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Gilera 125 GP 1956: è arrivato il castigamatti

Storia di una Gilera da corsa che vince al debutto, la 125 GP del 1956. Il trionfo a Monza nel campionato italiano esalta i lavoratori della Casa di Arcore, che sta giusto a un passo dal circuito. Sono gli stessi operai che vogliono festeggiare la 125 vincente, senza essere sollecitati dall'alto: ecco la foto che illustra la festa, noi raccontiamo la storia che ci sta dietro

PORTATA IN TRIONFO

Arcore, lunedì 7 maggio 1956, tutta la Gilera è in festa. Sulle spalle degli operai della Gilera di Arcore la 125 GP bicilindrica che aveva vinto con Romolo Ferri a Monza, al suo esordio nel 1956. Al centro, circondato dalle maestranze, il commendator Giuseppe Gilera. La 125 aveva 20 CV a 12.000 giri e raggiungeva i 190 km/h. Venne utilizzata anche nel campionato mondiale dove si classificò al secondo posto.
 
Ma torniamo alla storia raccontata da questa foto: il giorno prima, sul circuito di Monza, nella prova del campionato italiano, Romolo Ferri vince la classe 125 davanti a Carlo Ubbiali e alla sua MV Agusta.
Una vittoria entusiasmante, ottenuta con una moto all’esordio, una vera “mosca bianca” come fu soprannominata per il candore della sua avvolgente carenatura. La moto venne progettata da Franco Passoni nell’inverno del 1956, dietro la richiesta di Ferruccio Gilera. L’amatissimo figlio del commendator Gilera morirà a soli 26 anni, pochi mesi dopo questa esaltante affermazione, a causa di un virus contratto durante una visita nella filiale in Argentina. Questa Gilera bicilindrica, portata in trionfo e circondata dai lavoratori dell’azienda di Arcore, riassume con efficacia l’orgoglio di una fabbrica dove la passione per le competizioni e per la “bella meccanica” era enorme. Sono gli stessi operai che hanno voluto festeggiare la 125 vincente, senza essere sollecitati da nessuna indicazione che arrivava dall’alto, tanto è vero che l’immagine è scattata da un fotografo locale convocato sull’istante. L’affetto con cui le tute blu si stringono intorno a quel signore anziano in giacca e cravatta è davvero palpabile e sincero. Il commendator Giuseppe Gilera era un imprenditore illuminato che aveva costruito dal nulla la sua azienda, un uomo che pensava anche al benessere dei suoi operai costruendo case, asili e pure le colonie estive. Due retroscena dietro questa immagine. Il primo: “È arrivato il castigamatti” è lo slogan con cui l’ufficio stampa dell’azienda brianzola pubblicizza la vittoria sulle pagine di Motociclismo e della Gazzetta dello Sport. A Giuseppe Gilera, che era un uomo schivo e modesto, non piace questa affermazione trionfale e si arrabbia molto. Qualcuno dice addirittura che vuole licenziare chi ha scritto lo slogan, ma non succede. Il secondo dietro le quinte riguarda proprio quel 7 maggio del 1956: dopo quella adunata di affetto e orgoglio, il commendator Gilera concede a tutti gli operai una giornata di ferie pagate!
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