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Slidings bores

È il 1991, salgo per la prima volta su una bicilindrica, è una Ducati 851: bella, meglio del 4! È il 1991, salgo per la prima volta su una bicilindrica, è una Ducati 851: bella, ma meglio il 4

Slidings bores

Io il bicilindrico, parlando di maxi sportive, l'ho sempre visto come un motore d'elite. Perché con due lire (quattro se la vuoi bella) una 4 cilindri giapponese messa bene te lo porti a casa, mentre una sportiva a due, in genere italiana, è sempre stata ben più costosa. Se consideriamo alcuni decenni, come quelli dal '90 al 2000 (qui la storia delle sportive di quei tempi secondo Super Wheels), le bicilindriche di rilievo erano molto care anche di manutenzione. Una giapponese invece non l'ammazzi mai, dovevi solo mettere la benzina e, quando ti ricordi, forse, anche un po' d'olio. Per questo nella prima parte della mia storia motociclistica ho sempre guidato delle quattro cilindri, sia perché erano le sole che mi potevo permettere - Kawasaki GPZ 900 R, Suzuki GSX-1100, Yamaha Ex-Up, scusate, mica robetta... - sia perché erano le più diffuse, quindi quelle scambiabili tra amici. Poi una volta, nei primi '90, sono salito su una 851...

 

L'AMORE BATTE A DUE

L'impatto è stato scioccante. Facciamo di tutta un'erba un fascio: le quattro cilindri sono tutte uguali. Nelle mille qualcuna si distingue un po', ma la sostanza, il feeling di guida, resta lo stesso. E sto parlando proprio di quello. Beh, la Ducatona invece era una cosa spaventosa, una roba che non riuscivo nemmeno a immaginarmi, che mi ha proprio sconvolto. Un po' come se avessi guidato una moto che arriva da Marte. Avevo una buona esperienza, ma in sella alla Ducati mi pareva che non sapessi più niente, era tutto nuovo, tutto da imparare. Non solo dovevo capire come usare il due cilindri, ma anche la ciclistica era una novità. Da quel giorno il mio cuore batte a due. Già il suono del bicilindrico è tremendo. Coi Termignoni in carbonio, poi, è proprio da brivido. Da fermo, qualche colpo di gas, i pistoni non sono più nella moto, ma li senti dentro, senti il bicilindrico che ti pompa nel cuore. In uscita di curva, poi, non ce n'è. Apri a metà regime e stringi bene il manubrio, perché la gomma affonda nell'asfalto e gustati il bicilindrico che ti lancia sul rettilineo come una fionda. Poi spara dentro una marcia dopo l'altra e spalanca, ogni volta che gli ingranaggi mordono senti un colpo nella schiena, una spinta tremenda e senza tregua, infinita. A parità di giri ci sono botte di kgm che il 4 se le sogna. E la schiena della curva di coppia va su dritta, verticale, altro che quelle spiattellate infinite e senza carattere del 4.

Ecco, goditi un 1200 così e vedrai: non c'è quattro cilindri che tenga.

 

L'AMORE BATTE A QUATTRO

Lo ammetto, il pompone della 851 ha un grande fascino. Ma all'epoca le due cilindri erano abbastanza poverine rispetto le quattro cilindri. Tipo un centinaio di CV zoppicanti e tirati per il collo contro 140 urlanti. Il bello del quattro è che vai a 1.000 giri in sesta in città senza pensare a niente. Lo può guidare anche un bambino. Poi apri, la spinta inizia dolce, si rafforza sempre più e alla fine esplode nell'entrata in coppia e allunga fino all'inverosimile. Sì, va bene, il due cilindri ha più coppia in uscita di curva, non lo batte nessuno. Sì, va bene, questo lo concediamo. Ma che velocità facciamo in quel caso, i 90?, i 100?, i 120? Ridicolo. I primi metri il due scapperà pure via, poi però in allungo gli passiamo sulle orecchie. Il 4 cilindri inizia a corroborare quando il pompone ha già dato tutto. Quando con il 4 inizia il bello con il 2 hai già cambiato da un pezzo. Il bello dei motori da corsa è l'estremo, il regime impressionante, il brivido che ti viene su quando senti il motore che frulla a 13.000 giri. Tredicimilagiri. L'urlo rauco del 4-in-1 fiammeggiante che ti entra nella pelle. Non gli automobilistici 9.000 che se poi ci arrivi devi pure ringraziare. E comunque la spinta se n'è già andata da un pezzo. I numeri del due sono migliori? Sì, a parità di regime c'è una manciata di kgm in più, ma poi i CV in alto dove li avete messi? La curva della potenza del 4 va all'infinito, e da lassù guarda con commiserazione quella del povero bicilindrico, che arranca qualche decina di CV più in basso.

Ecco, goditi un 1000 così e vedrai: non c'è quattro cilindri che tenga.

 

2 O 4 PER ME PARI SONO

Ok, seriamente: ma tu Aldo, di che motore sei? Non so rispondere. Perché è vero che ora ho interpretato le due correnti di pensiero, ma è anche vero che non mi sono inventato niente, sono le mie. Cioè, quando guido un ottimo 4 cilindri mi dico questo è bellissimo, molto meglio del 2; poi quando mi capita di guidare un altrettanto ottimo 2 cilindri mi dico questo è bellissimo, molto meglio del 4. E il tre? Non ne parlo perché non ho mai guidato delle maxi sportive con un tre cilindri capace di tener testa ai due e quattro. Un discorso a parte, poi, merita il quattro cross-plane della R1, quello con le manovelle a 90°. Non me lo aspettavo, ma è una bomba. Un po' ruvido ma una bomba davvero. Ecco, siccome già non ero deciso tra il 2 e il 4 , mettiamoci pure il 4 crossplane per confondere meglio le idee. E stai a vedere che tra poco arriva anche un tre-bomba.

 

Ndr: Aldo ci perdonerà se linkiamo un paio di pezzi di Mario Ciaccia, dato che si tratta di moto sportive.

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