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"Non è solo una bagger, è una Guzzi!”

La Moto Guzzi MGX-21 è la bagger reinterpretata da Mandello, una moto che segue una moda sempre più in voga ma lo fa con uno stile personale e con ben chiaro il DNA della Casa di Mandelo in termini di guida. Come è riuscita Guzzi a ottenere questo compromesso? Ce lo facciamo spiegare direttamente da Leo Francesco Mercanti (marketing prodotto)

Look (quasi) americano, personalità italiana

Recentemente, il designer Miguel Galluzzi ci ha spiegato la filosofia che ha ispirato lo stile della Moto Guzzi MGX-21, la bagger secondo l’interpretazione di Mandello del Lario. In genere le bagger sono opulente, sembrano pesanti al solo guardarle, hanno un look piuttosto carico in termini di dettagli e finiture. Moto Guzzi ha scelto la via del minimalismo, con una moto a suo modo essenziale, nera e cattiva grazie al carbonio, ma con tutti i crismi di una vera bagger (linea bassa e lunga, valigie fisse, cupolone che segue i movimenti dello sterzo, cerchio anteriore di dimensioni “monstre”…). 

non solo stile

D’altronde deve piacere principalmente agli americani. Questa Guzzi si compra per lo stile, certamente, ma non può prescindere da quel carattere e quella personalità che una moto italiana DEVE avere, anche se è una stilosa cruiserona. Compito arduo, per la Casa dell’Aquila: se l’obbiettivo è stato centrato abbiamo cercato di capirlo guidando la moto, ovviamente (qui il nostro test), ma abbiamo voluto anche fare quattro chiacchiere con chi ha definito i principi fondamentali di tecnica e marketing intorno a cui è nata la MGX-21.

"rispetto alle altre bagger, questa guzzi va come un aeroplano"

Intervista a Leo Francesco Mercanti (marketing prodotto)
 
Il lavoro più importante è stato quello di tramutare una bagger in una vera Moto Guzzi, cioè doveva essere una moto guidabile nonostante la ruota da 21 pollici. Però, per le bagger i parametri della leggerezza, della manovrabilità, delle dimensioni sono altri. Chi compra questa moto compra anche uno stile, una personalità.
 
Avete raccontato che avete esplorato molto lo stile bagger in USA. Che cosa hanno detto i bikers americani?
I motociclisti del raduno di Sturgis hanno apprezzato la linea molto hard. Poi quando l’hanno provata non si aspettavano da una bagger queste prestazioni e manovrabilità nella guida. Da fermo o quando la usi a bassa velocità ti può creare qualche piccola ansia, ma quando superi i 30 km/h cambia tutto. E se confrontiamo la nostra MGX-21 con le altre, beh... questa Guzzi va come un aeroplano. Poi, alle bagger ci stanno pensando un poco tutti. Arriveranno quelle di Triumph, quella BMW c’è già… 
 
Però non l’avete fatta solo per gli americani.
No, prima di tutto, lo ribadisco, abbiamo fatto una Moto Guzzi. E poi, non ci sarebbe niente di male se l’avessimo fatta solo per gli americani, in USA questo è un mercato da centinaia di migliaia di pezzi. Con questa linea, con questo look diverso, vedremo quanto la vorranno in Europa. Nel Vecchio Continente, quando cerchiamo di uscire dai soliti canoni della moto tradizionale c’è il guzzista che si scandalizza. In America, la Guzzi non è più tanto conosciuta e quando presenti una simile moto, la guardano con interesse, senza preconcetti. Comunque, la MGX-21 ha creato un interesse notevole e ha fatto passare il messaggio che Guzzi non è fossilizzata sulle cose del passato, ma guarda al futuro, a nuove tendenze.
 
Come sono nati il nome di Flying Fortress e la sigla MGX-21?
Il nome è nato dai commenti che abbiamo colto alle Fiere: una astronave che volava. Poi, bella massiccia, Insomma, una Fortezza Volante. Per MGX-21, il numero si riferisce alla ruota anteriore; MG sta per Moto Guzzi mentre la X deriva dal fatto che era partito come un progetto molto, molto segreto.
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