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Suzuki V-Strom 2012: test

La Suzuki V-Strom 2012 è più maneggevole rispetto alla versione precedente, di cui mantiene molte qualità: è una moto molto equilibrata, che frena bene e con la giusta messa a punto delle sospensioni. Il motore della 2012 è più "pieno".

Suzuki v-strom 2012: test

Nella gallery potete vedere le immagini della V-Strom 2012 e alcune foto scattate in diretta dalla presentazione. Nella foto sopra, il nostro inviato Federico Aliverti dopo aver confrontato la V-Strom del 2012 con la versione dell'anno precedente (a sinistra), negli oltre 100 km di test.

 

Su Motociclismo di lugliotrovate tutti gli approfondimenti tecnici e le foto della nuova Suzuki V-Storm, messa a confronto con il precedente modello.

 

Spalato (CROAZIA) - La Suzuki V-Strom 2012 è identica alla precedente, ma con un pizzico di maneggevolezza in più, enfatizzata dal serbatoio più snello tra le gambe. Suzuki dichiara anche più coppia ai bassi e ai medi, ma a noi sembra che anche agli alti ci sia qualche CV più di prima. In autostrada sembra invariata la già ottima protezione aerodinamica del vecchio modello e migliora nettamente la strumentazione, che ora è più completa e leggibile.

Abbiamo provato la V-Strom del 2012, anche in un confronto serrato con il vecchio modello. Siamo stati gli unici a mettere a confronto le due moto, alternandoci alla guida su un percorso di 100 km, fatti in sella alla vecchia e alla 2012. L’impressione è che l’ultima versione della maxienduro Suzuki abbia mantenuto molte qualità della “vecchia”: è una moto molto equilibrata, che frena bene e con la giusta messa a punto delle sospensioni. Ora, però, la V-Strom ha anche la sella più comoda. Per il resto, dopo averla guidata per un tempo prolungato, le sensazioni restano le stesse che abbiamo provato fin dai primi metri di guida: la moto è diventata più maneggevole e ha un motore più “pieno”, soprattutto ai bassi regimi.

 

È la prima volta che un semplice  restyling di una moto è l'operazione più intelligente che si potesse fare: la V-Strom era ed è una perfetta miscela di equilibrio dinamico, di comfort di marcia, di efficacia tra le curve.

 

Il prezzo indicativo è di 8.500 euro chiavi in mano, consegna a fine luglio, ABS di serie e tre colori disponibili. Si tratta del bianco (55% delle moto importate), del nero (30-35%) e dell'arancione (10-15%). Il telaio è sostanzialmente invariato, le sospensioni sono state settate diversamente e il motore ha ricevuto numerosi interventi finalizzati a migliorarne il tiro ai medi e ai bassi. E poi il design: vista da vicino, sembra grossa la metà della precedente, e decisamente più aggraziata.

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