Mondiale Endurance 2015: la 24h di Le Mans va alla Suzuki SERT

Sabato 19 aprile, alle ore 15, è partita la prima gara dell’Endurance World Cup 2015, la mitica 24 Ore sul circuito di Le Mans. I piloti hanno affrontato un'intera giornata (e nottata) di guida in sella alle loro moto: dopo le qualifiche, che hanno visto protagonista il Team SRC Kawasaki, è iniziata la corsa. Curve, rettilinei, cambi pilota, rifornimenti, problemi tecnici, guida notturna: con oltre 800 giri, la Suzuki GSX-R 1000 n° 30 del Team Suzuki Endurance Racing guidata da Philippe, Delhalle e Masson è transitata per prima sotto la bandiera a scacchi, trionfando in quest’ultima gara di campionato. Ma i complimenti vanno fatti anche a tutti gli altri equipaggi che hanno concluso la 24 ore. Ecco come è andato questo fine settimana a Le Mans. E non perdetevi la mega gallery con le foto della gara.

Scattata dalla prima posizione, la Kawasaki Ninja  n° 11 mantiene il comando per quasi 2 ore. Poi, Foret perde il posteriore in staccata, cadendo e rovinando tutte le carene della moto. Il pilota riesce a rientrare ai box, ma i meccanici ci mettono diversi minuti prima di rigenerare la verdona. La leadership passa nelle mani della Honda n° 111 guidata da Foray, Da Costa e Gimbert. La squadra di Tokyo si tiene alle spalle per diverse ore la Yamaha R1 n° 7 (Team Monster Energy YART con Neukirchner, Silva e Morais), la Suzuki n° 30 e la R1 del Team GMT94 (Campione del Mondo Endurance 2014) guidata da Checa, Foray e Gines. A 4 ore e 22 minuti dal via, il ritmo è interrotto dall’ingresso della Safety Car a causa di olio lasciato in pista dalla moto n° 60 del Team Racing+. 10 minuti per prendere fiato e poi di nuovo a tutto gas. Con l’arrivo della sera, mentre Masson e Philippe, rider del Team Suzuki Endurance, alzano il ritmo, la Honda n°111 inizia invece ad accusare noie meccaniche che la costringono a continui rientri ai box.

Con la moto dell’Ala Dorata che precipita verso il fondo della classifica e nonostante l’innocua scivolata al minuto 58, la Suzuki n° 30 si trova al comando davanti alle due R1 n° 7 e n° 94. Nel corso della notte i piloti del Team Suzuki Endurance non mollano il colpo mentre, dietro, le quattro cilindri di Iwata iniziano a faticare. Checa, del Team GMT94, viene aiutato a scendere dalla sua moto a causa di dolori fisici, mentre la R1 firmata Monster Energy deve abbandonare la corsa per la rottura del motore.

Dopo 16 ore di guida, i piloti vedono sorgere il sole: Suzuki è saldamente in testa alla corsa, mentre dietro ci si gioca il podio. Dopo la caduta di Foret, i piloti del Team SRC Kawasaki non commettono errori e nelle ultime 8 ore si trovano in seconda posizione con 8 giri di ritardo dalla vetta della classifica. Le 3 del pomeriggio di domenica 20 aprile si avvicinano: dopo 833 giri, Philippe e la sua Suzuki passano sotto la bandiera a scacchi con l’equipaggio pronto a fare festa. Sul secondo gradino del podio sale la squadra in verde con la moto n° 11, con Leblanc, Foret e Lagrive autori di una strepitosa rimonta. Il terzo podio della generale è di un’altra Kawasaki, la n° 8 del Team Bolliger Switzerland, guidata da Saiger, Stamm e Sutter. Purtroppo il Team Honda Racing 111 non vede neanche il traguardo: la squadra ha preferitto fermare la moto alla 20esima ora dopo aver trovato dei pezzi di metallo all’interno dell’olio motore. L’equipaggio vincitore della classe Superstock 1000 (arrivato 4° nella generale) è quello di Guitter, Black e Maitre (Team Junior LMS Suzuki), che portano al secondo trionfo la quattro cilindri di Hamamatsu. Bravissimi anche i rider del Team GMT94, quinti nella assoluta, con la nuovissima R1 alle prese con una gara molto impegnativa

Il prossimo appuntamento con il Mondiale Endurance 2015 è il 22 agosto sul circuito di Oschersleben, in Germania. Ma non dimenticatevi che il 26 luglio ci sarà la mitica 8 ore di Suzuka. Nel frattempo, ecco le parole dei vincitori e la classifica finale della 24 ore di Le Mans

Philippe: “Siamo un gruppo affiatato e sapevamo che il pacchetto sarebbe stato in grado di vincere”.

Delhalle: “È stata una gara dolorosa per me: sono riuscito a fare cinque giri prima di perdere aderenza del pneumatico anteriore ma mi sono concentrato per tenere la moto il più possibile in modo da non andare nella ghiaia troppo veloce ed evitare maggior danni. Poi, nella notte ero malato. Al mattino, per la prima volta, sono andato da Dominique per dirgli che non ero in grado di guidare e miei due compagni di squadra hanno finito la corsa”.

Masson: “Prima gara con il SERT e prima vittoria! È una grande sensazione e il risultato di tutto il lavoro che abbiamo fatto questo inverno. Avevo paura di non essere all'altezza e sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto!”