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19 June 2014

Test MotoGP Suzuki-Ducati al Montmelò: metodi a confronto

Le due Case si sono trattenute fino a mercoledì per poter continuare il lavoro sulle proprie moto. Principalmente prove di setup per Ducati, mentre in Suzuki sono state al vaglio varie componenti di motore e di carenatura, oltre ad alcune strategie elettroniche

Test motogp suzuki-ducati al montmelò: metodi a confronto

Ducati e Suzuki sono, al momento, le squadre ufficiali più attardate del circus della MotoGP, cronometro alla mano. Inutile negare un dato di fatto di questo tipo, il massimo che si possa fare è apprezzare il duro lavoro che le due compagini stanno mettendo nel tentativo di recupero, pur utilizzando due approcci molto diversi. Suzuki sta approfittando di questi anni sabatici per prepararsi al meglio al ritorno in MotoGP nel 2015 (nonostante una certa sfortuna nei test), mentre Ducati sta lavorando sul nuovo progetto parallelamente al progetto GP14, dove però i risultati sono fermi al passo avanti fatto ad inizio stagione. Entrambe le squadre si sono quindi trattenute due ulteriori giorni a Montmelò dopo il lunedì di test post GP di Catalunya.

 

GIRA IN TONDO, GIRA...

Se l'obbiettivo è Marc Marquez, che dopo sette vittorie ha comandato anche i test di Barcellona, si potrebbe quasi dire che la situazione di Yamaha non è poi tanto migliore di quella Ducati o Suzuki. La prima posizione è una sola, e al momento è appannaggio solamente del Cabroncito, che non sembra intenzionato a cederla a nessuno. Ducati e Suzuki si sono rimboccate le maniche, ma per la casa di Borgo Panigale non ci saranno pezzi importanti fino alla fine dell'anno, almeno non così importanti da permettere di colmare il gap che li divide dalla testa. Per le Desmosedici GP14 a Barcellona è arrivato un nuovo software per la centralina, che insieme ad un attenta rifinitura di setup ha migliorato, secondo Andrea Dovizioso, il feeling con la moto. Il problema è che quello era tutto ciò che c'era da testare per Dovi e Crutchlow, con Andrea Iannone che ha dichiarato di aver lavorato sull'elettronica per migliorare l'erogazione in uscita di curva, dove in gara perdeva qualcosa. Per entrambe le case c'è stato anche il test di una nuova gomma anteriore fornita da Bridgestone, che però sicuramente non fornisce un vantaggio sugli altri visto che sarà la copertura a disposizione di tutti forse già dal prossimo GP.

 

PROVIAMO QUESTO, POI QUESTO, POI QUESTO...

Situazione opposta per Suzuki, che invece si sta concentrando al 100% per avere una moto che nel 2015 sia già di buon livello e che abbia bisogno solamente di un pilota che la faccia andare forte. Randy De Puniet si è cimentato in 4.500 km di test solamente negli ultimi tre giorni per assicurarsi che l'obbiettivo venga raggiunto, per questo è stato affiancato dal tester Takuya Tsuda, che ha totalizzato altri 2.000 km. Al vaglio c'erano alcune specifiche di motore, alcune configurazioni della carena e una gran quantità di strategie elettroniche. Nonostante tutti quei chilometri, De Puniet non è riuscito a provare la moto con tutti gli aggiornamenti installati, concentrandosi invece sulle novità singole per fornire informazioni più dettagliate possibili ai tecnici in Giappone. Il risultato è stato un Best Lap di 1'43"683, che è ancora ben lontano dal tempo di Pedrosa in qualifica (1'40"895), ma che è distante un solo secondo dal Best Lap dei test di Dovizioso. Un buon risultato?

 

I COMMENTI DI DE PUNIET E BRIVIO

"Non è stato un periodo semplice - ha detto Randy De Puniet - vista la sfortuna con il tempo atmosferico nei test, ma è stato molto importante essere qui per poter confrontare il nostro potenziale con gli altri piloti della MotoGP. Dobbiamo ancora continuare il nostro lavoro sull'elettronica per migliorare la nostra performance. In questi tre giorni abbiamo provato molte cose differenti tra cui mappature elettroniche, evoluzioni del motore e anche alcune diverse configurazioni della carenatura. Ho avuto un feeling migliore con alcune di queste soluzioni e abbiamo trovato una buona direzione di sviluppo verso cui andare. Abbiamo ancora molti giorni di test quest'anno e ci resta ancora del tempo per migliorare ulteriormente".


"In tre giorni ti aspetti di fare tanto lavoro - ha commentato il Suzuki MotoGP Test Team Manager Davide Brivio - ma alla fine il tempo non basta mai, soprattutto per noi che ci troviamo al livello di sviluppo. Randy avrebbe voluto provare tutto insieme e vedere la performance effettiva ma non c'è stato modo, in compenso abbiamo provato molte cose trovando informazioni importanti per i nostri prossimi passi. Ci siamo anche avvalsi del supporto di Takuya Tsuda questa volta, per continuare a provare la parte elettronica più a fondo. In generale, i nostri tecnici sono stati contenti delle informazioni che abbiamo accumulato, che indicano una buona direzione per lo sviluppo di elettronica, carena e motore. É stato importante ottenere queste informazioni, perché abbiamo tempo per lavorarci sopra prima dei prossimi test. Non vediamo l'ora di continuare il nostro lavoro."

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