto a quello dello scorso anno: un segnale di quanta differenza faccia il nuovo regolamento. In Gara 2 Johnny guida molto più impiccato, commette molti errori ai quali riesce a porre rimedio nella seconda metà di gara, tuttavia senza di quelli avrebbe potuto almeno lottare per il podio. Nonostante tutto ciò, Rea è di nuovo leader del Mondiale e per questo si merita un nove “tondo tondo”.

XAVI FORES: 8,5

Reduce da un weekend incredibile a Phillip Island, l’alfiere del Team Barni batte la Ducati ufficiale di Chaz Davies in Gara 1, mentre in Gara 2 non splende particolarmente, centrando il 5° posto. Xavi è un gran talento, ed il Team Barni ha la fortuna di avere uomini molto preparati ed una moto che non è quella ufficiale. Con 9 punti di ritardo dalla vetta, Forès è la rivelazione di questo inizio di stagione: riuscirà a diventare una costante?

ALEX LOWES: 8

Il pilota britannico era uno tra i favoriti per la lotta al podio in questo GP di Thailandia. Partito dalla sesta casella in Gara 1, Alex non ci riesce nel suo intento di finire sul podio, ma chiude comunque con un solido 5° posto. In Gara 2, grazie all’inversione di griglia, lui e Van Der Mark si mettono davanti a tutti e catalizzano la scena per la prima metà di gara, fino all’arrivo di un Chaz Davies in forma contro il quale non hanno potuto fare nulla. La vittoria non è più un traguardo così lontano da raggiungere, soprattutto se riesce a mantenere questo tipo di costanza e limitando gli errori e le cadute, di cui lui e suo fratello Sam sono (purtroppo) famosi.

MICHAEL VAN DER MARK: 8

Il discorso di Magic Michael è molto simile a quello del suo compagno di squadra. L’olandese centra un risultato migliore in Gara 2 rispetto a Lowes, ma fa peggio in Gara 1, in Superpole e nella classifica generale. In sostanza, la performance dei due piloti Yamaha è praticamente equivalente. Anche Van Der Mark è sulla strada giusta per centrare il suo primo successo nella WorldSBK.

LEON CAMIER: 7,5

Parte alla grande il GP di Thailandia per Leon Camier, che centra la prima fila con la Honda: il miglior risultato del Team Ten Kate in questi due anni. In Gara 1 lotta costantemente per il podio, e lo perde per meno di 8 decimi chiudendo con il 4° posto. Domenica, partendo dalla pole, dimostra ancora una volta che lui è uno dei protagonisti di questo Mondiale. Purtroppo anche lui, come Rea, commette diversi errori ai quali però non riesce a porre rimedio e chiude 6°. Tuttavia si tratta di risultati ai quali Honda non era abituata ai tempi di Van Der Mark o addirittura di Rea.

TOPRAK RAZGATLIOGLU: 7

Il rookie pupillo di Sofuoglu e di Manuel Puccetti riesce a passare alla SP2 nella sua seconda gara assoluta in Superbike, però non riesce ad andare oltre al 12° posto. In Gara 1 non brilla particolarmente, ma si “salva” chiudendo in zona punti (15°). In Gara 2 invece riesce a farsi strada fino all’8° posto e concludendo ancora una volta come miglior rookie della WorldSBK. Non ci stupiremo se la sua crescita sarà costante e piena di risultati.

MARCO MELANDRI: 6,5

La doppietta di Phillip Island sembra ormai un ricordo lontano: in questo Gran Premio Marco non ha mai brillato. 7° in Superpole, 8° in Gara 1 e 7° in Gara 2 non sono risultati in linea con la moto su cui siede e con il talento che ha. Sul risultato ha influenzato molto una moto ancora troppo scomposta sul dritto, anzi, pericolosamente scomposta. In certi frangenti sembrava dovesse sfuggirgli dalle mani, quindi un plauso a Melandri per questo. Perde la leadership della classifica Mondiale per appena due punti.

LORENZO SAVADORI: 6

A febbraio si era ritrovato nelle vie di fuga di Phillip Island con una clavicola fratturata, dopo un mese Lorenzo è riuscito a centrare la SP2, un 12° posto in Gara 1 ed un 9° posto in Gara 2. Risultati non di rilievo per un pilota come lui, e per una moto come Aprilia, tuttavia è impossibile non pensare al fatto che Savadori abbia centrato questi risultati sempre con la sacca del ghiaccio sulla spalla dolorante prima e dopo ogni sessione.

TOM SYKES: 5,5

Perde la pole position per appena 3 decimi, in Gara 1 è autore di una gara “a gambero” ed in Gara 2 si ritira per problemi tecnici. Dunque, una performance da dimenticare per Tom, che accusa ancora problemi di eccessiva usura delle gomme, cosa che invece a Phillip Island sembrava aver risolto. Con una moto valida per lottare al Titolo, Sykes si ritrova 7° con oltre 25 punti di distacco dal suo compagno di squadra: un risultato dunque non sufficiente.

JORDI TORRES: 5,5

Parte alla grande il sabato per Jordi, che chiude 4° in Superpole. In Gara 1 purtroppo non riesce a rimanere tra i piloti di testa e chiude così al 10° posto. Nella gara domenicale invece è protagonista di un incidente con Laverty che si tramuta in uno “zero” in Gara 2. La sua performance è insufficiente, tuttavia la clamorosa performance in qualifica non può passare inosservata.

LORIS BAZ: 5

In sordina la gara di Loris Baz, che non passa il taglio della SP1, e nelle due gare termina rispettivamente 11° e 12°. Considerando anche che la BMW S1000RR è un progetto che accusa gli anni di “vecchiaia”, il francese è comunque un pilota che lottava per il titolo in SBK e che ha corso per anni in MotoGP. Un’insufficienza caratterizzata dal fatto che deve ancora adattarsi ad una moto particolare come quella del Team Althea.

YONNY HERNANDEZ: 5

Il colombiano, rookie in Superbike, è stato sfortunato nella gara d’esordio in Australia. In Thailandia invece Yonny è penultimo nella Superpole, in Gara 1 non porta a casa nemmeno un punto iridato ed in Gara 2 chiude con un 11° posto alle spalle di PJ Jacobsen. Anche a lui, come a Baz, diamo il “beneficio del dubbio” per quanto riguarda l’adattamento alle SBK.

PJ JACOBSEN: 5

Nella Superpole è terzultimo, in Gara 1 è penultimo (17°) ma con la sua Honda riesce a terminare davanti alla CBR ufficiale di Gagne. In Gara 2 invece riesce a raggiungere una quasi insperata Top 10, dal profumo davvero speciale per il rookie americano.

LEANDRO MERCADO: 4,5

L’argentino è ancora in fase di apprendistato con la Kawasaki dell’inesperto Team ORELAC, tuttavia all’esordio in Australia era riuscito a fare risultati migliori di questo GP, nel quale finisce 13° Gara 1 e non termina Gara 2. È un caso simile a quello di Baz: ha un grandissimo talento, ma le sue performance sono insufficienti, e soprattutto questa è la sua seconda stagione consecutiva in SBK.

ROMAN RAMOS: 4,5

Lo spagnolo, che ha le potenzialità e la moto per centrare almeno la Top 10, non l’ha nemmeno sfiorata in nessuna delle due gare. In Gara 1 ha chiuso 14° mentre Gara 2 la termina al 13°, ossia penultimo, il tutto dopo una sessione di qualifiche difficile. Sicuramente non sono risultati dei quali Ramos e il team Go Eleven possono ritenersi soddisfatti.

JAKE GAGNE: 4

L’americano, nella sua stagione da rookie, è ancora in alto mare per quanto riguarda i risultati con la CBR ufficiale. In Gara 1 termina alle spalle della Honda privata di PJ Jacobsen, mentre in Gara 2 termina a punti (14°)… ma è comunque ultimo. Risultati troppo al di sotto del compagno di team e di un pilota che corre su una moto ufficiale.

ONDREJ JEZEK: 3

Un weekend davvero terribile per il ceco: ultimo nella Superpole e out in entrambe le gare. Un’insufficienza grave per un pilota ed un team che non sembrano all’altezza del Mondiale Superbike. Ci chiediamo se vale la pena partecipare al Mondiale Superbike con una moto che ricorda più una Superstock.

EUGENE LAVERTY: N.C.

Non esprimiamo un giudizio sulla performance di Eugene, considerando che in Gara 2 è stato una sfortunata vittima di un brutto incidente che ha coinvolto anche Jordi Torres. Ad avere la peggio però è stato l’irlandese, con il bacino fratturato ed un periodo di recupero ancora ignoto. Porgiamo al “Baffo più veloce d’Irlanda” i nostri sentiti auguri di pronta guarigione.

MENZIONI SPECIALI

DUCATI

La Casa di Borgo Panigale è prima nella classifica costruttori, e soprattutto ha vinto 3 gare su 4 in SBK. Se poi consideriamo che in MotoGP ha ottenuto la vittoria alla gara d'apertura con Dovizioso, possiamo sicuramente proclamare Ducati come la miglior casa motoristica di questo inizio anno.
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