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14 April 2014

Storia della Honda XRV650 Africa Twin: maxienduro bicilindrica ispirata ai raid africani

L’Africa Twin nacque come XRV650, presentata a Parigi nel 1987, era ispirata alla NXR750 che, con Cyril Neveu e Gilles Lalay, vinse la seconda Dakar per l’ala dorata.

1984: HONDA CONTRO BMW

1984: HONDA CONTRO BMW Alla fine del 1984 i vertici della Honda decidono che è giunto il momento di mettere il bastone tra le ruote alla BMW, regina incontrastata della Parigi-Dakar con i suoi celebri prototipi boxer su base R 100 RS (affidati a Gaston Rahier e Hubert Auriol) vincitrici delle edizioni 1981, 1983 e 1984. Al famoso raid africano inventato da Thierry Sabine, la Casa giapponese approda nel 1981 con una squadra allestita dal suo importatore francese. La vittoria arriva già nell’edizione dell’anno seguente, grazie allo specialista Cyril Neveu in sella ad una XL500R opportunamente preparata per il deserto. Ma il suo successo è un caso isolato perchè - come insegna BMW - col regolamento di quegli anni per vincere nel deserto occorre una bicilindrica di grossa cilindrata. È così data carta bianca all’HRC per la realizzazione di una nuova moto, che in meno di due anni prende le forme della NXR750, una V-Twin di 45° raffreddata a liquido, distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Non sono forniti dati ufficiali, ma le indiscrezioni raccolte in ambienti vicini all’HRC parlano di numeri sorprendenti: oltre 75 CV per la potenza massima e un peso a secco di appena 175 kg (cliccate qui per la gallery, con alcune foto della NXR750).

 

 

 

1986: TRIONFO NXR750

1986: TRIONFO NXR750 Nel 1986 la nuova NXR750 è affidata a Cyril Neveu e a Gilles Lalay, supportati da una squadra di altissimo livello creata senza alcun risparmio e con il solo obiettivo di vincere la gara. I due francesi non deludono le aspettative e con le loro NXR tagliano nell’ordine il traguardo della Dakar. Per la Honda si tratta di un successo importantissimo, ottenuto con una moto praticamente al debutto, che ribadisce per l’ennesima volta la straordinaria efficienza e il grandissimo potenziale del suo apparato tecnologico. La NXR750 è stata creata espressamente per vincere la Dakar. E dopo il successo appena citato si ripeterà per altre tre volte (ancora con Neveu nel 1987, poi con Edi Orioli nel 1988 e per finire con il compianto Gille Lalay nel 1989), prima di uscire prematuramente di scena con la decisione improvvisa della Honda i ritirarsi dai raid africani.

1987: XRV650 AFRICA TWIN

1987: XRV650 AFRICA TWIN Nel frattempo tutti gli appassionati di fuoristrada e in particolar modo quelli dei grandi rally africani attendono l’arrivo sul mercato di una NXR replica. In Honda però non sono altrettanto convinti: industrializzare e produrre in serie un prototipo come la bicilindrica plurivincitrice della Dakar è praticamente impossibile, mentre non sfruttare il ritorno d’immagine delle sue vittorie africane sarebbe un clamoroso autogol dal punto di vista commerciale. La Casa giapponese decide allora di percorrere una strada diversa: realizzare cioè una moto ispirata alla NXR, che si rifà ai grandi raid africani per l’estetica e le scelte tecniche, ma utilizzando una base già esistente e collaudata. Questa moto è la XRV650 Africa Twin, presentata al Salone di Parigi nell’autunno del 1987 (cliccate qui per la gallery).

MOTORE E CICLISTICA XRV650

MOTORE E CICLISTICA XRV650 Quello che colpisce immediatamente del nuovo modello è la straordinaria somiglianza con la NXR750, accentuata dalle grafiche bianco-rosso-blu, caratteristiche dei mezzi ufficiali dell’HRC. Ma se a prima vista le differenze sembrano marginali - l’Africa Twin è più bassa, ha sospensioni con minor escursione, la sella biposto e monta pneumatici tutto terreno - ad uno sguardo più attento sotto la carrozzeria diventano invece sostanziali. Il suo bicilindrico ha un angolo della V di 52° (quello della NXR è invece di 45°) e deriva dall’unità che equipaggia l’XLV600 Transalp, presentata dalla Honda giusto un anno prima dell’Africa Twin. Anche il telaio si ispira nelle forme e nelle dimensioni a quello dell’XLV600, ma se la Transalp ha mostrato fin dalle sue prime uscite una predominante vocazione per le strade asfaltate, la nuova XRV650 dimostra subito di sapersela cavare sugli sterrati, a dispetto della mole, mostrando un indubbio “carattere” che convince gli scettici. Quelli che alla prima apparizione parigina avevano bollato l’Africa Twin come una Transalp vestita da NXR...

A LUNGO NEL CUORE

A LUNGO NEL CUORE È riduttivo pensare che si trattasse di una Transalp vestita da NXR perché l’Africa Twin ha una sua personalità e dimostra la volontà della Honda di realizzare una maxi enduro capace di votarsi al fuoristrada poco impegnativo e ad eventuali escursioni africane, ma anche adattarsi ai lunghi trasferimenti autostradali. In più è curata in modo maniacale in ogni singolo dettaglio. Forse sarebbe stato più saggio adottare da subito la cilindrata di 750 cc, come è poi avvenuto nel 1990 con l’introduzione della seconda versione siglata RD04 (la prima invece porta la sigla RD03). Oppure mantenere il peso e l’escursione delle sospensioni della 650 (più leggera e meglio ammortizzata) per tutta la produzione. Ma si tratta dei soliti ragionamenti dettati dal senno di poi. Nello stesso Salone di Parigi in cui è avvenuto il debutto dell’Africa Twin la Honda presenta anche la splendida VFR750R, meglio nota come RC30, una moto da corsa targata, vincitrice delle prime due edizioni del Mondiale Superbike, nel 1988 e 1989, con l’americano Fred Merkel. La costosissima RC30 è l’equivalente stradale di quello che sarebbe potuto essere una versione per tutti i giorni della NXR: un mezzo esclusivo che ha esaurito la sua funzione nel giro di un paio d’anni (tanto è infatti durata la carriera commerciale della VFR750R) e ha trovato sulle piste di tutto il mondo la sua dimensione ideale. L’Africa Twin invece ha continuato ad essere prodotta fino al 2000, incontrando un successo di utenza a 360°. E quando ha lasciato definitivamente la catena di montaggio è rimasta in listino su diversi mercati (come quello italiano ad esempio) fino al 2002, quando gli ultimi esemplari sono stati venduti senza nessuno sconto (sebbene il motore dell’Africa Twin fosse Euro 0) andando esauriti prima della fine dell’anno. Segno che gli appassionati l’hanno portata ancora a lungo nel cuore. E la portano ancora, se da anni continuano a chiederne una "nuova versione" alla Honda. Che però fa finta di nulla...

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