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21 April 2016

Un nostro lettore diventa reporter per un giorno a The Bike Field

Abbiamo indetto un contest per voi lettori, a The Bike Field: postate le vostre foto dell’evento The Bike Field e potrete diventare giornalisti raccontando la manifestazione dal vostro punto di vista. Ecco il risultato (con una gallery spettacolare!)

Foto su Instagram e foto analogiche nell’era del digitale

È Filippo -che si firma Filo A.G.- l’autore dello scatto postato su Instagram con l’hashtag “#thebikefield” che meglio interpreta -a insindacabile giudizio della redazione- lo spirito di The Bike Field (lo vedete qui a fiancoo e in gallery). Per noi è diventato giornalista per un giorno e ha raccontato la sua esperienza, la prima edizione del nostro evento vista con gli occhi del visitatore, uno degli oltre 1.000 che si sono riversati nel parco della redazione di Motociclismo lo scorso 9 e 10 aprile. Accompagniamo la narrazione della sua esperienza con delle foto d’eccezione: non solo quelle postate su Instagram, ma anche con una gallery di immagini in bianco e nero realizzate durante il “nostro” weekend da Dario Gonzatti, scattate con delle macchine fotografiche d’epoca: una Voigtlander Bessa RF a soffietto del 1939 (foto rettangolari formato 6x9, pellicola 120) e con una Tokyo Primo JR biottica del 1958 (foto quadrate formato 4 x 4, pellicola 127). Per tutte le altre foto, invece, ecco i link alle gallery.
   
Ed eccolo qui, il racconto del nostro lettore.

Il pubblico ammira, si incanta, giudica

Quando si parla di eventi a due ruote non mi tiro mai indietro. Se poi l’organizzatore è Motociclismo, so già che il risultato sarà entusiasmante. Ricordo molto bene le bigiate con i compagni di scuola per andare ad EICMA con lo sconto Amici di Motociclismo e quando ho scoperto che avrei avuto la possibilità di vivere due giorni in mezzo alle moto, per di più nel luogo in cui nasce la rivista che leggo da anni, non ho avuto dubbi: io ci sarò. E così sabato pomeriggio, insieme ad un paio di amici moto-malati come me, abbiamo deciso di andare a The Bike Field. Partenza alle 15,30, ma quando pensavamo di essere arrivati… ci siamo persi! Per fortuna una simpatica nonnina è stata meglio di un Tom Tom e ci ha indirizzati verso l’evento.
Eccolo lì il cartello The Bike Field, siamo arrivati. Parcheggio il mio scooter leggermente defilato, sfigura troppo accanto a tutte quelle moto all’ingresso. Ma non importa, finalmente ci siamo. Attraversiamo l’ingresso e subito troviamo una bella fila di special luccicanti e una Ford GT, iniziamo bene, anzi benissimo.
Decidiamo di partire dal fondo, dal Field e di andare a vedere le moto costruite da matti come noi. L’ambientazione è perfetta: il prato, i bancali, le moto, i gazebo. Giriamo per una bella mezz’ora a guardare anche il più piccolo particolare di ogni singolo mostro a riposo sui bancali, magari potessimo anche provarle! Tra di noi partono subito le discussioni: “io l’avrei fatta così”, “il manubrio stona”, “la sella non c’entra nulla”, ma su una cosa siamo tutti d’accordo, quella Guzzi V35 cromata è uno spettacolo. Anche la Ducati 598 che sembra appena uscita da un campo di battaglia merita sicuramente un premio, per non parlare della Kawasaki W650, stilosissima. Il nostro podio è deciso: Guzzi, Kawa e Ducati. 

Proviamo le moto con i demo-ride gratuiti

Il sole scotta, è ora di bere qualcosa per rinfrescarci. Mentre ci avviamo verso il paninaro ci sfila di fianco un bel gruppo di Moto Guzzi e scopriamo che possiamo provarle anche noi. La sete è svanita, ci registriamo e ci mettiamo in sella. Non mi sembra vero. Ci fanno fare un gran bel giro e la temperatura è perfetta per godersi la moto. Tornati allo stand Guzzi notiamo le moto di Lord of The Bikes,reality  che ovviamente guardiamo sempre. Anche qui parte l’analisi al microscopio, ma sono tutte incredibili, non possiamo dire nulla.
È finalmente arrivata l’ora di rinfrescarsi, ci mettiamo a prendere il sole sui bancali di fronte allo stand Motociclismo e ad ascoltare un po’ di musica ma poco dopo scopriamo che anche Harley fa i test ride e via di corsa a registrarsi. Altro giro, altra corsa. Il sound dei bicilindrici americani lo conosciamo tutti, il resto è indescrivibile.  

Special da esposizione, musica e drink

Ora però godiamoci le moto esposte, partiamo da PDF, quel chopper con le teste dei cilindri e i carter cesellati dovrebbe essere esposto in un museo.  “Va’ che spettacolo questa Vespa!” e tutti ci dirigiamo verso un Vespone cannone-munito con cui andrei volentieri in giro per Milano nelle giornate di traffico folle.  Interrompiamo il nostro giro per una margarita frozen allo stand Dixieland, puntatina allo stand Motociclismo per vedere se c’è qualcosa che ancora non abbiamo, ci regalano anche adesivi e spille The Bike Field… Direi che la giornata si è conclusa alla grandissima. Torniamo domani perché il podio non ce lo perdiamo.

Il podio premia il lavoro manuale

E così la domenica ci rimettiamo in sella, questa volta senza perderci riusciamo ad arrivare a Pero senza problemi, il parcheggio è sempre più pieno di moto e non appena arrivati vediamo il podio allestito con dei bancali (idea geniale!) e le moto finaliste schierate a godersi i meritati flash del pubblico. Ci sono tutte e tre le nostre scelte, vediamo se andranno sul podio.  Le premiazioni partono con i Moped, quel Ciao è incredibile, magari ne avessi avuto uno così da ragazzino! Adesso arriva il bello, ci siamo, stanno premiando la categoria Moto. Terza classificata la bellissima Guzzi V35 cromata -devo già una birra ai miei amici- ma andiamo avanti. Seconda classificata la Kawa W650: ma allora qualcosina ci capiamo davvero! Due tra le nostre preferite vanno a podio. Vince una BMW R 100 che avevamo un po’ snobbato, ma dopo due chiacchiere con Franco, il proprietario, capiamo benissimo il perché abbia vinto lui. Pensate che non solo si è costruito da solo il serbatoio, ma si è anche costruito lo strumento per battere l’alluminio e dargli la forma, tutto a mano! Ok, sei un eroe, hai vinto anche per noi. Il pomeriggio avanza, il sole scotta, facciamo un ultimo giro tra le moto esposte, ci fermiamo ad ammirare l’Airstream lucente e il pick up anni 50 dello stand BMW, ci viene voglia di vacanze, di mare, di estate, ma tra una settimana abbiamo un esame, è meglio tornare a casa e studiare. 

Voglia di fare il bis

Cosa mi lascia The Bike Field? Passione, voglia di mettermi in garage e provare a costruire una special tutta mia ma soprattutto voglia che arrivi presto la seconda edizione. Chissà se davvero riuscirò mai a costruire la mia special e magari un giorno esporla proprio qui. Per ora mi avvio verso casa, la primavera milanese mi avvolge mentre torno a casa sul mio scooter. Sogno. Sorrido.
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