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Targhe ed Enduro: qualcosa si muove, schiariamoci le idee

Da sempre, il problema maggiore degli enduristi è stata la targa: troppo piccola, troppo inclinata, troppo sporca, troppo falsa. Targhino plastificato di dimensioni ridotte? Si, le pratiche sono in corso di svolgimento

Targhe ed enduro: qualcosa si muove, schiariamoci le idee

È partito il conto alla rovescia all’inizio dei campionati regionali e nazionali di enduro e uno degli argomenti più discussi è ancora una volta quello della targa. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma all’Hell’s Gate 2014. Ed in effetti il mondo dell’enduro è al limite della pazienza. Troppi soldi spesi inutilmente per re-immatricolare le moto quando un targhino fotocopiato risolverebbe in modo semplice e veloce il problema. Tutti sono chiamati a rispettare le regole, ma soprattutto in gara, la targa è un “handicap” non da poco.

Nulla è cambiato dal 2013, la targa originale è obbligatotria anche in gara (infatti i campioni la usano regolarmente: guardate la gallery). La FMI, per l'Enduro agonistico ma anche e soprattutto per tutti i praticanti, ha fatto del rispetto delle regole il pilastro con il quale dialogare con le varie Autorità che spesso osteggiano la pratica di questa disciplina. In questo senso la realizzazione del CER (Comitato Escursionisti su Ruote) in Emilia Romagna è un successo che ha scongiurato il pericolo del divieto assoluto di praticare Enduro in quella regione. Il tema targhe resta però di attualità, non solo come problema ma anche come stimolo per continuare la lunga battaglia alla ricerca di una soluzione.

 

LA PAROLA DELL’ESPERTO

Tony Mori, in qualità di membro della CNF (Commissione Normative Fuoristrada) e interlocutore con il Corpo Forestale dello Stato, ha dichiarato:  “La situazione ad oggi è identica a quella che c'era negli anni precedenti. Credo debba essere chiarito una volta per tutte che la targa è l'identificativo di un veicolo (l’equivalente della carta d'identità per l’uomo) ed è obbligatoria per qualsiasi tipo di veicolo come recita l'art 100 del C.d.S. Sempre nello stesso articolo, al comma14, si legge: 1. Gli autoveicoli devono essere muniti, anteriormente e posteriormente, di una targa contenente i dati di immatricolazione. 2. I motoveicoli devono essere muniti posteriormente di una targa contenente i dati di immatricolazione. Chiunque falsifica, manomette o altera targhe automobilistiche ovvero usa targhe manomesse, falsificate o alterate è punito ai sensi del codice penale".

Questo è quanto previsto dal citato art. 100,  mentre il 102 riguarda i problemi possibili che si vengono a creare con l’usura della targa:


1. In caso di smarrimento, sottrazione o distruzione di una delle targhe di cui all'art. 100, l'intestatario della carta di circolazione deve, entro quarantotto ore, farne denuncia agli organi di polizia, che ne prendono formalmente atto e ne rilasciano ricevuta.
2. Trascorsi quindici giorni dalla presentazione della denuncia di smarrimento o sottrazione anche di una sola delle targhe, senza che queste siano state  rinvenute, l'intestatario deve richiedere al Dipartimento per i trasporti terrestri una nuova immatricolazione del veicolo, con le procedure indicate dall'art. 93.
3. Durante il periodo di cui al comma 2 è consentita la circolazione del veicolo previa apposizione sullo stesso, a cura dell'intestatario, di un pannello a fondo bianco riportante le indicazioni contenute nella targa originaria; la posizione e la dimensione del pannello, nonché i caratteri di iscrizione devono essere corrispondenti a quelli della targa originaria.
4. I dati di immatricolazione indicati nelle targhe devono essere sempre leggibili. Quando per deterioramento tali dati non siano più leggibili, l'intestatario della carta di circolazione deve richiedere all'ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri una nuova immatricolazione del veicolo, con le procedure indicate nell'art. 93.

 

NESSUNA DEROGA

Leggendo l'estratto dei due articoli è chiaro che non soltanto è un obbligo la targa montata, ma è anche conveniente. Per riassumere, ad oggi non esiste nessuna legge o deroga, che permetta l'utilizzo di un veicolo in strada senza targa montata o che sia autorizzato alla circolazione con targa sostitutiva o duplicata. Continua Mori: "Quello che la FMI da qualche anno sta portando avanti all’obiettivo di sensibilizzare gli organi competenti a trovare una soluzione è utile, sia dal punto di vista tecnico (rapporti con le commissioni interessate), e a tal proposito voglio sottolineare il reinserimento in delega al governo dell'emendamento di modifica all'art. 9 del C.d.S., sia dal punto di vista politico, ovvero il diaologo con politici, ministeri ed istituzioni interessate al tema, con i quali si stanno sviluppando progetti integrativi. L'ostacolo più grande è la burocrazia e la lentezza del sistema in materia legislativa: tutti i giorni sentiamo parlare di riforme, compresa quella che più ci riguarda che è la riforma al C.d.S.,  la modifica che ci interessa, per semplificazione del targhino. In realtà è già la terza volta che viene ripresentata e che passa positivamente in Commissione Trasporti della Camera, adesso e più precisamente da novembre, esiste una relazione positiva presentata dal Corpo Forestale dello Stato proprio sull'interpretazione dell'utilizzo della targa clonata e addirittura sulla possibilità di utilizzare la targa ripetitrice che semplificherebbe notevolmente l'attuazione dell'emendamento stesso, purtroppo siamo in attesa e non possiamo fare nulla per snellire o velocizzare il procedimento".

 

UN ENDURO MIGLIORE?

"Le cose cambieranno assolutamente nel futuro, - conclude Mori - assicuro che c'è la piena e totale volontà da parte delle istituzioni di voler risolvere questo problema: la FMI si sta adoperando per velocizzare l'iter burocratico ed arrivare ad una soluzione per mettere in tranquillità e sicurezza i suoi tesserati. La difficoltà, come accennato, sono i tempi. Il consiglio che vorrei dare a tutti gli appassionati di fuoristrada è questo: rispettate le regole e mettete la targa. Quei regolamenti sono stati scritti così per tutelarvi e non per condannarvi. Chi ha partecipato all'ultima prova del Campionato under-senior 2013 alla Rufina può testimoniare che alla fine del controllo da parte del Corpo Forestale dello Stato, il Comandante è venuto a complimentarsi per la regolarità dello svolgimento della gara e soprattutto per il rispetto delle regole dei singoli piloti! Spero solo che si ripeta, perché questi sono i veri fuoristradisti, quelli che rispettano e che quindi meritano rispetto”. 

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