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BMW S 1000 XR vs Ducati Multistrada 1200 Pikes Peak

Abbiamo messo a confronto due pesi massimi del turismo sportivo. Fisici da urlo, gadget tecnologici a non finire e un’efficacia tra le curve stupefacente. Meglio l’italiana sexy o la tedesca atletica? Cerchiamo di capirlo...
1/26 BMW S 1000 XR 2017

Identikit

BMW S 1000 XR Ducati Multistrada 1200 Pikes Peak
Cilindrata 999 cc 1.197 cc
Potenza massima 153,4 CV* 137,8 CV*
Accelerazione 0-400 m 10,7 s* 11,0 s*
Velocità massima 250,1 km/h* 248,9 km/h*
Peso a vuoto 230,8 kg* 229,3 kg*
*Dati rilevati dal nostro Centro Prove

Abbiamo messo a confronto due fra le crossover più performanti attualmente sul mercato. Si può obiettare che costino troppo, che siano veloci in modo inutile e che richiedano una certa esperienza per essere sfruttate, ma si contano su una mano le moto che offrono con disinvoltura quello che possono darti la BMW S 1000 XR e la Ducati Multistrada 1200 Pikes Peak. A dire la verità non è la prima volta che le due si trovano faccia a faccia. La prima sfida, nell’ambito della nostra comparativa nelle Marche (Motociclismo 06/2016), è andata alla tedesca, risultata nel complesso più sportiva. Oggi però la XR si trova di fronte una Multi più preparata. La Pikes Peak non è solo una versione con abito Ducati Corse e alcune parti in carbonio; ha il silenziatore Termignoni e, soprattutto, una coppia di sospensioni Öhlins al posto delle Sachs semiattive della “S”. Nemmeno BMW è rimasta a guardare, però. La XR 2017 migliora nel comfort (manubrio meglio isolato dalle vibrazioni), nella capacità di carico (+ 10 kg), nel livello di emissioni (euro 4) e nella potenza.

Si viaggia in prima classe

Cruise control impostati a 130 km/h, plexi nella posizione più alta e serbatoi pieni: lasciarsi alle spalle la città e andare chissà dove a caccia di curve trasmette sempre una bella sensazione, soprattutto con una moto confortevole. Dire quale delle due lo sia di più non è semplice. In linea di massima sono entrambe adatte a lunghi trasferimenti. La BMW ha una posizione di guida davvero indovinata. La sella è comoda, pedane e manubrio sono posizionati in modo naturale e la vita è piuttosto stretta. Inoltre la protezione aerodinamica è buona. Magari non è molto sviluppata in larghezza - su spalle, braccia e ai lati del busto e delle gambe arriva qualche lieve turbolenza - ma lo è in altezza, così il casco rimane al riparo dalla spinta dell’aria. L’unica cosa che disturba un po’ sono le vibrazioni che interessano manubrio e, in misura minore, pedane. Il nuovo fissaggio dei riser con elementi elastici di maggior spessore ha migliorato la situazione, ma restano ben avvertibili.
Anche la posizione di guida della Ducati è piacevole. Il manubrio è leggermente più vicino, ma nel complesso la postura risulta naturale e azzeccata. Se potessimo togliere dal ragionamento l’altezza della sella, che per entrambe è considerevole, potremmo dire che la Multi è forse più adatta a piloti di “bassa” statura. Se la sagoma della protezione offerta dalla BMW è quella di una porta, stretta e alta, quella della Ducati è la stessa porta appoggiata sul lato lungo, bassa e larga. Le gambe e il busto sono perfettamente riparati, braccia e spalle lo sono più che sulla tedesca, mentre sul casco arriva più aria. Se la Multi è un buon posto per viaggiare è grazie anche alle vibrazioni. Come il rivale, il Testastretta si fa sentire nei palmi delle mani e sotto i piedi; la differenza è che lo fa con pulsazioni a bassa frequenza che non sono per nulla fastidiose.
Vittoria italiana quindi, a patto però di viaggiare da soli. In coppia il risultato cambia ancora, perché sulla XR il passeggero gode di una posizione comoda e di ottimi appigli, ovvero di un’accoglienza migliore di quella della Ducati. Ribaltiamo ancora la situazione: se siete smartphone-dipendenti potreste preferire la Ducati, che con le sue tre prese di corrente (due a 12 V e una USB) dà la possibilità di caricare più dispositivi contemporaneamente, al contrario della XR, dotata di una sola presa a 12 V.

Quale scegliere? Bel rompicapo, vero? Vediamo come vanno fra le curve!

Si balla!

La prima a lanciarsi nelle danze è la Multi. Scende in piega con grande velocità ed è altrettanto svelta nel cambiare direzione, per poi schizzare fuori dalle curve con grinta. Il Testastretta pompa coppia a carriolate appena prendi in mano il gas, cosa che si traduce in accelerazioni istantanee e brutali. Nella prima metà del contagiri c’è tutto quello che serve per arrivare al punto di frenata con un gran sorriso stampato in faccia e un’andatura che è meglio non dire, compresa un’elasticità che permette di riprendere velocità da “bassa quota” (2.000 giri, per esempio). Allo stesso modo, in frenata c’è tutto l’occorrente: un impianto che sa mordere i dischi con ferocia o accarezzarli fino a centro curva, e un avantreno sempre vivo e “presente”, che ti dà fiducia a qualunque andatura. Le Öhlins rendono l’esperienza di guida differente, rispetto alle semiattive della versione S. Qui ci sono più trasferimenti di carico, in frenata e accelerazione, e un comportamento che nel complesso risulta più prevedibile e decifrabile

Se la “Multi” stupisce per un carattere scatenato, la tedesca sa invece ammaliare per la semplicità con cui fa tutto. Se “ballare” con la Multi vuol dire essere travolti da un mix di velocità, forze intense e movimenti accentuati, sulla BMW tutto più misurato e preciso. La ciclistica ha l'accuratezza di un laser e una compostezza tale da sembrare uscita da un collegio svizzero, cui si somma una capacità di stringere le traiettorie invidiabile e superiore a quella della Multi. Con la XR puoi tenere una velocità maggiore in curva e quindi replicare il passo della Ducati rallentando con più dolcezza e accelerando in modo più graduale. Il quattro-in-linea ha un'elasticità infinita e così tanta spinta a qualunque regime. Questa innata efficacia si traduce, a parità di andatura, in una guida meno impegnativa. La potenza di cui dispone è qualcosa di difficilmente sfruttabile in pista, figuriamoci in strada. In ogni caso, fin dove ti senti di poter arrivare, hai a disposizione un pacchetto motore-ciclistica sapientemente accordato. Inoltre, la luce a terra abbondante e il massiccio feeling che hai in sella ti permettono (o invitano a) pieghe da urlo. Una cosa che vorresti migliorare c’è, ed è la corsa a vuoto della leva del freno anteriore: bisogna tirarla almeno due-tre centimetri prima che l’impianto inizi a funzionare.

Tirando le somme, quale scegliere? Meglio il carattere della “Multi”, da domare, o la pacata naturalezza con cui la “XR” sa andare forte? A te la risposta. Per aiutarti nella scelta qui trovi un video con le nostre impressioni di guida.

Pregi e difetti

Pregi Difetti
BMW S 1000 XR Motore, ciclistica, posizione di guida Prima parte di corsa del freno anteriore a vuoto, consumi
Ducati Multistrada 1200 Pikes Peak Guida divertente, comfort, frenata Assenza di quickshifter, risposta al gas perfettibile

La prova completa è stata pubblicata su Motociclismo di settembre 2017, dove trovate ogni dettaglio e i rilevamenti strumentali del nostro centro prove.
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