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Triumph Tiger: la storia

Ripercorriamo insieme, anche attraverso le immagini, la storia della Triumph Tiger: dal primo modello del 1936 fino all'ultima 1200 dei giorni nostri
1/12 Triumph Tiger 70 del 1936
Il nome Tiger affonda le radici nel passato più profondo di Triumph ed è legato all'offroad. Nel 1936 la Casa inglese partecipa alla ISDT (International Six Days Trial) con le Tiger 70, conquistando ben tre medaglie d'oro. Le moto sono stradali con telaio rigido e forcella tipo Girder, adattate all uso fuoristradistico con pneumatici tassellati e pochi accorgimenti per alleggerirle. Il motore è un monocilindrico 250 cc con distribuzione ad aste e bilancieri. La specializzazione della disciplina fuoristradistica avviene più tardi, nel secondo dopoguerra, quando si vedono le prime "dual".
Triumph Tiger Cub T20c del 1957
Parlare di offroad come lo intendiamo oggi è un concetto ancora lontano, ma con l'introduzione di forcelle telescopiche idrauliche e forcelloni oscillanti con ammortizzatori di lunga escursione, i percorsi più accidentati sono superati con maggiore agilità. La Triumph mette in catalogo la leggera e maneggevole Tiger T20c (dove "c" sta per Competition) che è mossa da un monocilindrico di 199 cc a 4 tempi, abbinato ad un cambio a 4 rapporti: è capace di sviluppare 10 CV di potenza e raggiungere una velocità massima di quasi 100 km/h.
Triumph Tiger 100 del 1939
Non ci sono solo monocilindriche nei primi anni di storia della Tiger: è infatti riconducibile al 1939 la nascita della Tiger 100 (o T100), bicilindrica fronte marcia di 500 cc di indirizzo non fuoristradistico, ma utilizzata in svariati ambiti e prodotta fino al 1973. Ed è proprio con un modello di quell'anno che il giornalista Ted Simon compie il giro del mondo (raccontato nel libro "I Viaggi di Jupiter"), portando il nome Tiger in tutto il globo.
Triumph Tiger Trail 1981
Nel burrascoso periodo compreso tra la fusione della Triumph con la Norton-Villiers (1972) e la rinascita dovuta all’acquisizione di John Bloor (1988), si vede la produzione della Tiger Trail, equipaggiata con motore bicilindrico in linea in due cubature, 750 cc da 40 CV (TR7T) e 650 cc da 35 CV (TR65T). Di indirizzo prettamente offroad, si possono definire le prime, vere maxienduro della Triumph. Con l'iniezione di capitale e lo spostamento della produzione a Hinckley, a fine anni 80 prendono vita nuove piattaforme, tra cui l'immarcescibile tricilindrico che è diventato simbolo di Triumph negli ultimi decenni.
Triumph Tiger 900 del 1993
Nel 1993 il tre in linea di 855 cc, capace di 82 CV, è montato sulla nuova Tiger, che segue le linee delle maxienduro di quegli anni, alimentate dal mito della Parigi-Dakar: attitudine ai grandi viaggi, ruote a raggi con anteriore da 19", tanta grinta su strada e possibilità di affrontare leggeri offroad. Rimane a listino fino al 2000.

Triumph Tiger 900 del 2000


L'anno seguente vede l'introduzione di un restyling, che accompagna anche l'utilizzo di un motore nuovo, con cilindrata maggiorata a 955 cc, potenza incrementata a 106 CV e attitudine ancora più stradale.


Triumph Tiger 1200 del 2011


Il 2011 è l'anno della prima Tiger Explorer 1200, che entra a gamba tesa nel mercato delle maxienduro dominato dalla BMW R 1200 GS. La prima generazione è una splendida turistica, ma ha perso quasi del tutto ogni attitudine offroad. Le cose migliorano nel 2016, con l’utilizzo di sospensioni elettroniche. La Tiger spegne 80 candeline. Ora, ecco la terza generazione di 1200.


1/23 La Tiger 1200 XCA in azione
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