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Tre naked sportive si sfidano in pista a Monza: Ducati Streetfighter S, Buell 1125CR, KTM 990 Super Duke R

I nostri tester hanno messo alla frusta le tre naked sportive di maggior carattere a Monza. A contendersi la sfida erano la vincitrice del concorso “La Moto dell’Anno 2009”, Ducati Streetfighter S, e due nude tutto pepe: Buell 1125CR, KTM 990 Super Duke R. La moto di Borgo Panigale, direttamente derivata dalla sorella carenata 1098, rivela chiaramente la sua parentela con la supersportiva. L’austriaca si difende bene nei cambi di direzione veloci. L’americana è migliorabile nei freni.

Rettilineo e Prima variante









RETTILINEO E PRIMA VARIANTE
Buell 1125CR, Ducati Streetfighter S e KTM 990 Super Duke R sono tre nude supersportive con in comune la velocità da strappare le braccia al pilota, l’efficacia di guida quasi come sportive purosangue e tanta potenza che quasi impennano anche da ferme, al semaforo, in folle.

Sul circuito di Monza la Streetfighter si lancia sul rettilineo
e la CR già suda per stare al suo fianco. La Super Duke, con una cubatura di 990 cc contro i 1098 cc di Ducati i 1125 cc della Buell, può tenere il passo solo sfruttando la scia delle due lì davanti.

Da metà rettilineo in poi
i manubri iniziano a oscillare vistosamente. Chi più (Kappa), chi meno (CR). Non da chiudere il gas, ma in sella le pulsazioni aumentano. L’italiana brucia il cartello dei 300 m della Prima Variante a 276 km/h indicati. In merito ai freni, con un solo dito Ducati si può ribaltare. KTM è più dolce, quindi più facile in inserimento, e comunque con due dita, volendo, si solleva il retrotreno a 200 km/h. E Buell… ha preso il riferimento delle altre ma non ha forza per fermarsi in tempo. Sfila nella via di fuga: dalla prossima staccata frenerà un istante prima.

Il servizio completo e la comaprativa su strada su Motociclismo di giugno.

Curva Grande, Roggia, Lesmo




CURVA GRANDE, ROGGIA, LESMO Via dentro Curva Grande in pieno, il busto fuso coi serbatoi. Kappa perde ancora qualche metro dalla ‘Fighter, mentre la CR, all’inseguimento dell’austriaca recupera un po’ di terreno.

Di nuovo tutti oltre 240 km/h, di nuovo tutti a frenare. KTM entra nella Variante della Roggia col freno tirato, e come se il pilota avesse due molle al posto delle gambe salta da sinistra a destra ed è già uscita impennando sul cordolo. Facile e naturale.

Ducati, e soprattutto Buell, sono più resistenti quando cerchiamo di inserirle in curva ancora “pinzate”, per ragioni forse legate alle inerzie delle ruote. Meglio mollare il freno un attimo prima, arrotondare un po’ la traiettoria e farle scorrere di più a centro curva. Manovra un filo più macchinosa nello stretto e, quindi, poco più lenta. Kappa tiene il metro di vantaggio alle due Curve di Lesmo e, tutt’uno col pilota, punta il Serraglio. Il punto peggiore della pista, per tutte tre.

Variante Ascari




ASCARI La Variante Ascari è già a 200 m e Ducati e Buell sul rettilineo si sono fatte sotto a KTM. Dalla sesta passiamo alla terza marcia (tre ottimi cambi: solo un filo duro Ducati e un po’ lungo negli innesti KTM), le forcelle assecondano la staccata molto bene.

Qui ‘Duke e CR, che pure ospitano il pilota in modo opposto (Buell sembra una sportiva coi semimanubri, KTM una motard col serbatoio da naked) esaltano. Sono veloci, precise, scorrevoli, rapide nel cambiare direzione. La ‘Fighter di più. Non segue una traiettoria, va dove guarda il pilota. È incollata all’austriaca, che nel lungo destra da 140 km/h della Ascari oscilla lievemente, accarezzando l’asfalto con le pedane. Lei, la rossa di Borgo Panigale, ha più luce a terra e un davanti sicuro come cemento armato, cioè più velocità di percorrenza e possibilità di “inventare” dove mettere le ruote. Infatti riesce a stare più stretta in uscita dalla variante, quando l’acceleratore va a fondo corsa un attimo prima di tutte.

Sfila all’interno KTM, che ora, sul dritto, gioca in difesa. Passa anche la Buell in scia alla “lepre” e si tira dietro l’austriaca. Al cartello dei 200 m siamo tutti oltre 250 km/h.

Parabolica




PARABOLICA Gli stop della ’Fighter, accendono l’ultima staccata. Kappa esce dalla scia della CR e si porta all’interno ritardando un istante la pinzata. Ducati, sdraiata sull’asfalto, è pronta a scatenare i suoi 140 CV. Tanto c’è il controllo di trazione (DTC) a curarsi dell’aderenza. Il posteriore comincia a disegnare un’infinita riga nera sull’asfalto e la rossa si allontana. La ’Duke vuole sfruttare i suoi ottimi medi in uscita di curva per tenere la seconda posizione, e anticipa un istante l’apertura del gas. Troppo: il posteriore scivola, prende un’imbarcata e subisce il ritorno di Buell, che ha una trazione leggermente migliore.

Il traguardo è lì all’uscita della Parabolica: la CR succhia fino all’ultimo cm la scia e con lo slancio dei suoi 5 CV in più affianca Kappa proprio sul traguardo. Un istante troppo tardi, però: al fotofinish è l’austriaca a salire sul secondo gradino del podio, dietro la Streetfighter.
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