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“La volevamo oscura, nera e cattiva”

La Moto Guzzi MGX-21 è la bagger reinterpretata da Mandello, una moto che segue una tendenza sempre più in voga ma lo fa con uno stile personale e - a suo modo - minimalista. Ci facciamo spiegare la moto direttamente da chi l’ha disegnata, con l'intervista a Miguel Galluzzi, responsabile design Gruppo Piaggio

da mandello uno sguardo agli USA

La “Flying Fortress” della Moto Guzzi, la MGX-21, è una moto per pochi. Lo è per il prezzo (24.150 euro chiavi in mano), per il peso (quasi 349 kg rilevati a vuoto dal nostro Centro Prove) e per la guida muscolare a cui obbligano le sue quote ciclistiche (qui il nostro test). Ma soprattutto per il design. L’americanissima moda delle bagger (grosse cruiser basse e lunghe con valigie fisse, cupolone che segue i movimenti dello sterzo e cerchio anteriore di dimensioni “monstre”) è una tendenza che in effetti sta montando anche in Europa (vedi la BMW K 1600 B, mentre in Giappone da un po’ esiste la Honda F6B), ma non si può certo dire che lo stile di queste moto sia il preferito dai motociclisti del Vecchio Continente, quindi le Case non puntano su quelle moto per fare grandi numeri dalle… nostre parti. Se però per i Marchi americani le bagger sono una semplice conseguenza del DNA motociclistico nazionale, quelli europei non possono evitare di affacciarsi anch’essi su un Mondo che forse è lontano dalla nostra sensibilità ma ha un’importanza notevole dal punto di vista dell’immagine e dell’offerta verso il cruciale mercato USA. 

erede di una ormai lunga tradizione

Vediamo allora come ha affrontato il tema una Casa tra le più gloriose della storia del Motociclismo, quella Moto Guzzi che ha certamente un cuore italianissimo e ruspante ma che ha prodotto più di un modello custom di successo. Vedi le piccole V35/50/65 C, diventate poi Florida e Nevada fino alle attuali V9 Roamer e Bobber, ma soprattutto la California, nelle varie versioni culminate con l’attuale famiglia delle “1400”. Dopo la California Touring (recentemente rinnovata e che esiste anche in versione SE) la Custom, la Eldorado e la Audace (anche in versione Carbon). Proprio la piattaforma “California 1400” ha fatto da base per la bagger MGX-21. Ce ne parla la persona che l’ha disegnata, l’argentino Miguel Galluzzi, responsabile del design del Gruppo Piaggio.
Ma prima di leggere l’intervista, date un’occhiata a come sono riusciti gli olandesi di Numbnut Motorcycles a trasformare una Eldorado in una… 8 Cilindri!

"CHE PROVOCAZIONE!"

Intervista a Miguel Galluzzi - Resp. Design

Volete sapere perché ho disegnato una bagger? Abbiamo pensato: da una parte c'è la California, che è la storia della Guzzi, e abbiamo una grossa naked che è l’Audace. Allora perché non pensare una moto che va ad inserirsi in un mercato molto interessante come quello delle bagger? Se non lo sapete è una categoria in netto incremento.
 
Non rischiate di imitare quanto ha fatto la Harley-Davidson?
La MGX-21 è una provocazione, non certo una copia di una Harley. Al raduno di Sturgis venivo continuamente fermato dai motociclisti, che mi chiedevano che moto fosse quella che guidavo. Qualcuno mi bloccava anche perché non pensava che fosse possibile costruire una moto col motore di traverso... Ci sono moto che in questa categoria soffrono di overdesign. Plastiche e orpelli messi un poco dovunque per stupire. Ma che cosa è più bello di una linea semplice, pulita? Per questo abbiamo usato tanto carbonio e metallo. È nata col carbonio perché stavamo pensando a un mondo oscuro, nero e cattivo come quello che abbiamo introdotto con la Audace.
 
Tra il prototipo del Salone di Milano e la MGX-21 di produzione non c'è molta differenza...
Questo è il nostro pensiero guida per quello che mostriamo ai Saloni. Non vogliamo stupire con delle show bike che non troveranno mai la via delle concessionarie, ma con vere moto che devono andare normalmente in produzione.
 
Ma una MGX-21 di un altro colore che non sia il nero?
Tutto è possibile. Perché no, abbiamo qualche idea…
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