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07 September 2012

Triumph Trophy: dimensione gran lusso

Prime impressioni di guida con la novità 2013 che Triumph propone nel segmento delle “luxury tourer”. E qui siamo veramente al top: comfort regale, dotazione principesca e motore generoso. Guida facile e sicura

Triumph trophy: dimensione gran lusso

La nostra prima presa di contatto con la Triumph Trophy è avvenuta nelle fredde e umide highland scozzesi e ne ha messo in luce le doti di grande viaggiatrice. Durante il nostro tour di circa 400 km abbiamo percorso strade di ogni genere, dall’autostrada sino alle strette e tortuose strade della campagna britannica. Ma andiamo con ordine (per ripassare le principali caratteristiche della Triumph Trophy cliccate qui ).

 

IN MARCIA IL PESO NON SI SENTE
La prima cosa che colpisce è la stazza. La carenatura generosa (che in una giornata ventosa come quella del test ha fatto parecchio “effetto vela”) non nasconde il peso importante: 301 kg dichiarati per la versione SE, quella super-accessoriata, nelle manovre da fermo si fa sentire tutto. Una volta in movimento la Trophy si fa però perdonare, cancellando l’impressione di avere un elefante sotto il sedere.

 

IL COMFORT: COCCOLATI IN VIAGGIO
La posizione in sella permette infatti al pilota di inserirsi alla perfezione “dentro” la moto
, protetto dalla carenatura e ben inserito grazie a fianchi stretti e una sella (regolabile) non eccessivamente alta. L’ergonomia è completata da un manubrio distanziato il giusto. Il risultato è stato un piacevole viaggio che, pur durato parecchie ore, non ci ha per nulla affaticati. Anzi, i numerosi accessori dedicati al turismo (parabrezza regolabile elettricamente in altezza, manopole riscaldate, cruise control, etc), ci hanno coccolato, elevando il comfort a livelli regali.


IL MOTORE: DIMENTICATE IL CAMBIO
Sotto le abbondanti plastiche è quasi completamente nascosto alla vista il tre cilindri derivato dalla Explorer, modificato per questa Touring. La potenza a disposizione è di 134 CV a 9.000 giri. Ma quello che impressiona è la coppia, generosa ad ogni regime, e l’elasticità di questo propulsore, che permette di effettuare riprese, sorpassi e allunghi senza dover ogni volta scalare due marce.

 

LA GUIDA: EQUILIBRIO CENTRATO
Buona la ciclistica, compromesso tra maneggevolezza e stabilità. Sul nostro esemplare, in versione SE, abbiamo apprezzato anche le sospensioni a controllo elettronico, che consentono di variare il carico delle molle su tre posizioni (pilota, pilota e bagagli, pieno carico) così come l’idraulica (Comfort, Normal, Sport).

Unica pecca, non eccessiva, è il baricentro un po’ alto della moto che, se da un lato aiuta a scendere in piega, dall’altro rallenta un po’ i cambi di direzione. L’equilibrio generale è comunque centrato e, alle alte velocità come nella marcia urbana, la Trophyè sempre sicura e facile.

 

LA FRENATA: SICUREZZA TOTALE
Un plauso anche alla frenata, di tipo combinato e dotata di ABS. L’impianto antibloccaggio non è per nulla invasivo e non toglie feeling ai comandi. L’anteriore è molto ben modulabile e, all’occorrenza, potente. Meno convincente il posteriore, che necessita di una certa sensibilità per essere dosato a dovere.

 

La Triumph Trophy sarà disponibile da fine ottobre, argento o blu, nelle versioni standard e SE, quest’ultima dotata di serie di impianto audio, controllo elettronico delle sospensioni e altri piccoli dettagli (scopriteli qui) che ne fanno una moto da turismo di gran lusso.

Prezzi: 17.990 euro (standard) e 19.900 euro (versione SE). Compilando il form online che trovate sul sito della Casa inglese è possibile già fin d’ora prenotare un test ride.

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