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Scooter sharing: 4 persone su 5 sanno cos'è e vogliono usarlo!

Ecco cosa ne pensano i nostri lettori di un argomento che sta prendendo sempre più piede nelle nostre città: la condivisione dei mezzi di trasporto. Buona la consapevolezza e la fiducia nel potenziale effetto benefico sul mercato

Scooter sharing: 4 persone su 5 sanno cos'è e vogliono usarlo!

Che cos’è lo sharing? Se avessimo posto questa domanda solo pochi anni fa ai nostri lettori, probabilmente solo una percentuale risibile di loro avrebbe saputo darci una risposta corretta.

Eppure anche oggi, nonostante la diffusione prima del bike sharing e poi del car sharing, il fenomeno, fatto salvo le metropoli, dovrebbe essere tutto sommato di nicchia. Invece il riscontro dei 581 votanti al nostro sondaggio del lunedì è davvero sorprendente: dai voti emerge chiaramente che lo sharing è una realtà concreta, conosciuta, utilizzata e molto apprezzata. Basti dire che l’80% dei nostri lettori sa esattamente di cosa si tratta e che solo 3 persone su 100 non ne hanno mai sentito parlare prima di aver letto questo sondaggio.

 

SHARING: TANTI LO CONOSCONO POCHI LO USANO

A questo punto occorre capire come mai solo il 13% dei nostri internauti dichiara di farne uso regolarmente benché, come detto, lo sharing sia un servizio noto a 4 persone su 5. Uno dei motivi principali è che poche città hanno una diffusione capillare paragonabile a quella di Milano e che comunque nessuna di esse offre ancora questa opportunità con la moto o con lo scooter (qui abbiamo parlato di ParigiSan Francisco e Barcellona, a Milano lo scooter sharing arriva nel 2015, con l’Expo). Ma è pur sempre probabile che occorra anche un periodo di adattamento “culturale” a un servizio del genere: sì ok bella l’idea, ma poi all’atto pratico io uso la mia moto o la mia auto. Quale potrebbe essere, dunque, la spinta che mette in sella i motociclisti (e non solo loro) agli scooter in condivisione?

 

1 SU 5 NON GUIDEREBBE MAI UN VEICOLO IN CONDIVISIONE CON ALTRI

Il 34% rinuncerebbe al proprio mezzo in favore dello scooter sharing a patto che questo servizio gli restituisca un effettivo risparmio economico. Il 26% si dichiara invece possibilista senza un motivo in particolare, mentre il 20% vede nello sharing un passo nel futuro della mobilità urbana, e tanto gli basta per farne uso. Sono dunque sovrapponibili il numero di chi conosce questo servizio (80%) e di coloro che, a vario titolo, ne farebbero uso (80%). C’è chi si dichiara assolutamente contrario alla eventualità di rinunciare al proprio mezzo per condividerlo con altri, ma considerata la grande passione che (per fortuna) anima noi motociclisti abbiamo, il 20% è un numero tutto sommato basso.

 

IL NOLEGGIO NON CANNIBALIZZA LA VENDITA, ANZI…

La domanda cruciale, però, è quella che indaga sugli effetti che questi servizi possono avere sul mercato (qui i dati di vendita di agosto 2014), perché si corre il rischio che il noleggio cannibalizzi la vendita. Invece c’è ottimismo anche in questo senso: il 46% dei votanti pensa che saliranno in sella persone che mai si sarebbero avvicinate al mondo delle due ruote. Chi non si è espresso in questo senso si dice comunque convinto (29%) che le vendite di moto e scooter non diminuiranno, anche se difficilmente lo sharing amplierà la platea di praticanti. Una minimo impulso positivo (11%) lo dovrebbe dare anche la visibilità mediatica di Expo che metterà al centro dell’attenzione mondiale questo servizio, e dunque la mobilità su due ruote. Gli scettici che pensano che se tutto è a noleggio nessuno comprerà più nulla sono solo il 14%.

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