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BMW R nineT Urban G/S 2017: pronta all'avventura?

Prova BMW R nineT Urban G/S 2017: pregi e difetti della naked bavarese dall’indole off road. L’abbiamo guidata in Toscana, nelle campagne della Maremma, ecco le prime impressioni di guida e tre aggettivi: muscolosa, old style, "facile"
1/21 BMW R nineT Urban G/S 2017 in azione (foto ufficiale della Casa)

Look retrò e tecnica moderna

Oltre alla nuova R nineT e alle sue versioni Pure e Racer, lo scorso autunno BMW ha presentato anche la nuova R nineT Urban G/S (qui le foto). Si tratta di un modello che riprende chiaramente le linee del Concept Lac Rose e si presenta con uno stile differente dalle sorelle, sempre d’ispirazione classica, ma in questo caso orientato all’avventura, sia su asfalto che in off road. La R nineT Urban G/S riprende il DNA della BMW R 80 G/S del 1980 e lo trasmette ai nostri tempi attraverso la tecnica moderna: il motore è infatti il bicilindrico Boxer con raffreddamento aria/olio da 1.170 cc di cilindrata e 110 CV di potenza, con cambio a sei rapporti; Euro 4. Il telaio è il risultato di tre componenti: telaio principale anteriore, telaio principale posteriore con sezione finale integrata e telaietto del passeggero. La sospensione anteriore è una tradizionale forcella telescopica, mentre per la sospensione posteriore è stato scelto il BMW Paralever in combinazione con un ammortizzatore centrale. La R nineT Urban G/S è equipaggiata di serie con cerchi a raggi incrociati, ruota anteriore da 19 pollici e posteriore da 17 pollici. Ma dei dettagli della nuova Urban G/S vi abbiamo già parlato: cliccate qui per sapere tutto della tecnica, delle dotazioni, degli accessori e per vedere il video di approfondimento della Casa nonché quelllo in cui il grande Hubert Auriol la guida a Dakar. Cliccate invece qui per le foto.

La nuova BMW R nineT Urban G/S è già disponibile sul mercato nella sola livrea bianca (con grafiche blu e sella rossa) ad un prezzo di 14.400 euro c.i.m.*

Ora non resta che dirvi come va, la Urban G/S: per testarla siamo andati in Toscana, dove abbiamo messo alla prova la nuova R nineT nelle campagne e sulle strade bianche della Maremma. Cliccate qui per le foto del test.

*: il prezzo “chiavi in mano” si ottiene al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica forfettariamente in 250 euro.
La BMW R nineT Urban G/S riprende il DNA della primissima BMW R 80 G/S del 1980

È un piacere far cantare il Boxer

Il motore è lo stesso che equipaggia la R nineT, la Pure e la Racer. Si tratta di un propulsore che, non ci stancheremo di dirlo, è uno dei più godibili e sfruttabili su strada. Per via della sua schiena muscolosa è una vera goduria farsi cullare e spingere dai bassi e medi regimi, piuttosto che spremerlo agli alti. In sesta, a 50 km/h, riprende senza strappi e ti consente di passeggiare in scioltezza.
In sella alla Urban G/S, maggiormente rispetto alle sorelle, ci si fa notare. Questo per via del look retrò con il parafango alto, le ruote a raggi e la colorazione vintage. E poi ci si fa sentire: il sound emesso dal terminale singolo è cupo, cavernoso. È musica per le nostre orecchie e pura goduria (magari un po' meno per i pedoni a bordo strada...)! Viene voglia di continui apri-chiudi solo per far cantare il boxer. E poi c’è da considerare che, non essendoci il contagiri, il suono è l’unico strumento a disposizione per capire il range del motore. Giusto quindi che sia così importante.
Il boxer della Urban G/S ha una voce inconfondibile e... molto sonora

Divertente su strada

La posizione in sella è da roadster pura, con il manubrio largo e distante. Anche se la sensazione è quella di essere sdraiati sul lungo serbatoio, la schiena è solo leggermente piegata in avanti e i polsi sono poco carichi. La sella (più alta di 3 cm rispetto alla R nineT Scrambler) è morbida e le gambe stringono bene il serbatoio, peccato solo che le pedane siano molto vicine alla seduta, qualche centimetro in più di spazio non avrebbe guastato. In questa posizione si ha il pieno controllo della moto e si è abbastanza comodi; purtroppo però l’aria che arriva su busto e spalle è tanta (il cupolino è praticamente solo per bellezza). Ma d'altronde la Urban G/S non nasce per i grandi viaggi.
Posizione di guida old style, oltretutto con le pedane un po' alte. Non si sta scomodi, comunque

Qualche difettuccio in off road

La guida è un po’ fisica, old style: la Urban G/S vuole essere guidata con il corpo. Non è un fulmine nei cambi di direzione, ma è una moto ben bilanciata, abbastanza intuitiva e tutto sommato facile. Ottima la guida nel misto, molto divertente. La forcella è ben sostenuta e non affonda troppo in frenata; molto più sensibile alle asperità il posteriore. Parlare però di sospensioni adatte al fuoristrada ci sembra un po’ azzardato; sulle buche più marcate, ad esempio, è facile arrivare "a pacco" con la forcella. In off road la Urban G/S è poco maneggevole, perché bassa, lunga e pesante. Inoltre, l’ergonomia non è studiata per la guida in piedi: il manubrio è basso e lontano e ci si trova quindi in una posizione non proprio naturale (soprattutto per i piloti di statura elevata).
Se sospensioni non permettono un'azione troppo grintosa sugli sterrati, ma il motore è una goduria

La trovate... in edicola

Concludendo, possiamo dire cha la Urban G/S risulta essere una bella roadster, godibile su strada. Anche se il piacere di guida è un po' tarpato gomme tassellate. Il nostro consiglio, se pensate di utilizzare la moto prevalentemente su strada, è quello di ordinarla con le Metzeler Tourance della R nineT Scrambler. Per saperne di più sulla moto e per il test completo vi rimandiamo a Motociclismo di giugno, in edicola proprio in questi giorni.
Il tester di Motociclismo in azione con la BMW R nineT Urban G/S sugli sterrati della Maremma
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