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03 September 2015

Una vecchia Honda CX500 diventa un'artistica café racer

Tra i preparatori più in voga in questo momento in Europa, Ed Turner (nome d’arte del francese Karl Renoult) conquista gli appassionati di special con un’altra realizzazione fuori dagli schemi e curatissima nei dettagli, basata su una Honda CX500 che in realtà non lo ispirava…

Una vecchia honda cx500 diventa un'artistica café racer

Nel panorama custom i sono artisti emergenti (sì, ho detto proprio artisti, perché “preparatori” o “custom-builders” è limitativo) che meritano attenzione. Uno di loro è Karl Renoult, francese di Nantes, sulla Loira, meglio conosciuto come Ed Turner, il nome con cui firma tutte le sue special (www.edturner-motorcycles.com). Karl fa parte di quella schiera di entusiasti un po’ hipster che animano gli eventi più à la page come Wheels and Waves, dando nuova vita a moto vecchie, ma affidabili, come le mono e pluricilindriche giapponesi di una trentina di anni fa o le sempiterne BMW Boxer due valvole. Il suo stile si intuisce già nel video ufficiale: guardatelo, poi riprendiamo il discorso.

 

 

Abbiamo conosciuto Karl Renoult/Ed Turner  proprio a Biarritz quest’anno, dove si è presentato con la originale Mad’dax, una Honda XLS500 (una mesta enduro degli anni 80) completamente stravolta e re-interpretata in stile “spiaggia” (qui la foto, ma nella nostra gallery ci sono anche altri esempi che ci illuminano sull’arte di Karl). Perché Karl è così: pensa fuori dagli schemi. Tutti fanno scrambler? Lui si inventa una dune-buggy a due ruote. Gli altri sfornano café racer muscolose? Allora largo a disegni pop su serbatoi striminziti. Le sue moto sono decisamente originali. E molto curate nei dettagli.

 

Fare di necessità virtù

Prendete la sua ultima realizzazione, per esempio: è - anzi era - una Honda CX500. Un suo cliente, Kevin, si è presentato nell’officina di Ed Turner con una valanga di schizzi, tante idee e buoni progetti per una special con motore V2 trasversale. Karl propone un coreografico Moto Guzzi. Ma Kevin è irremovibile: vuole una Honda e ha già per le mani una CX500 Sport con quasi 50.000 km all’attivo. Immaginate ora un creativo come Karl: si trova con una moto che non lo fa impazzire e con disegni e proposte preconfezionate. Le direttive di Kevin volano presto fuori dalla finestra e Karl fa di testa sua (qui il risultato).

 

Di serie solo motore e ruote

Tanto per cominciare smonta totalmente la Honda, scoprendo un telaio che, parole sue: “è un affronto al design”. Allora fa quello che gli riesce meglio: taglia, salda e trasforma quello sgraziato intrico di tubi in un telaio degno di questo nome, con una sospensione posteriore nuova, con un singolo ammortizzatore Öhlins, mentre davanti trapianta la forcella di una Triumph Speed Triple. E qui ecco il primo dettaglio di gran pregio: le piastre di sterzo sono ricavate dal pieno, tagliate a getto d’acqua e recano fresature che disegnano la bandiera del Sol Levante: meravigliose! Stessa tecnica e disegno per le pedane. Il motore, che esteticamente appare come un mix di parti lucidate, spazzolate e verniciate, è l’unico componente rimasto della moto di serie, insieme alle ruote, lucidate a specchio. Classica operazione: via la cassa filtro in favore di due cornetti liberi e scarico fatto a mano in luogo di quello originale. Per maggiore compattezza -ed estetica da paura- i collettori girano all’insù, passando tra i cilindri e finendo sotto il codone. Ecco: a livello estetico mi sento di criticare solo questo elemento: piccolo e con una sella rivestita in Alcantara inutilmente sottile, come detta la moda del momento e che io detesto. Ma è un parere personale…

 

Dettagli artistici e parti racing

Molto bella invece la verniciatura, grigia e semplice, che fa risaltare l’orda di samurai disegnati in bianco e nero sui fianchi del serbatoio (ovviamente costruito ex-novo) in carbonio e kevlar. Davanti ai cilindri è ben inserito (aderentissimo, visto che i collettori girano in alto) un radiatore racing, accoppiato ad una ventola elettrica. La batteria è nascosta sotto il pivot del forcellone.

Insomma: questa CX500 non c’entra un bel niente con l’input dato inizialmente dal proprietario, Kevin. Che però - c’era da giurarci - non si è affatto arrabbiato, una volta visto il risultato. Anzi, lo adora!

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