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09 March 2013

Quale moto è più adatta a una donna? Come sceglierla?

Insieme agli auguri per la festa della donna, vogliamo fare alle ragazze amanti delle due ruote un regalo speciale: i nostri consigli per la scelta della moto. Ecco quali sono le più giuste, con le nostre foto, i test, i confronti, categoria per categoria

MOTO DA DONNA

di Mario Ciaccia

MOTO DA DONNA A pensarci bene, ha senso parlare di “moto da donna”? È ampiamente dimostrato che una donna esperta può guidare le stesse moto degli uomini. Ma, in rapporto a questi, le donne che hanno tale dimestichezza sono pochissime. Non è una questione fisica, ma un retaggio culturale che ha portato a questa forbice tra i due sessi. Già a dieci anni i ragazzini vanno a cacciarsi nei guai con le biciclette cercando cave o giardini dove fare acrobazie, mentre le bambine fanno altro. La moderna motociclista è, in genere, una trentenne con pochissima esperienza di due ruote, che non siano quelle della bicicletta, usata solo per andare a scuola. Anche se le ultime generazioni si stanno abituando all’uso dello scooter fin dalla giovane età. Aggiungendo che la maggior parte delle ragazze hanno fisici minuti e leggeri, si può capire perché esistano motociclette più adatte di altre, quantomeno per iniziare.

Sono quelle con la sella bassa, perché toccare terra con entrambe le piante dei piedi infonde sicurezza e permette di reggere meglio la moto; e con pochi CV, perché abbiamo perso il senso della misura e non ci rendiamo conto che più una moto è potente e più si rivelerà faticosa e stressante nell’uso quotidiano. Tenete conto che, se negli anni Settanta era normale, per un pilota esperto, affrontare viaggi a largo raggio con 30 CV, oggi esistono principianti convinti che per andare sul lungolago ce ne vogliano non meno di 100. E molte ragazze scelgono moto potenti per apparire più esperte e aggressive, anche se sarebbero più felici con metà dei CV. Ma non va neanche dimenticato che, a parità di potenza, spesso è il motore di cubatura maggiore il più facile e piacevole da guidare. Poi c’è un altro elemento da considerare quando si parla di motociclismo femminile: proprio per la minore “scafatezza”, rispetto agli uomini, non sono poche coloro che non vogliono rischiare nel traffico, usando la moto solo in pista o in fuoristrada, ambiti considerati da sempre feudi prettamente maschili.

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ENTRY LEVEL

ENTRY LEVEL Le 125/300 cc sono le moto ideali per rompere il ghiaccio. Piccole, leggere e con potenze per niente impegnative, permettono di imparare a gestire il cambio e le manovre senza patemi. Le 125 a 4 tempi sono davvero tranquille e si guidano con la sola patente B, per cui sono ideali per iniziare. Ma hanno poca coppia, spesso anche meno di 10 CV e divertono solo se non si ha mai guidato qualcosa di più sostanzioso. Inoltre, non possono andare in autostrada.. Al contrario, le 250 cc hanno coppia a sufficienza, una ventina di cavalli e possono già essere usate per fare qualsiasi cosa. Questa categoria, in Italia, è come se non esistesse. Ogni tanto qualcuno propone qualcosa, come l’attuale Suzuki Inazuma 250 o la Kawasaki Ninja 300, o la Honda CBR250R ma il mercato è risicatissimo perché anche le donne, come gli uomini, sono sensibili più all’apparire che alla sostanza e si fanno influenzare dai CV e dal giudizio degli altri. Giusto la Suzuki TU250X, oggi uscita di produzione, era riuscita ad avere un certo successo, grazie al suo look minimalista che riproponeva, in chiave simpatica, lo stile delle moto inglesi degli anni Sessanta. Ci si aspetta molto, a dire la verità, dalle KTM Duke "piccole", nelle cilindrate di 125, 200 e 390 cc.

NO AI PESI MASSIMI

NO AI PESI MASSIMI La maggior parte delle donne non ha voglia di maneggiare mezzi sopra i due quintali. Molte si sono rese conto che una bicilindrica da 500 cc, con 50 CV e 180 kg di peso, può affrontare qualsiasi distanza senza il patema che succeda qualcosa di irreparabile durante le manovre da fermo. Ma la categoria delle 500 “commuter” si è praticamente estinta. A parrte le nuove Honda CB500F e X, nonché CBR500R, è in auge la nuova categoria di 600-650 cc, a 2 o 4 cilindri, che costano sui 6.000 euro e sono quanto di più pratico e democratico si possa desiderare. La Kawasaki ER-6 e la Suzuki Gladius montano dei bicilindrici da 650 cc, con potenze sui 70 CV, mentre le Honda della serie NC700 (versione stradale S e crossover X) hanno un bicilindrico con potenza fino a 52 CV. Passando a moto a 4 cilindri, ecco le varie Honda CBF600, Suzuki Bandit 650 e Yamaha XJ6, con potenze oltre gli 85 CV. In Italia non sono prodotte medie cilindrate così economiche.

VOGLIA DI NAKED

VOGLIA DI NAKED Le nude sono molto amate dal pubblico femminile. Un po’ per via dell’estetica minimalista e un po’ perché sono meno ingombranti e più facili da gestire delle moto carenate, sportive o gran turistiche che siano. Rispetto alle medie cilindrate di cui sopra sono più curate nell’estetica, ma anche più costose. La Ducati Monster per anni è stata considerata un’icona del motociclismo femminile, ma non abbiamo mai capito perché: è una moto di razza meno comoda e meno facile di tante altre. Possiamo capire che la sua forte personalità piacesse alle motocicliste esperte, meno che molte la considerassero ideale per iniziare. Basti pensare all’eccessiva distanza tra leva della frizione e manopola, che faceva venire i crampi alle mani piccole, o ai motori delle prime edizioni, che andavano tenuti sopra i 4.500 giri altrimenti scalciavano. Comunque questa moto, con gli anni, s’è affinata, il motore è diventato molto più trattabile, le finiture sono migliorate. Ci sono tantissime nude, alcune sono molto di moda tra le donne come le giapponesi di media cilindrata Honda Hornet 600, Kawasaki Z750, Suzuki GSR750 e Yamaha FZ6, mentre tra le europee citiamo la Benelli BN600, la Triumph Street Triple o le MV Agusta Brutale 675 e 800. Infine la BMW F 800 R e la nuova Ducati Hypermotard, che difatto è diventata una naked.

RETRÒ È BELLO

RETRÒ È BELLO La categoria “vintagepiace, anche in questo caso, per l’estetica retrò e perché le moto di un tempo erano più basse di sella. Le moto di questa categoria sono le Guzzi V7, che da poco hanno un nuovo motore più performante, le varie versioni della Triumph Bonneville, le Harley-Davidson Sportster 883 e 1200 . Tutte quante esistevano già 40 anni fa, come del resto la Honda CB750, a cui si rifà la nuova CB1100.

CUSTOM: NON PIACE

CUSTOM: NON PIACE Anche se molte donne sono ossessionate dalla sella bassa, almeno in Italia, non sembrano, invece impazzire per le custom. C’è anche da dire che la moda è passata e questo genere è amato da una precisa tipologia di motociclisti, nella quale poche donne si rispecchiano. Ovviamente va da sé che la Casa principe per questa categiria e la Harley-Davidson (cliccate qui per la gamma 2013), ma anche la Moto Guzzi Nevada o giapponesi come la Honda VT750S sono della partita.

ENDURO STRADALIZZATE

ENDURO STRADALIZZATE La categoria del fuoristrada è, in assoluto, quella dove la stazza fisica aiuta di più. Ma esistono tante ragazze che fanno cross ed enduro ad alto livello (vedi la talentuosa Chiara Fontanesi), per cui la tecnica riesce a sopperire a fisici minuti e delicati. Ma dobbiamo anche capire di che genere di fuoristrada parliamo. Quello con le maxienduro, che sono per lo più delle grosse bicilindriche dall’attitudine quasi del tutto stradale, è un fuoristrada che richiede fisici prestanti. Le più vendute, tra esse, sono la BMW R 1200 GS (e ora arriva la versione 2013) e F 800 GS, la Ducati Multistrada 1200, la Honda Transalp, la Suzuki V-Strom 650 e la Kawasaki Versys 650, nonché la Triunph Tiger 800. Ci sono donne molto brave a condurre queste moto finché riescono a lasciarle andare, ma poi, una volta cadute o bloccate in salita (in off road vero, s'intende), non hanno la forza necessaria per cavarsela da sole. Ma, con queste moto, certe volte non basta neanche essere un omaccione alto due metri.

OFF ROAD PURE

OFF ROAD PURE Poi c’è il fuoristrada da mulattiera, quello delle enduro racing. Sono moltissime le ragazze che lo praticano, girando in gruppi maschili con cui condividono la fatica, il freddo, il caldo, le spinte. È un tipo di motociclismo rude e sofferto in cui, spesso, uomini e donne arrivano a considerarsi sullo stesso piano, senza rivalità o prese in giro, anche se le donne fanno più fatica. Questo perché un buon endurista stima sempre una donna disposta ad affrontare le sue stesse fatiche. In genere usano125 a 2 tempi o 250 4 tempi, per questioni di peso ed erogazioni gentili, delle quali soffrono (magari fingendo di fregarsene) la sella alta. C’è una categoria di donne conscia della propria poca esperienza, che non vuole rinunciare al fuoristrada vedendo in tale attività un modo per scoprire luoghi nascosti e paesaggi suggestivi. Per loro esiste una categoria di moto a metà tra trial ed enduro, basse di sella, leggere, facili e poco potenti. Si chiamano motoalpinismo.

SUPERSPORTIVE

SUPERSPORTIVE Infine, ci sono le supersportive. A queste accedono due tipi di donne: quelle veramente esperte, che sfruttano le 600 Supersport e le 1000 Superbike in pista girando quasi come gli uomini e le altre, che in moto vanno così così ma si buttano sulle supersportive per emulazione, esibizionismo, voglia di assecondare il fidanzato. Una cosa è certa: se non si è più che esperte, con queste moto si finisce per andare più piano e fare più fatica che con le turistiche. Cliccate qui per tutte le sportive di cui abbiamo parlato ultimamente.

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