Il 20 maggio è
entrata in vigore la nuova direttiva UE n. 2014/45 in merito alla revisione dei veicoli. La nuova direttiva avrebbe dovuto introdurre anche il nuovo certificato, sul quale ci sarebbero dovuti esser, oltre ai consueti dati post-revisione,
una valutazione sulle carenze individuate (in tre livelli: lievi, gravi e pericolose) e tutti i dati del veicolo verificati, chilometri percorsi compresi.
Da quanto si legge nel decreto dirigenziale n° 211 del 18 maggio 2018 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (che trovate in allegato in cima a questo articolo) l'arrivo del certificato di revisione ha però ricevuto una proroga e entrerà ufficialmente in vigore il 31 marzo 2019, dopo una fase sperimentale dal 21 maggio al 1 giugno 2018.
Per ricevere il certificato riportante le informazioni riguardanti lo stato del veicolo bisognerà dunque aspettare il prossimo anno. La proroga si è resa necessaria per dare alle officine autorizzate il tempo necessario per "
l'implementazione delle procedure informatiche che consentiranno la produzione e stampa del certificato di revisione".
Puntuale invece l'arrivo della nuovo adesivo che il centro revisione applica sulla carta di circolazione, che riporta, in più rispetto a quello precedente, il chilometraggio rilevato in sede di revisione e la data entro la quale deve essere fatto il controllo successivo. Questo per cercare di sconfiggere la tanto odiata abitudine di scalare i chilometri dei veicoli usati, una pratica purtroppo molto in uso nel Bel Paese, che ricordiamo essere un reato.
Nonostante la proroga per il nuovo certificato, dal 21 maggio sono entrate in
vigore anche norme più severe per gli ispettori di revisione, che dovranno soddisfare dei requisiti minimi e sostenere un esame per la loro certificazione. Per far ciò "
i candidati che hanno partecipato ai corsi secondo le modalità previgenti dovranno effettuare l'esame entro il 31 agosto 2018".
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