Lo scorso week-end ho girato a Vallelunga e come sempre al rientro ho fatto due chiacchere coi colleghi “smanettoni” a proposito della pista. In particolare ho detto loro del Curvone e di quanta impressione mi avesse fatto quel punto pazzesco, velocissimo. Lo conoscevano già, e si sono detti d’accordo con me. È una curva difficilissima, fa paura. Naturale che da lì sia partito il discorso Curve da Pelo: dove sono, quali sono, come si fanno. Ne sono saltate fuori una ventina, almeno, il che mi ha fatto venire un’idea. Visto che ho la fortuna di conoscere, tra tester e piloti, persone che da molto tempo girano le piste di tutto il mondo, di volta in volta chiederò loro di raccontarmi impressioni, consigli e descrizioni dei punti più difficili ed emozionanti che si trovano sparsi per i Continenti, per poi riportarvi le loro parole. Cercherò anche video e foto, se esistono. Mi piacerebbe riuscire a farlo diventare un appuntamento fisso, e potrebbe essere ogni penultimo venerdì del mese.
TUTTI I CURVONI PARTONO DA ROMA
Questa prima puntata però vorrei essere io stesso a raccontarvi di una curva, ed è quella che mi ha tanto colpito lo scorso week-end. Il Curvone di Vallelunga. Guidavo una “seicento”, e non oso immaginare come sia fatto con una “mille”…
UN TUFFO A VELOCITÀ SUPERSONICA
Immaginate di essere in carena, in rettilineo, accucciati dietro il cupolino a spremere una marcia dopo l’altra. Terza. Quarta. Quinta. Impostate una leggera curva a sinistra, che va a scollinare, nascondendo completamente quello che c’è dietro. Sembra scomparire nel vuoto, la pista. È un istante e vi si para davanti una velocissima S destra - sinistra in discesa. In quel momento, e non un secondo dopo, alleggerite il gas per aiutare il cambio di direzione (siete a 230 km/h rilevati dal GPS in questo momento) e vi buttate a destra per andare a prendere la corda. È un tuffo a una velocità supersonica, quello che state facendo, e il cuore mitraglia nel petto. Il ginocchio sfiora il cordolo a oltre 170 km/h (veri…) e quello è il momento di aprire di nuovo il gas. Completamente. Cosa che in qualche modo vi aiuta a rialzare la moto per cambiare nuovamente direzione. Vi buttate a sinistra fino a sfiorare il cordolo. 200 all’ora, intanto. Vi rimettete in carena. È finita.
Tra il farlo e il guardarlo, il Curvone, c’è una grandissima differenza. Spero però che questi tre video, uno è l’on-board realizzato con la Honda CBR600RR , gli altri due sono riprese amatoriali, siano sufficienti per darvi un’idea.
Vallelunga: test Honda CBR600RR 2013
Vallelunga CIV 2010 libere Stock 600
Vallelunga CIV 2009 125 SP