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09 June 2010

Uomo della strada fatti vedere: le giacche riflettenti per l’alta visibilità prevengono gli incidenti

Continuiamo con il tema della sicurezza stradale. Vi sensibilizziamo sulla necessità di rendervi visibili quando siete in sella: salva la vita. Ecco cosa offre internet sul tema.

ALTA VISIBILITÀ

ALTA VISIBILITÀ Le enciclopedie sono, da sempre, summa e specchio della cultura di un popolo offrendone una selezione ragionata del sapere. Wikipedia non fa eccezione, anzi la sua natura “democratica”, ovvero il fatto che ognuno di noi possa arricchirla, la rende ancor più rappresentativa. Ebbene il fatto che nella versione italiana di questa “bibbia” del sapere on-line manchi la voce “alta visibilità” non è un buon segno: vuol dire che non è ancora entrata nel linguaggio dell’uomo della strada. Esiste, invece, nella versione inglese che spiega: “In generale, le persone che indossano indumenti ad alta visibilità sono quelle che hanno bisogno di essere viste in condizioni di scarsa luminosità o condizioni atmosferiche proibitive”. Ebbene l’individuazione di queste “persone” aiuta a definire la categoria dei motociclisti e le sue peculiarità: insieme con noi sono citati “I pedoni, i lavoratori, ciclisti, i vigili del fuoco, il personale di soccorso, i cacciatori, i parcheggiatori,  gli escursionisti, i geometri, gli uomini dell’ordine e quelli che lavorano nei cantieri o nelle ferrovie, le troup televisive”. Insomma tutti quelli che sono esposti a dei pericoli legati all’attività “outdoor”. Sapere che noi facciamo parte di questa comunità di utenti già significa riconoscerci esigenze particolari che non possono essere trascurate, prima di tutto da chi ci governa. In Italia, questa consapevolezza ancora non è diffusa. Non sorprende allora che non esistano in Rete siti dedicati all’alta visibilità ma neppure compaiano Case di abbigliamento particolarmente sensibilizzate sull’argomento, a parte Spidi, l’unica a proporre una linea di capi dedicati, di cui fa parte anche il completo antipioggia H1 Life Rain, realizzato con la collaborazione di Motociclismo e che ha da poco ottenuto la certificazione.

IL MEGLIO SUL TEMA

IL MEGLIO SUL TEMA È pertanto prematuro aspettarsi realtà come quella di www.hivisbiker.com una società americana che promuove e vende (probabilmente promuove per vendere) l’abbigliamento reflex per motociclisti. Uno dei due fondatori, Dave Wright, è un veterano della Marina, che ha intrapreso il business della sicurezza come una vocazione. Alla voce “chi siamo” è ribadito il concetto che una delle più importanti cose da fare per ridurre la possibilità di essere coinvolti in un incidente stradale è indossare abbigliamento riflettente, possibilmente giallo e nella parte alta della nostra schiena… Il catalogo di prodotti proposto dal sito, in realtà, non è ricco, ma l’idea è buona e può essere sviluppata.

DAL NORD EUROPA ALL’ITALIA

DAL NORD EUROPA ALL’ITALIA In Italia non si trova nulla di paragonabile al sito statunitense, ma esiste il sito www.motosicurezza.com che affronta il tema fra I tanti altri legati alla sicurezza. È gestito da un gruppo di appassionati motociclisti che vogliono offrire un servizio al Paese che si distingue per l’alta mortalità dovuta agli incidenti. Operano esclusivamente attraverso la rete intervenendo nei forum ed esaminando i siti dei produttori. Il loro obiettivo è “Recuperare dati, contattare esperti, leggere le esperienze e le testimonianze degli altri, per diffondere notizie e riflessioni” sull’argomento. L’esempio cui s’ispirano arriva, non ci sorprende, dal Nord Europa, in particolare dagli inglesi che “Complice il clima brumoso, offrono in diversi siti ampia scelta di giubbini hi-vis”. Inoltre sono anche più “sportivi” sul fronte estetica. Fra i siti d’Oltremanica segnaliamo www.scottleathers.co.uk, che rappresenta un’azienda che produce giubbini per la polizia e propone anche la loro traduzione per i biker. Altro marchio nordico sensibile al tema è la svedese Halvarssons (importato in Italia da Darimotor - Bollengo -TO), che ha creato una linea di abbigliamento “Safety”, sviluppata, anche questa, in collaborazione con la polizia. Il catalogo lo trovate sul sito www.jofama.se, (Jofama produce capi d’abbigliamento dal 1889: in origine solo cerate per i pescatori del Mare del Nord, poi anche abbigliamento termico da slitta e, a partire dagli Anni ’60, prodotti specifici per i motociclisti, in particolar modo per il motocross) fornisce molte notizie utili sulla sicurezza e, in generale, su come scegliere l’equipaggiamento tecnico e, soprattutto propone “Un sistema flessibile che consente di essere utilizzato insieme con l’attrezzatura che già possedete”. Fra gli altri prodotti trovate due sovragiacche fluo impermeabili e antivento Halvarssons (Cyklop e Halogen) e giacche dotate di ampie zone fluo, come la Optimal e la Jofama Tour.

DISCUSSIONI

DISCUSSIONI In Italia, abbiamo detto, la realtà è ben diversa, ciò nonostante i motociclisti si muovono: non attendono le indicazioni dall’alto e, nei forum, si scambiano informazioni su come non passare inosservati, quando si viaggia di notte. Sul sito www.motoclub-tingavert.it abbiamo trovato una discussione sugli stivali “hi-vis”: un utente lancia la richiesta “Sto cercando degli stivali da motociclista ad alta visibilità. Requisito unico e fondamentale: devono avere parti di vernice cosiddetta reflex ossia che brilla se illuminata”. Ne ha individuato un paio usato dalla polizia e vorrebbe indicazioni su come trovarli. Gli rispondono che “Gli stivali della polizia (in Italia) non sono omologati ... Inoltre sono costruiti per essere usati con i pantaloni della divisa che sono in tessuto elasticizzato non antiabrasione e molto sottili. Il fatto, poi, che abbiano il catarifrangente non li classifica come hi-vis (che secondo la EN 471 comporta anche il colore arancio o giallo fluo)”. Ne scaturisce anche una discussione su come indossare i pantaloni con stivali dotati di bande riflettenti. Generalmente si tengono fuori per impedire ad acqua e vento di entrare, quindi la banda reflex può essere collocata solo sul tallone. Si consiglia allora di ricorrere a delle fascette rifrangenti, meglio se applicate sulla carena e sui cerchi della moto.

 

Anche sul sito del Coordinamento dei Motociclisti, www.cmfem.it, associazione che ha aderito alla FEMA, organo di rappresentanza dei motociclisti europei nei confronti delle istituzioni comunitarie (Commissione e Parlamento), si parla della diversa sensibilità sul tema visibilità riscontrata fra la gente del Nord: “Molti di noi girando per il Nord Europa hanno potuto constatare quanti motociclisti facciano uso del gilet giallo catarifrangente. Lo sappiamo è bruttino e indossandolo si rischia di passare per postini o per chi consegna le pizze (con il massimo rispetto per entrambe le categorie). Ma ... costa poco, occupa pochissimo spazio e vi rende visibili anche di giorno, non solo di notte o quando piove. Se il gilet di pelle con le pecette “fa figo”, il gilet giallo può salvarvi la vita”.

 

Anche un motociclista iscritto al forum di www.quellidellelica.com, di ritorno da Londra, pone la questione dei gilet reflex, gli risponde un “collega”: “Fino all’anno scorso giravo con una Belstaff rossa con cinta rifrangente, aveva 20 anni! E il casco giallo. Adesso la giacca è una BMW Savanna grigia e il casco, tra non molto, non sarà più giallo. L’antipioggia, però, l’ho giallo limone!”. Un altro, invece, sostiene di non accontentarsi del giubbino e di aver acquistato delle fasce rifrangenti con cui ha fatto delle cinture: “Mi sono anche procurato delle mezze maniche rifrangenti... quelle che usano i vigili urbani”.

 

C’è addirittura chi è riuscito “ad arrivare ad un sarto che cuce divise militari e rifornisce anche i vigili urbani”. La ditta si chiama Recchia s.a.s. di Recchia Pierluigi e c. Sartoria civile e militare (Via C.Battisti, 50 – 64100 Teramo - tel. 0861/241030).

ARRANGIATEVI

ARRANGIATEVI Insomma, in questa fase di lacunosa consapevolezza sul tema della visibilità bisogna arrangiarsi, il che vuol dire anche fare riferimento ad aziende che non appartengono al settore moto ma hanno competenze tecniche nell’ambito dell’abbigliamento ad alta visibilità perché forniscono le categorie di lavoratori che dicevamo all’inizio (vigili del fuoco, personale di soccorso, ecc.) come www.industrialstarter.com oppure www.rescueforce.it. Quest’ultima per esempio produce copricaschi in giallo e arancione fluo. Ma anche cinture o semplici bracciali, a molla o a strappo, tutti dotati di specifico certificato europeo EN 13356. Prodotti simili sono proposti anche dall’inglese Oxford (www.oxford-shop.co.uk), specializzata in accessori per moto, distribuiti in Italia da E. Bergamaschi & figlio (www.bergamaschi.com).

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