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Vivere viaggiando: come si fa? (parte 3-scienza del cambiamento)

Come trasformare i viaggi in moto in un lavoro? Come fare a mantenersi viaggiando? Risponde Claudio Giovenzana, che è in viaggio da 9 anni: la verità e le menzogne, le strade da scartare e quelle da tentare per realizzare il sogno di libertà. Evitando errori e pericolose trappole...
1/25 Bruce Chatwin. "L'alternativa nomade. Lettere 1948-1989" (Under The Sun. The Letters of Bruce Chatwin. Selected and Edited by Elisabeth Chatwin and Nicholas Shakespeare, Viking Press, London, 2010), trad. Mariagrazia Ciani, La Collana dei casi, Adelphi, Milano, 2013

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Eccoci giunti alla parte finale del vademecum di Claudio Giovenzana per aiutare chi vuole viaggiare a tempo indefinito, in modo “professionale” o comunque con solide basi di sussistenza. Come prepararsi, soprattutto psicologicamente; come porsi nel modo giusto verso una cosa che ha lati divertenti e appaganti, ma non solo; come imparare a lavorare viaggiando (e non solo a fare lavori durante i viaggi); come vivere il viaggio da imprenditore… Claudio è in viaggio da 9 anni (cliccate qui e qui per i resoconti e le foto dei suoi viaggi) e conosce bene l’argomento.
Prima di leggere la terza parte del suo “manuale”, ripassate quali sono gli errori più comuni, argomento della prima parte, e chi sono e come vivono i nomadi digitali, argomento della seconda parte.

Bagaglio "classico" (e una Guzzi)

Il viaggio di Claudio Giovenzana in Centro America. Una "infiorata" di "camelinas" coglie Claudio e Olga sullo sterrato verso il vulcano Guatemalteco Pacaya
Anche se sono un nomade digitale, ho una moto e un’anima novecentesca, analogica e offline (una Moto Guzzi California EV del 1997, comprata di terza mano e soprannominata da lui TR: Telaio Rotto, ndr). Gli strumenti che uso sono modernissimi, ma il cuore è d’epoca. Devo a Bettinelli, Terzani, Cacucci, Chatwin e Kapucinsky molto della mia visione del mondo come frontiera con nuove storie e nuove vite possibili, sono loro e non gli Steve Jobs che insegnano ad aprire la porta, innamorarsi dell’Altrove e partire. Fanno capire che prima della moto viene la strada, il mondo e i suoi racconti. È questo che differenzia un viaggiatore da chi fa tanti km e usa il Mondo solo come pista per smanettare. Questi scrittori, viaggiatori e giornalisti mi hanno trasmesso l’etica del viaggiare e il dovere di raccontare. Ma, a un certo punto, bisogna smettere di inseguirli, sopratutto quando a noi, non a loro, sono toccati i decenni più umilianti dell’economia nazionale ma anche le incredibili possibilità della new economy. Comunque, dopo quelle letture classiche mi sono successe altre cose: un viaggio in Marocco, mentre leggevo “Brum Brum” (libro di Bettinelli), ha acceso la miccia della partenza; un gruppo di Guzzisti ha accolto questa decisione con un entusiasmo clamoroso; un filibustiere mi ha venduto un California incidentato senza dire nulla, un concessionario della Brianza mi ha reso capace di fargli la manutenzione. E sono partito.

Il romanticismo non basta

Ho cominciato la mia avventura portandomi dietro un bagaglio “classico” (e molto ingenuo) e oggi in parte sono arrivato al punto che desideravo, ma il cammino è passato attraverso tappe di maturazione che non avrei mai immaginato. Dobbiamo perdonare agli statunitensi parte della loro arroganza, scartare gran parte dei loro vangeli dell’ottimismo, ma esplorare le opportunità che stanno sviluppando e che da noi arriveranno. Per esempio comunità di gente che cerca soluzioni tecnologiche per liberarsi e vivere una vita felice (noi siamo fermi ai viaggiatori che condividono foto e consigli su dove comprare i voli low-cost). Su queste basi moderne e non romantiche potete concretamente sviluppare una vita di centauri liberi che scoprono il mondo. Dopo questo passaggio vedrai che lasciare tutto e andare in moto sulle Ande o accampare nei boschi del Canada, sarà molto più bello e facile. E vedrai che anche le questioni moto/gomme/giacche/borse saranno molto meno “fondamentali”.

La scienza del cambiamento

Il logo di www.longwalk.it, il sito di Claudio Giovenzana
Per fare questi sforzi imprenditoriali bisogna innanzitutto fare sforzi psicologici, come iniziare a smettere di “aspettare di essere motivati”. La motivazione è costruita sui sentimenti, che però vengono su come un’eruzione durante uno “speech” motivazionale e vanno giù il giorno dopo con la quotidiana insoddisfazione. Conviene costruire da subito abitudini con piccole azioni ripetute come, per esempio: ogni giorno leggere un solo articolo o una sola pagina di libro o una qualche sezione di forum “serio” su cambiamento, imprenditoria online, nomadismo digitale. Un’altra è scrivere soltanto 100 parole al giorno in un diario del cambiamento. Raccontate a voi stessi cosa vi sta succedendo, facendolo diventare ancora più “ufficiale” e storico. Un’altra ancora è cercare un “mentore”, un esperto che possa darvi conforto e suggerimento. Se non costruite abitudini di ricerca di informazioni e di possibilità non cambierete mai. Vi serve costruire la capacità di brancolare nel buio, di essere pecora nera anche a costo di sbagliare, di accettare di non avere ancora un piano ma soltanto di avere paura. È onesto e coraggioso ammetterlo. Non pompatevi allo specchio gridandovi frasi in faccia, fate un gesto al giorno nella giusta direzione. Anche quando fuori piove e siete tristi.

Conclusioni

L'avventura in moto per il mondo inizia proprio prendendo la vita tra le mani, prima che il manubrio. Se non instaurate un’abitudine all’esplorazione, tutti i sogni che avete vi peseranno addosso come lapidi. Nel 2012 è stato pubblicato su una rivista di psicologia uno studio dell’università di Scranton (Pennsylvania, USA) che affermava che solo il 9,2% delle persone che dichiarano a gran voce intenzioni mirabolanti nei brindisi di capodanno si ricordano di trasformarle in azioni e hanno successo. Se sei in quel 9% (per un cambio di vita come questo forse anche l’1%) che considera queste parole come qualcosa che in qualche modo lo riguardano, allora benvenuto tra i pazzi e gli stupidi, benvenuto a bordo. La rotta sarà forse la più bella della tua vita.
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