Dopo le café racer Paul Smart e Sport 1000, anche la GT 1000 rivendica nobili origini: la GT 750 del 1971, prima Ducati di serie equipaggiata con il celeberrimo bicilindrico a L con distribuzione a coppie coniche dell’ingegner Fabio Taglioni.
Ieri e oggi
Dopo le café racer Paul Smart e Sport 1000, anche la GT 1000 rivendica
nobili origini: la GT 750 del 1971, prima Ducati di serie equipaggiata
con il celeberrimo bicilindrico a L con distribuzione a coppie coniche
dell’ingegner Fabio Taglioni.
Se avete nostalgia di una moto essenziale, facile. Dove l'acciaio emoziona
più dell'Ergal e titanio e pulire le ruore a raggi e un piacere.
Linea semplice, motore generoso, telaio che non tradisce mai, freni
sicuri e potenti, cambio preciso e veloce: tutto questo è la GT 1000,
l’anello
mancante della linea SportClassic.
Costa 10.000 euro chiavi in mano.
Ieri la GT 750
La GT 750 era una moto capace di scaldare il cuore anche ai più feroci
detrattori delle moto di Borgo Panigale, con quel telaio disegnato e
sviluppato dalle corse (c’era la mano del famoso telaista inglese
Colin Seeley), la corposa forcella Marzocchi, il freno a disco e una linea
che ancora oggi è esempio di stile e personalità.
Oggi la GT 1000
Un passo praticamente obbligato è riproporla oggi nella gamma delle esclusive
SportClassic, per offrire una granturismo dal fascino rétro e adatta ad
un utilizzo a 360°, compreso il tragitto casa-ufficio.
Sì, avete letto bene: nonostante l’impronta sportiva che tutte le
bicilindriche
Ducati portano nel proprio corredo genetico, la GT 1000 è la moto per
tutti i giorni per il suo assetto di guida, per la dolcezza dei comandi,
compresa la frizione a comando idraulico in questo non a secco ma in bagno
d’olio, per il bicilindrico che strappa solo il giusto ai regimi di
rotazione
più bassi, per la maneggevolezza esemplare e un angolo di sterzo che
fa quasi gridare al miracolo (“la prima Ducati che
gira!”,
lo scherzoso commento degli addetti ai lavori in occasione del test).
Com'è
Esteticamente si è cercato di interpretare al meglio le linee classiche
anni Settanta. Il motore è assoluto protagonista, appeso al leggendario
telaio a traliccio comune agli altri modelli SportClassic.
Il grosso serbatoio dalle linee arrotondate è caratterizzato da ampi
incavi per accogliere le gambe del pilota, la sella ampia è conformata
per offrire il giusto spazio anche al passeggero.
C’è poi il doppio scarico cromato e un forcellone tradizionale con
coppia
di ammortizzatori idraulici.
L’esame più attento fa scoprire alcuni raffinati particolari che fanno
della GT 1000 una moto costruita con cura e modernità. Come la
forcella
Marzocchi a steli rovesciati da 43 mm derivata dalla Sport;
l’impianto
frenante con tre dischi Brembo (320 mm. davanti, 245 mm. dietro).
Il forcellone in tubi di acciaio saldati da 60 mm di diametro e 2 mm di
spessore con traversa tubolare a sezione ellittica dispone del pratico
sistema di regolazione della posizione del perno ruota e quindi della tensione
della catena.
Molto belli i cerchi a 36 raggi in acciaio cromato - che impongono però
pneumatici con camera d’aria - e l’impianto di scarico,
anch’esso cromato,
con catalizzatori a tre vie nei terminali e sonda lambda nel tubo
compensatore,
così da far rientrare la GT 1000 nella più recente omologazione Euro 3.
Anche il gruppo ottico posteriore di forma tondeggiante rappresenta un
richiamo allo stile dei primi anni Settanta.
Belli i particolari in alluminio lucidato come i supporti del parafango
anteriore, la testa di sterzo, i cavallotti del manubrio e i tappi forcella.
A nostro giudizio un appunto estetico si può muovere alla parte posteriore
della moto che risulta un po’ vuota per la sensibile altezza del parafango
sulla ruota.
Il motore
Il motore è il conosciuto “desmodue” raffreddato ad aria di 992 cc
che
eroga una potenza dichiarata di 92 CV.
Accensione ed alimentazione sono gestite elettronicamente; la doppia candela
assicura una combustione più completa grazie al doppio fronte di fiamma
aumentando la potenza ai regimi intermedi e riducendo le emissioni.
Un motore ampiamente collaudato che equipaggia numerosi modelli
delle famiglie Monster, Multistrada e SuperSport.
Per la GT 1000 si è optato per la frizione multidisco in bagno
d’olio.
Va detto che è provvista di pignone sdoppiato per il recupero dei giochi:
il tutto si traduce in una maggiore silenziosità di funzionamento,
maggiore
modulabilità e progressione nell’innesto.
Come va
La GT 1000 ha dimensioni vivibili anche per chi non ha grande esperienza
di moto. Anche il peso è ben gestibile nelle manovre da fermo quanto in
marcia nel traffico.
L’altezza della sella non è contenuta e favorisce stature medio-alte per
un sicuro appoggio dei piedi a terra. In opzione è comunque disponibile
una sella più soffice e quindi più cedevole.
Un aggettivo per definire questa Ducati al primo contatto dinamico?
Sincera,
in tutte le sue espressioni.
Il motore è abbastanza trattabile anche a bassi regimi di
rotazione,
le vibrazioni “viscerali” e caratteristiche del bicilindrico
bolognese
non disturbano a nessun regime.
In sella si sta comodi anche se si ha la tendenza a scivolare in avanti
sul piano di seduta; le ginocchia trovano posto naturalmente negli incavi
del serbatoio.
Il passeggero trova buona accoglienza.
La GT 1000 è da vivere sulle statali guidate, sulle strade di
montagna.
La prontezza di risposta è proverbiale, come la tendenza a staccare
la ruota da terra in accelerazione.
La frizione è piacevolmente trattabile rispetto ad altre Ducati.
Il cambio è ottimo per precisione degli innesti e ridotta escursione della
leva. La corretta spaziatura dei rapporti, con la sesta marcia di riposo,
consente il migliore sfruttamento del propulsore. Le sospensioni
sono il giusto compromesso tra comfort e sportività. Solo il macinatore
di chilometri con passeggero lamenterà una certa rigidità degli ammortizzatori.
L’avantreno è agilissimo. L’ingresso in curva è pronto e sicuro
anche
se il grosso pneumatico posteriore sembra spingere l’avantreno un
po’
all’esterno impegnando un poco di più del necessario il pilota a mantenere
la traiettoria voluta. Più che di sezione generosa probabilmente è
una questione di profilo del pneumatico che vorremmo più sportivo.
Elogio per i freni: potenti e modulabili ogni condizione.
La scheda
la Scheda
Motore: a 4 tempi, bicilindrico a
L, alesaggio per corsa 94x71,5 mm, cilindrata 992 cc, rapporto di compressione
10:1, distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a cinghia dentata
e sistema desmodromico, 2 valvole per cilindro, raffreddamento ad aria,
accensione a doppia candela, alimentazione ad iniezione elettronica Marelli
con corpo farfallato da 45 mm, serbatoio benzina da 15 litri di cui 3,5
litri di riserva, lubrificazione a carter umido con pompa a ingranaggi,
accensione elettronica digitale, avviamento elettrico, trasmissione primaria
ad ingranaggi a denti dritti e finale a catena, cambio a 6 marce, frizione
multidisco in bagno d’olio con comando idraulico, potenza 92 CV (67,7
kW) a 8.000 giri, coppia 9,3 kgm (91,1 Nm) a 6.000 giri.
Ciclistica: a traliccio in tubi di
acciaio. Inclinazione cannotto 24°, avancorsa 103 mm. Sospensioni: anteriore
forcella Marzocchi a steli rovesciati da 43 mm, posteriore forcellone oscillante
con due ammortizzatori Sachs regolabili nel precarico della molla con sistema
a camma frontale. Freni: anteriore a doppio disco semiflottante da 320
mm con pinza flottante a due pistoncini, posteriore a disco da 245 mm con
pinza a singolo pistoncino. Ruote: cerchi Excel a raggi in acciaio cromato
3,50x17 ant e 5,50x17 post, pneumatici 120/70 R17 ant e 180/55 R17 post.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza
2.180, larghezza n.d, altezza 1.060, interasse 1.425, altezza sella 830.
Peso a vuoto (senza batteria) 185 kg.
Prestazioni: n.d.
Prezzo: 10.000 euro chiavi in mano.
Garanzia: due anni con chilometraggio
illimitato.
Optional: silenziatori cromati Termignoni
con coperchio filtro aria e centralina elettronica dedicata, coppia borse
laterali in pelle, manubrio rialzato, sella comfort, proteggi serbatoio
con borsa dedicata, copriserbatoio e borsa da serbatoio, cavalletto centrale,
cupolino (prezzi da definire). Gamma
colori: grigio scuro metallizzato, rosso
Ducati.
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