Statistiche web

Svelata la Honda CRF1000L Africa Twin 2016: foto, video e tecnica

Presentata ufficialmente l’attesissima bicilindrica offroad che porta l’impegnativo nome della gloriosa antenata. Ecco le immagini delle varie versioni (4 colorazioni, con e senza controllo di trazione, ABS e DCT), i numeri che raccontano il carattere del motore, il video che mostra la nuova “Africa” in azione. Il prezzo di partenza della gamma

Svelata la honda crf1000l africa twin 2016: foto, video e tecnica

La Honda apre il comunicato di presentazione della nuova CRF1000L Africa Twin con una dichiarazione importante e carica di significato: “Una leggenda che si rinnova”. Niente di più vero, con tutto il carico di aspettativa che da mesi e mesi questa richiestissima moto sta portando con sé (i nostri precedenti articoli sono costantemente stracliccati). La mitica XRV750 è stata ovviamente presa ad esempio, soprattutto per il suo equilibrio tra usabilità, bilanciamento e maneggevolezza, sia su strada che in offroad, ma questa filosofia è stata declinata secondo i più attuali principi tecnici. Quindi l’attesa è finita e la CRF1000L è pronta a gettarsi nella mischia con un concetto di “quasi” maxi enduro fortemente orientata al fuoristrada ma anche adatta a chi vuole una moto totale meno… ingombrante rispetto alle endurone (quelle della nostra comparativa in Macedonia) e al tempo stesso più versatile di molte crossover di 800/1.000 cc o delle Hyper-tourer, che di fatto sono delle stradali pure (lo abbiamo verificato nelle comparativa in Emilia romagna e Basilicata). Guardate il video.

 

 

Honda crf1000l africa twin: acquistabile a fine 2015

La nuova maxienduro Honda, che vedremo sicuramente a Eicma 2015 e che sarà disponibile da fine anno, presumibilmente appena dopo il Salone, arriva in tre versioni (la Standard - senza elettronica -; la ABS - con antibloccaggio e controllo di trazione -; la DCT-ABS) e quattro colorazioni (CRF Rally, HRC Tricolour, Silver, Black, tutte con gruppi ottici a LED: guardate le foto). La Honda CRF1000L Africa Twin è un’endurona declinata in modo del tutto nuovo. Intanto il look è fortemente fuoristradistico, ispirato alle Honda della Dakar e studiato secondo il concetto di “Unlimited Adventure”. Le sovrastrutture sono ridotte ma filanti e dinamiche, come si addice ad una vera offroad, e servono ad accentuare il feeling di maneggevolezza e leggerezza, risultando nel contempo aerodinamiche. La sella è regolabile (870 o 850 mm). Ma l’aspetto generale della moto, che nel frontale col faro sdoppiato ricorda lo… sguardo dell’antenata, nasce soprattutto intorno alle soluzioni tecniche e funzionali decise dalla Casa per questa moto. Partiamo dalla tecnica.

 

Compattezza e cv buoni

Il motore è un inedito bicilindrico in linea di 1.000 cc progettato per la nuova Africa Twin. Con 95 CV di potenza massima espressi al comodo regime di 7.500 giri e una coppia massima di 98 Nm a 6.000 giri, la casa promette un’erogazione corposa e pronta fin dai regimi più bassi, uniforme e lineare su tutto l’arco di funzionamento, per avere efficacia in fuoristrada ma anche affidabilità sulle lunghe percorrenze. L’alimentazione è a iniezione, ma si segnalano soprattutto il manovellismo a 270°, la distribuzione monoalbero Unicam (derivata dalle soluzioni impiegate sui monocilindrici delle CRF250/450R da cross e sul V4 della VFR1200F e della Crosstourer) e l’accensione a due candele per cilindro. A corollario di tutto ciò, Honda ci tiene a far sapere che il sound è profondo ed esaltante, non disturbato da sgradevole rumorosità meccanica (il terminale di scarico contribuisce al sound personale ma civile, anche se esteticamente è un po’ invadente), mentre le vibrazioni sono annullate dal doppio contralbero. Come abbiamo accennato, la tecnica contribuisce a definire l’estetica: la ridotta altezza del propulsore favorisce l’aumento della luce a terra (250 mm: la coppa è ben riparata dalla piastra, speriamo che lo siano anche i collettori di scarico che girano bassi), la compattezza generale e il look esterno sono la conseguenza dell’intelligente disposizione degli organi interni, che influisce anche sulla guidabilità (la pompa dell’acqua è posta all’interno del carter lato frizione e azionata da uno dei due contralberi di bilanciamento, lo stesso che aziona anche la pompa dell’olio; il carter motore ha un design ribassato e ospita l’olio con la relativa pompa in pressione). Motore divertente e robusto, quindi, ma anche poco assetato, secondo le dichiarazioni della Casa: grazie anche al serbatoio da 18,8 litri, l’autonomia è di circa 400 km, con un consumo medio che potremmo calcolare a grandi linee intorno ai 20 km/l (ma ovviamente è solo una pura operazione aritmetica fatta coi dati forniti dalla Honda, che non ha rilasciato altri numeri in merito). Rimane da parlare dell’elettronica e della trasmissione. A quest’ultima è dedicato il paragrafo che segue, mentre qui accenniamo al sistema per il controllo della trazione Honda Selectable Torque Control (HSTC), che si può impostare su tre livelli oppure disattivare. Questo dispositivo è presente sulle versioni ABS e DCT-ABS, mentre è assente sulla Standard, la più "dura e pura", senza elettronica e ispirata alle richieste degli... africani d'Italia. Ultima cosa sul motore: la potenza originale di 95 CV (70 kW) fa pensare ad una futura versione depotenziata a 35 kW.

 

Cambio (anche) a doppia frizione specifico per il fuoristrada

Il reparto trasmissione è stato tenuto in particolare considerazione dagli ingegneri, che ne hanno sviluppato due versioni. La prima ha il cambio manuale a 6 marce e la frizione assistita antisaltellamento, la seconda sfrutta il conosciuto sistema DCT a doppia frizione con cambio sequenziale. Questo permette sia l’utilizzo in modalità manuale MT (Manual Transmission) con palette al manubrio, sia due modalità automatiche, la D (Drive) e la S (Sport). La modalità D offre il miglior equilibrio tra efficienza dei consumi e comfort di marcia. La modalità S, destinata a quelle situazioni in cui il pilota preferisce una risposta sportiva del cambio, offre per la prima volta tre opzioni tra cui scegliere: S1, S2 ed S3.  In particolare, per la CRF1000L Africa Twin, il DCT ha la particolare modalità “G”, messa a punto per dare il meglio nel fuoristrada impegnativo. A prescindere da quale sia la modalità selezionata in precedenza, premendo il tasto apposito sul lato destro del retro del cupolino (posto a fianco di quello con cui si disattiva l’ABS per la ruota posteriore), si enfatizzano la trazione e il controllo della motricità riducendo l’entità dell’intervento della frizione durante i cambi marcia. Infine, è presente un sensore di inclinazione, grazie al quale la centralina del DCT può decidere in maniera ancora più accurata il momento migliore per effettuare la cambiata.

 

Ciclistica leggera e versatile, ruote offroad, senza o con abs

La nuova Africa Twin, secondo le impostazioni di progetto definite fin dall’inizio della sua storia, sarebbe dovuta essere una divertente tuttofare, quindi la ciclistica avrebbe dovuto supportare l’uso intenso in fuoristrada, assicurare il comfort e rendere la moto agile e maneggevole nell’uso quotidiano. Il difficile è proprio fondere queste caratteristiche in un unico telaio, ma in Honda sono certi che il semi-doppia culla in acciaio raggiunga tutti questi obbiettivi. I progettisti hanno lavorato anche sulla centralizzazione ottimale delle masse e sull’abbassamento del baricentro: della compattezza del motore abbiamo detto, ma segnaliamo anche il posizionando di alcune componenti ausiliarie, come ad esempio la batteria, dietro la bancata dei cilindri.

La forcella Showa è a lunga escursione e a perno avanzato nonché completamente regolabile (ma non ci sono i dati sul diametro degli steli e sulla corsa). Anche il monoammortizzatore è pluriregolabile, con pratico registro idraulico a pomello per il precarico molla. Le ruote a raggi hanno misure decisamente fuoristradistiche: 21” all’anteriore e 18” al posteriore, con pneumatici nelle misure 90/90-21 e 150/70-18. Chiaramente si possono usare sia le gomme più adatte all’uso stradale (primo equipaggiamento) che le tassellate. L’impianto frenante è costituito da tre dischi, gli anteriori da 310 mm di diametro con pinze radiali. Per le versioni ABS e DCT-ABS è previsto l’antibloccaggio di serie, escludibile sulla ruota posteriore col pratico pulsante a destra nel retro del cupolino. Sulla sola versione col DCT, infine, è presente il freno di stazionamento al manubrio.

Ai fini della guidabilità, specie in fuoristrada, il dato del peso è cruciale. Per la nuova moto, Honda dichiara un peso a secco di 208 kg per la versione Standard (212 kg la “ABS”, 222 kg la “DCT-ABS”), che diventano rispettivamente 228, 232 e 242 kg col pieno di benzina. Per un rapido confronto: la KTM, per la 1050 Adventure (ABS di serie) dichiara 212 kg in ordine di marcia; la Suzuki dichiara 228 kg in ordine di marcia per la V-Strom 1000 ABS, la Honda stessa dichiara 242 kg in ordine di marcia per la Crosrunner (che comunque è una V4 con tutt’altra potenza e destinazione d’uso: il confronto è solo per… rendere l’idea della “magrezza” della CRF1000L).

 

P.S.: In una delle foto della gallery si vedono due Honda CRF1000L Africa Twin accessoriate con valigie, faretti e struttura tubolare di protezione. Non si hanno per ora notizie sulla gamma di accessori originali, ma certamente ci sarà e sarà nutrita.

 

Honda crf1000l africa twin: ricapitoliamo

  • Motore: bicilindrico in linea
  • Cilindrata: 1.000 cc
  • Potenza massima: 95 CV
  • Coppia massima: 98 Nm
  • Versioni: Standard, ABS, DCT-ABS
  • Elettronica: Controllo di trazione (versioni ABS e DCT-ABS), ABS (versioni ABS e DCT-ABS), DCT (versione DCT-ABS)
  • Peso: 208 kg a secco (versione standard)
  • Colori: CRF Rally (bianco/rosso/nero), HRC Tricolour (bianco/rosso/blu), Silver, Black
  • Disponibilità: da fine 2015
  • Prezzo: a partire da 12.400 euro f.c. (versione Standard)

 

PRINCIPALI DATI TECNICI

Motore

Bicilindrico parallelo con manovellismo a 270°, distribuzione Unicam a 8 valvole, raffreddato a liquido.

Cilindrata

998 cc

Potenza massima

70 kW (95 CV) @ 7.500 giri/min (95/1/EC)

Coppia massima

98 Nm @ 6.000 giri/min (95/1/EC)

Alesaggio x corsa

92,0 x 75,1 mm

Frizione

Multidisco in bagno d’olio, assistita e con antisaltellamento (doppia su versione DCT-ABS)

Trasmissione finale

Catena sigillata con O-Ring

Cambio

Manuale a 6 rapporti sempre in presa/Sequenziale a 6 rapporti doppia frizione DCT con funzione G per guida in fuoristrada

Controllo di trazione (solo su versioni ABS e DCT-ABS)

Honda Selectable Torque Control System (HSTC) a 3 livelli, disinseribile

Telaio

Semi-doppia culla in acciaio con telaietto ad alta resistenza

Raggio di sterzata

2,5 m

Peso a secco

208 kg (vers. STD), 212 kg (ver. ABS), 222 kg (ver. DCT-ABS)

Peso con il pieno

228 kg (vers. STD), 232 kg (vers. ABS), 242kg (vers. DCT-ABS)

Capacità serbatoio

18,8 litri

Dimensioni (LxLxA)

2.335 x 875 x 1.475 mm (vers. STD), 2.335 x 930 x 1.475 mm (vers. ABS / DCT-ABS)

Interasse

1.575 mm

Altezza sella

Regolabile 870 / 850 mm

Altezza da terra

250 mm

Sistema ABS (solo versioni ABS e DCT?ABS)

A 2 canali, disinseribile sulla ruota posteriore

Freni anteriori

Dischi flottanti da 310 mm a margherita, flangia in alluminio, pinze radiali a 4 pistoncini con pastiglie in metallo sinterizzato

Freno posteriore

Disco da 256 mm a margherita, pinza a 2 pistoncini con pastiglie in metallo sinterizzato.

Freno di stazionamento
(solo versione DCT?ABS)

Leva al manubrio

Ruota anteriore

A raggi con cerchi in alluminio

Ruota posteriore

A raggi con cerchi in alluminio

Cerchio anteriore

21M/C x MT2.15

Cerchio posteriore

18M/C x MT4.00

Pneumatico anteriore

90/90-R21 con camera d’aria

Pneumatico posteriore

150/70-R18 con camera d’aria

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA