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Tutto pronto: si punta ai 6.000 m (ma le moto perdono fino al 70% di potenza)

Record con la moto in montagna: qual è l'altitudine maggiore mai raggiunta? In sella a una Honda Africa Twin, il nostro Francesco Catanese è nel team che attacca tre primati sul vulcano più alto del Mondo, in Cile. Ma i nemici contro cui misurarsi sono molto potenti...

Il tester di Motociclismo, il Cile, l'Africa Twin

Continuiamo a seguire il nostro Francesco catanese, impegnato in Cile nella “Scalata dei record”, l’impresa che punta a battere tre primati di ascensione in moto. Dopo l’arrivo al campo base, era iniziato l’acclimatamento in altura e con esso i primi problemi di convivenza con le particolari condizioni che si trovano a 4.000 metri (cliccate qui – o sui link in fondo all’articolo – per la presentazione della “scalata”, tutti i report e le gallery). Ma ora la faccenda è arrivata al dunque: il team ha terminato la parte della preparazione e dell’ambientamento e si lancia alla caccia dei record. Scoprite, direttamente dalle parole di Catanese, come si comportano le moto in altura e quali sono le sensazioni nell’imminenza di un’impresa difficilissima ma potenzialmente memorabile (qui la terza gallery).
Francesco Catanese in Cile, prendendo confidenza con l'altura a quota 4.000 mt

Tre record (anzi, quattro)

Ricordiamo i record che verranno “attaccati”: il raggiungimento dei 6.000 m partendo dal mare in 24 ore; la massima altitudine raggiunta in sella ad una bicilindrica e quella raggiunta da una moto con cilindrata superiore ai 500 cc. Si proverà, infine, con una Honda CRF 450, il record assoluto di ascensione conquistato con una moto di qualunque tipo e categoria (la vedete nella foto).
In primo piano la Honda CRF 450 con cui si tenterà il record assoluto di ascensione con una moto di qualunque tipo e categoria

“Difficile riposare”

Stiamo scendendo a Baja Inglesa per provare l'attacco al vulcano. La cosa é più complicata del previsto, infatti ieri siamo arrivati a 5.400 metri tutti in fuoristrada ma il fondo é sabbioso, e le moto perdono fino al 70% di potenza, ma ce la metteremo tutta. Io sto bene, ma la notte tra mal di testa e nausea (e freddo polare) é difficile riposare. Devo dormire con 2 felpe, 1 giacca a vento e il sacco a pelo.
Francesco Catanese in Cile, prendendo confidenza con l'altura a quota 4.000 mt

Dal livello del mare a 6.000 metri

Ecco la mappa del tragitto che il team della "Scalata dei record" seguirà nel giorno dell'attacco ai primati mondiali
Siamo finalmente arrivati sulle rive dell'oceano pacifico, a Bahia Inglesa, un viaggio allucinante perché c'è stata una alluvione che ha spazzato via la strada e abbiamo dovuto fare una pista sterrata in mezzo alle Ande che non finiva più. Domani partiamo per la 24 ore, arriviamo a Laguna Verde a 4.400 m, "dormiamo" e alle 5 partiamo per la scalata. Abbiamo tempo fino alle 15 per tentare di arrivare a 6.000 m, dove sono previsti - 15°!. Dopo quell’ora, infatti, il vento e il freddo saranno assolutamente mortali e dobbiamo cercare di tornare indietro il prima possibile per cercare ossigeno alle quote più basse, intorno ai 5.000 m.

Nemici potenti

Problemi di insabbiamento, accentuati dalla perdita di potenza del motore in altura (fino al 70% in meno!)
La sabbia vulcanica, la potenza delle moto ridotta del 70%, l'impossibilità di recuperare dopo uno sforzo saranno infatti i nostri nemici. Il team si affida ad un campione come Fabio Mossini, ancora con una condizione atletica straordinaria nonostante la cessata attività agonistica, per cercare di scalare il più possibile la vetta di questo maledetto vulcano. Per una combinazione particolare di correnti oceaniche e montagne altissime, l'Ojos del Salado é infatti uno dei luoghi con minor concentrazione di ossigeno al mondo. Recentemente perfino scalatori dell'Everest hanno dovuto rinunciare a conquistarne la vetta.
P.S.: neanche alla Dakar ho provato una sensazione così bella come fare una doccia calda in hotel dopo una settimana di salviette umide...
La carovana della "scalata dei record"
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