Ad oggi, i Tutor non sono mai stati né rimossi né sostituiti e per quasi due mesi sono rimasti ugualmente attivi andando contro la sentenza. Da oggi sembrerebbe invece che tali dispositivi siano stati definitivamente spenti, in attesa degli esiti di una vicenda giudiziaria che si protrae da 10 anni. Lo spegnimento è stato necessario dopo che ieri (28 maggio) la Corte d'Appello ha respinto l’istanza di Autostrade per l'Italia, che chiedeva la sospensione dell’esecutività della sentenza di condanna in attesa del ricorso in Cassazione. La Corte d'Appello ha inoltre affermato che Aspi non può utilizzare la motivazione della sicurezza stradale per andare contro alla contraffazione del brevetto, in quanto la sicurezza è "sottoposta alla cura dello Stato" e nessuna società può sostituirlo. La Corte ha dunque ritenuto insufficienti le ragioni di Autostrade per l’Italia basate sulla sicurezza stradale e sull’irreparabilità del danno che la distruzione del sistema comporterebbe se la Cassazione accogliesse l’ulteriore ricorso della società.
La disattivazione non toglie la possibilità che i Tutor vengano utilizzati, non per misurare la velocità media tra due punti, ma per rilevare la velocità istantanea, come degli Autovelox insomma. Inoltre, ancora non è chiaro se la disattivazione del sistema riguardi le sole strade su cui è installata la sua versione originaria (il tutor appunto), o anche quelle dove è posizionata la sua variante “semplificata” (Vergilius).
Sia Autostrade per l'Italia, che la Polizia di Stato, non hanno ancora rilasciato dichiarazioni in merito.