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Sfida BMW R 1200 GS contro Yamaha Super Ténéré

Sulla BMW R 1200 GS sensazione di sicurezza totale all’anteriore. Yamaha Super Ténéré moto per i raid.

VECCHIE RIVALITÀ

VECCHIE RIVALITÀ BWM GS e Yamaha Super Ténéré tornano ad affrontarsi, trascorsi oltre vent’anni da quando si sfidarono nella “lunga africana”, il leggendario rally Parigi-Dakar, e dopo aver subito entrambe un percorso evolutivo che le ha trasformate da repliche delle moto da gara “africane” a viaggiatrici polifunzionali, in grado di affrontare lunghi itinerari misti fra strada ed off road, ma con una messa a punto generale decisamente più stradale. La Yamaha Super Ténéré vanta le sei vittorie conquistate con Peterhansel, mentre la GS si fa forte di trent’anni di storia, mai interrotta al contrario di quella della tre diapason, al cui produzione si era fermata. La GS ha dalla sua anche il dominio delle statistiche di mercato italiane, da cui risulta la moto più venduta. Ed è proprio questo primato che i manager di Iwata vogliono andare a contrastare con la Super Ténéré. Volevamo capire quali potessero essere gli esiti della rinnovata contesa e per questo abbiamo messo a confronto la BMW R 1200 GS con la Yamaha Super Ténéré in una prova comparativa.

MOTORI

MOTORI La GS ha un motore così pastoso nell’erogazione e così coinvolgente nel sound che il supertecnologico bicilindrico parallelo di Iwata risulta un po’ asettico e viziato da qualche fruscio meccanico di troppo. Non solo BMW accetta la piena apertura del gas 2/300 giri prima, ma ai bassi regimi ha più schiena e, anche in alto, spinge e allunga di più, oltre a restituire al pilota un feeling superiore nella connessione tra la manopola del gas e la spinta effettiva. Come se non bastasse Yamaha perde brio dopo i 7.000 giri, dove è consigliata la cambiata, altrimenti la spinta va ad affievolirsi anche insistendo fino a 8.200 giri, dove interviene il limitatore. Il motore giapponese si rifà ai medi regimi (tra 3.000 e 6.000 giri) con una spinta poderosa, addirittura superiore a quella della rivale, ma il maggiore peso della moto, il sound più ovattato e i rapporti più lunghi annullano questo vantaggio, anche usando la mappa Sport. In configurazione Touring la risposta è talmente dolce e progressiva che consigliamo questa opzione solo su asfalto scivoloso o in fuoristrada. Insomma, a chi usa la Yamaha per il turismo, anche a ritmo blando, raccomandiamo comunque la Sport. Rispetto alla consistenza del cardano della GS, quello della Yamaha appare esile, ma è quasi immune da giochi di trasmissione, molto silenzioso ed esente da sollevamenti e abbassamenti del retrotreno negli apri/chiudi. Complessivamente è leggermente meglio di BMW. Tuttavia il cambio della tedesca è più preciso e più morbido, soprattutto in scalata, ed è abbinato ad una frizione forse meno modulabile, ma decisamente più morbida da azionare. Al rifornimento dal distributore il serbatoio della “Tenerona” può contenere 23 litri di carburante, tre in più della GS. Però la tedesca consuma meno: a conti fatti, hanno circa la stessa autonomia di marcia.

COME VANNO NEL MISTO

COME VANNO NEL MISTO Passiamo al confronto sulle curve, in salita. Il baricentro basso della BMW R 1200 GS, insieme con la sua proverbiale assenza di trasferimenti di carico, non ha rivali su un percorso misto. Ciò poteva far pensare ad un’inferiorità tecnica della Yamaha Super Ténéré, che pesa 21 kg in più e si presenta come la classica maxienduro stradale “morbidona” di sospensioni e un po’ gonfia nei volumi. Invece la Super Ténéré è veloce come la GS a scendere in piega, sicuramente più rapida a cambiare direzione altrettanto reattiva di avantreno negli scarti improvvisi a moto inclinata. Senza contare che ha una trazione inavvicinabile su ogni tipo di terreno anche grazie a un controllo della derapata (TCS) molto più efficace rispetto a BMW: là dove Yamaha “taglia” l’accensione per un istante riportando in linea il retrotreno, BMW singhiozza per poi restituire la potenza con un piccolo rinculo quando la ruota posteriore riprende aderenza. Della Yamaha si apprezzano anche l’ABS meno invasivo che sulla GS e altrettanto efficace: la leva del freno non si scuote nervosamente, ma pulsa dolcemente anche nelle frenate al limite. Per contro la tedesca ha a suo favore il punto di contatto tra Telelever e Boxer che è (probabilmente) la formula segreta che restituisce al pilota una magica sensazione di sicurezza all’anteriore. Si scorre velocissimi a centro curva proprio dove Yamaha lamenta una luce a terra solo discreta e un avantreno sì granitico, ma non al livello stellare di BMW. Teniamo un ritmo di guida forsennato, e quasi non ce ne rendiamo conto.

IN FUORISTRADA DA AMATORI

IN FUORISTRADA DA AMATORI Il nostro paragone fra BWM R 1200 GS e Yamaha Super Ténéré prosegue dove finisce l’asfalto e comincia la terra. Su strada bianca, andando tranquilli, preferiamo la Ténéré: la posizione in piedi sulle pedane è più naturale, le sospensioni sono molto più efficaci a filtrare le asperità e la trazione è nettamente superiore in ogni frangente. Ci giochi, con questa Yamaha, anche senza essere un fuoristradista. Alla BMW, che si conferma comunque molto valida, rimangono due vantaggi: un raggio di sterzo ridotto (le occorrono 45 cm in meno per fare inversione a U) e, soprattutto, l’ABS disinseribile (il controllo di trazione è disattivabile su entrambe).

IN FUORISTRADA DA PILOTI

IN FUORISTRADA DA PILOTI Francesco Catanese, pilota di rally molto esperto, ci ha dato la sua opinione su come vanno BWM R 1200 GS e Yamaha Super Ténéré nel fuoristrada fatto con il gas sempre aperto. Ha detto della Super Ténéré: “È stata una vera sorpresa, a vederla dalle foto su internet mi aspettavo una moto goffa, qualcosa di diametralmente opposto ad una (maxi) enduro. Quando poi ho letto il peso... mi ha addirittura infastidito vedere la parola Ténéré sulla carena. E invece mi sono dovuto ricredere. Già salendo in sella mi sono trovato subito bene a livello di distanze pedane-sellamanubrio. Anche la GS ha un’ottima impostazione di guida, però ho trovato il manubrio troppo arretrato, lo preferirei ruotato un po' in avanti per avere maggior controllo in piedi sulle pedane. In fuoristrada, quello leggero, la Yamaha trasmette una grandissima sicurezza nonostante i pneumatici stradali, merito di una ciclistica sorprendente, con una forcella che copia benissimo la asperità. In più la moto ha una trazione eccezionale anche escludendo il traction control (che a differenza della GS è una operazione semplicissima da compiere). Il motore, in mappatura T, è dolce e corposo, perfetto per un utilizzo OFF. Il peso c'è ma è magicamente concentrato nel baricentro e anche percorsi di un certo livello vengono tranquillamente digeriti dalla moto che con pneumatici più specialistici diventerebbe davvero efficace. I cambiamenti di direzione sono rapidi e precisi, non c'è nessuna reazione anomala, la moto va dove vuoi tu con un comportamento lineare il cui merito è da attribuire al riuscitissimo equilibrio ciclistico. L'ABS non è purtroppo escludibile ma devo dire che l'intervento non è invasivo come sulla GS (che però lo ha disinseribile). E poi, con la Yamaha, quando iniziavo a darle del gas... l'ABS si disattivava da solo, andando come in tilt. Non è che ne abbia sofferto, anzi, però che strano…”.

 

Sulla BMW R 1200 GS si è, invece espresso così: “Conosco bene la GS, l'ho già provata in fuoristrada ma con pneumatici Karoo. Devo dire che con gli pneumatici stradali la moto perde tantissimo in sicurezza di guida soprattutto sull'anteriore dove il telelever è rigido nel filtrare le asperità del terreno e tende a prendere sotto nelle curve, ma ripeto, il limite è tutto nelle gomme stradali. C'è più motore rispetto alla Yamaha, sia ai bassi che agli alti regimi, e la trazione quindi ne risente anche se le sbandate sono sempre facilmente controllabili. Debole la frizione, se strapazzata si gonfia rapidamente e lo si capisce dall'odoraccio che esce dal motore. Bellissimo il suond di scarico, meno entusiasmante quello della ST che è un po' rumorosa di motore”.

 

Poi Catanese ha dato il suo verdetto: “Se dovessi partire per un raid quale moto sceglierei? La Super Ténéré”.

IN AUTOSTRADA

IN AUTOSTRADA ci contendiamo la Ténéré: vibra un po’ di meno anche grazie anche alla sesta overdrive e consente di distendere meglio le gambe perché ha le pedane più in basso. Il fascio luminoso del fanale anteriore è potentissimo, la sella sufficientemente morbida e la protezione aerodinamica davvero ottima, addirittura superiore a quella della BMW: le gambe sono più protette dalle fiancatine e il pilota è totalmente riparato dall’aria, purché non superi il metro e novanta. Anche la posizione di guida è eccellente sia su Yamaha sia su BMW per comfort e padronanza della moto; e su entrambe, con la sella alta si viaggia forse un po’ meno comodi ma certamente più padroni della situazione; con la sella regolata bassa si è più “inseriti” nel mezzo, forse meno attivi alla guida, ma più comodi e rilassati.

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