Milano – Il ritiro della Yamaha dal Mondiale Superbike era una notizia inaspettata. Come lo era stata, l’anno scorso a fine stagione, quella del ritiro di Ducati, in qualità di squadra ufficiale. La direzione europea della Casa dei tre diapason ha motivato la scelta, facendo sapere attraverso un comunicato che “questa decisione rientra all’interno di una revisione delle operazioni di marketing in Europa, che ha coinvolto anche le attività sportive e tiene conto del rapido e deciso cambiamento delle condizioni del mercato moto nel continente”.
Proseguendo nella lettura della nota ufficiale, si deduce che si sia trattato di una soluzione per fare cassa, perché ha aggiunto la Casa giapponese: “In seguito a questa decisione saranno investite più risorse nelle attività che riguardano i clienti della Yamaha, così da aumentarne il grado di soddisfazione”.
Contestualmente alla comunicazione del ritiro, Yamaha ha espresso i suoi ringraziamenti verso tutte le persone che con lei hanno collaborato, negli anni, alla gestione della scuderia ufficiale in Superbike.
Probabilmente Yamaha adotterà una soluzione come quella scelta da Ducati con la sua squadra Althea Racing: supporterà una scuderia privata, che porterà in pista i suoi colori nel Mondiale Superbike. La casa costruttrice ha, infatti, specificato che continuerà a produrre e vendere dei kit racing per moto stradali, che potranno acquistare i privati. Verosimilmente, tra di essi ce ne sarà uno favorito.
