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Scooter in città: la posizione di Ancma

L’associazione dei costruttori di moto esprime con un comunicato il proprio parere in merito alla questione sollevata dai maggiori quotidiani nazionali sulla presunta “emergenza scooter” a Milano: “Importante il rispetto del Codice della Strada, ma anche trovare soluzioni condivise per una vera mobilità sostenibile”

Scooter in città: la posizione di ancma

Il dibattito è aperto da tempo: gli scooteristi milanesi non rispettano gli altri utenti della strada e parcheggiano in modo selvaggio sui marciapiedi, con disagi e pericoli per i pedoni. L’ultima voce che si è levata contro i dueruotisti è stata quella del Corriere, con un articolo di Paola D’Amico che ha scatenato (o rinfocolato) annose discussioni. Motociclismo ha già espresso il proprio parere in un articolo pubblicato online proprio oggi (cliccate qui), ora arriva un comunicato con la posizione di Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). Lo riproponiamo integralmente.

 

Mobilità sostenibile: il problema non si risolve demonizzando una categoria di utenti

In riferimento agli articoli apparsi negli ultimi due giorni su alcuni quotidiani, a proposito del problema del parcheggio degli scooter sui marciapiedi milanesi, ferma restando la condanna di comportamenti incivili, tra i quali in primo luogo il parcheggio selvaggio, l’indisciplina alla guida e il mancato rispetto delle norme del codice della strada, Ancma ritiene però indispensabile che continuino a essere attuate una serie di misure incentivanti l’uso delle due ruote, anche lungo le principali direttrici di accesso alla città. Per questo promuove da tempo soluzioni in questa direzione: l’accesso alle corsie preferenziali, per esempio, secondo lo studio europeo eSum condotto su alcune città che hanno adottato questo provvedimento, ha dimostrato una diminuzione media del numero di incidenti (spesso gravi) che coinvolgono motociclisti, scooteristi e ciclisti compresa tra il 25 e il 30%; l’accesso libero all’Area C per cicli e motocicli, come avviene in tutte le grandi città dotate di Ztl, ha agevolato la decongestione del traffico dentro la cerchia dei Bastioni, senza caricare eccessivamente la rete metropolitana e dei mezzi di superficie, già al collasso nelle ore di punta; l’ aumento del numero di posteggi riservati alle due ruote, che, dove sono presenti in numero adeguato, ha consentito lo sgombero quasi totale dei marciapiedi (come avvenuto per esempio in via Vittor Pisani); l’adozione, inoltre, del bike sharing e ora anche dello scooter sharing, la creazione di piste ciclabili e aree a velocità contenuta.

 

La strada da percorrere in questa direzione è ancora lunga, ma le premesse per lo sviluppo di una vera mobilità sostenibile ci sono tutte, soprattutto in città come Milano che ha posto da anni al centro del dibattito lo sviluppo di una mobilità urbana a misura d’uomo. Si tratta di una rivoluzione culturale, prima che urbanistica, lenta, faticosa, ma che procede senza sosta e che vede molti protagonisti virtuosi a fronte di un numero sempre più ridotto di “indisciplinati”. Non è certamente demonizzando una categoria di utenti che si può risolvere il problema, ma sollevando un dibattito ampio e condiviso che coinvolga tutti gli attori interessati, dalle amministrazioni locali, alle associazioni, agli utenti.

 

Auspicando che questo suggerimento possa essere raccolto, Ancma si rende disponibile da subito a fornire dati e informazioni, oltre che a supportare, come sempre, qualunque attività che possa migliorare la sicurezza e la mobilità delle migliaia di persone che ogni giorno si muovono sulle due ruote.

 

Confindustria Ancma riunisce i produttori italiani di cicli, motocicli e accessori e, tra le molte attività che svolge, si batte da anni per incentivare la mobilità sostenibile in città, collaborando con le amministrazioni locali di tutta Italia per elaborare soluzioni condivise che tengano conto della sostenibilità ambientale, delle esigenze di mobilità dei cittadini e della sicurezza per utilizzatori delle due ruote, automobilisti e pedoni.

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