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Villopoto sfortunato, ma si ritira da sconfitto

Secondo i voti dei circa 1.000 partecipanti al nostro sondaggio, a fermare l’esperienza dell’americano in Europa (e a causarne il ritiro anticipato dalle gare) è stato un infortunio veramente grave, anche se forse non sappiamo tutta la verità

Villopoto sfortunato, ma si ritira da sconfitto

La notizia della settimana è stata il  ritiro dalle competizioni di Ryan Villopoto, per le conseguenze della caduta del Gran Premio del Trentino di Arco di Trento, risalente addirittura al 19 aprile. In questi (quasi) tre mesi di silenzio e di assoluto distacco da tutto il mondo del motocross se ne sono sentite un po' di tutti i colori, fino all'addio ufficializzato dallo stesso pugno di Ryan attraverso una lettera in cui chiarisce l'impossibilità di risalire in moto, a causa di alcune complicazioni sorte nei giorni successivi all'incidente. Così è meglio dire basta.

Mai e poi mai potremmo mettere in dubbio l'entità di un infortunio, soprattutto se così determinante nella vita di una persona che ha dedicato a questo sport tutto se stesso. Ma, allo stesso tempo, le modalità che hanno portato a questo finale sono state quantomeno discutibili e hanno diviso in due l'intero paddock del Mondiale MXGP. Due esempi su tutti: Herlings difende Villopoto con una inaspettata reverenza, mentre tra chi lo critica aspramente c’è Jean Michel Bayle, uno dei pochi europei ad essere andato a suonarle agli americani in casa loro: campione 1991 nel National 250 e 500, nonché nell’AMA supercross. Il transalpino evidenzia come si sarebbe potuto architettare un finale diverso, magari dall'alto del podio dell'ultimo GP stagionale che si correrà proprio in USA sulla pista di Glen Helen. Il francese conclude dicendo che nella vita bisogna saper vincere, ma anche saper perdere. 

 

RYAN È UN GRANDE, MA QUESTA VOLTA NON È STATO CHIARO

Così abbiamo dato voce anche a voi lettori, per capire come la pensate. E le vostre risposte (circa 1.000 i votanti) sono state sorprendentemente positive a quasi tutte le domande. Tranne quella più importante: Villopoto sta davvero male o ha approfittato della caduta per sfilarsi da una situazione a lui poco favorevole? Solo il 13,4% crede alle sue parole, il 18,5% dice addirittura che è stato fortunato a cadere e poter così evitare altre figuracce, mentre il 67,9% riconosce a Ryan il blasone delle vittorie americane, ma non saprebbe dare una spiegazione chiara su questa faccenda. Segno, oggettivo, che anche per i nostri lettori qualcosa di malizioso (o anche semplicemente strano) c'è.

Sulla caduta, invece, c'è più razionalità: il 60% ritiene che sia stata solo sfortuna, a cui si somma un 11,4% di utenti convinti che sarebbe potuta anche andare peggio; anche se non è bassissima la percentuale di chi crede che il bollettino medico sia eccessivamente pesante per quel tipo di incidenti, basandosi sulle immagini della televisione (le trovate qui). Sono il 24,1%.

 

È SOLO UN PRESUNTUOSO. INVECE NO, POTEVA VINCERE!

Il 67,1% è sicuro che Villopoto sia venuto nel Mondiale per battere Cairoli e dimostrare di essere il più forte del Mondo. Solo il 16,2% crede che abbia fatto questa scelta per motivi economici. Il giudizio sui risultati delle prime quattro gare divide la folla, tra chi crede che avesse preso tutto troppo alla leggera (32,4%) e chi, invece, dice che per essere al debutto non stava andando affatto male (32%). Pari merito al 17,7% tra chi crede che sarebbe cresciuto nella seconda parte di stagione e chi, invece, ritiene che avrebbe fatto meglio a ritirarsi da Campione in USA.

 

Villopoto: campione sì, ma esce da sconfitto

Il 46,2% di voi pensa che Ryan sia un grande campione, ma che con questa mossa lascia le competizioni da sconfitto. Solo il 37,9% ricorda che sono in pochi ad aver vinto quello che ha vinto lui in America, facendo intendere che questa parentesi nel Mondiale non cambia nulla. Ci saremmo aspettati, invece, qualche punto percentuale in più sul fatto che l'avventura di Villopoto abbia evidenziato una superiorità della scuola europea (solo il 9,4%) e che ormai la supremazia degli americani non sia più quella di un tempo (6,3%).

 

Stoner? vada a pescare

Tra i personaggi che hanno preso le difese di Villopoto nelle prime (e uniche) quattro gare disputate nel Mondiale c'è stato anche Casey Stoner, volato addirittura in Argentina per seguire il GP a fianco del suo amico. Tanto per cambiare Casey non si è tirato indietro quando gli è stato chiesto di dire la sua, giustificando gli otto titoli conquistati da Cairoli con l’assenza di avversari alla sua altezza. E dando a intendere che Ryan avrebbe avuto vita facile in Europa. Così, quando abbiamo chiesto a voi di dire la vostra, il 69,7% ha risposto che Stoner non sa nulla di motocross e che sta bene dove sta, cioè a pescare. Il 25%, invece, la ritiene solo una manovra per rubare un pizzico di attenzione all'amico crossista e far parlare un po' di se stesso. Solo il 2,7% crede che abbia ragione, mentre il 2,3% ritiene che, senza la caduta, Ryan avrebbe umiliato Cairoli.

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