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BMW R nineT 2017: muscoli old style

Prova BMW R nineT 2017: pregi e difetti della nuova versione della naked retrò bavarese. L’abbiamo guidata in Sicilia, sulla strade della mitica Targa Florio, dove abbiamo apprezzato il motore e la ciclistica. Prime impressioni di guida con la roadster classica tedesca

La BMW R nineT si aggiorna

In occasione di Eicma 2016 BMW ha presentato la nuova versione della naked retrò R nineT. Non si tratta di un modello completamente nuovo, ma di una versione aggiornata e rivista, con motore Euro 4, geometrie del telaio ottimizzate, ruote dal nuovo design, forcella completamente regolabile e strumentazione aggiornata; in più, per lei, sono ora disponibili due nuove colorazioni “dal carattere manifatturiero”. Ma di tutti i dettagli della nuova BMW R nineT 2017 vi abbiamo già parlato: cliccate qui per sapere tutto della tecnica e qui per le foto.

La nuova BMR R nineT è già in vendita ad un prezzo di 16.250 euro c.i.m.*

Ma ora veniamo al dunque: non resta che dirvi come va. Per guidare la nuova versione della naked retrò di Monaco siamo volati in Sicilia, dove abbiamo messo alla prova la nuova R nineT 2017 sulle strade della mitica Targa Florio. Cliccate qui per le foto della prova e non perdetevi Motociclismo di maggio per tutti gli approfondimenti e il test completo.

*: il prezzo “chiavi in mano” si ottiene aggiungendo al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica forfettariamente in 250 euro.
La nuova livrea blackstorm metallizzato / Vintage

Personalità boxer intatta, nonostante l'Euro 4

Per il test della R nineT 2017 (e delle sorelle R nineT Racer e R nineT Pure: state connessi, presto gli articoli dedicati) BMW ci ha invitati in un luogo ricco di fascino e di storia motoristica, a due e quattro ruote: siamo sul tracciato della mitica Targa Florio, in Sicilia. Pensate che proprio qui, nel 1929 il tedesco Paul Koppen vinse la decima edizione della manifestazione motociclistica in sella ad una Boxer di 500 cc! Non poteva esserci dunque luogo migliore per metterci in sella alla naked old style di Monaco.
Per via della sua trasformazione ad Euro 4, il bicilindrico boxer di 1.170 cc della R nineT 2017 ha perso solo tre Nm di coppia massima rispetto al passato (siamo ora a quota 116 a 6.000 giri/min), ma nulla in termini di CV (110 a 7.750) e di carattere. La differenza è dunque impercettibile su strada, dove ritroviamo un propulsore corposo e ben sfruttabile. Ma allo stesso tempo… divertente: il boxer spinge forte fin dai regimi più bassi, per poi diventare poderoso tra i 3.000 giri/min e gli 8.000. Questo permette di inserire una marcia alta e limitare l’uso del cambio (morbido), sapendo di poter contare su una buona spinta ad ogni accelerata. Il tutto accompagnati da un sound scoppiettante, cupo e rabbioso, che fa venir voglia di girare la manetta del gas solo per sentire il motore cantare.
La forcella, a steli rovesciati da 46 mm, è ora completamente regolabile

Una ciclistica a punto!

Invariata rispetto al passato la posizione in sella, con il manubrio largo e abbastanza distante dalla seduta; si viaggia dunque con il busto leggermente piegato in avanti, quasi ad “abbracciare la moto”, in una posizione che permette un ottimo controllo.
Buone le sospensioni: la forcella (di derivazione S 1000 RR e ora completamente regolabile) digerisce bene anche l’asfalto più malconcio e non affonda mai più del dovuto, nemmeno nelle staccate più violente; il mono invece potrebbe essere più confortevole, è un po’ secco sulle buche marcate. Le nuove quote ciclistiche (il passo è stato allungato di 8 mm, l’angolo del cannotto sterzo è stato abbassato da 64,5 a 63,2°, l’avancorsa è passata da 102,5 a 107,9 mm) hanno reso la moto un po’ meno nervosa: la R nineT vuole essere guidata con il corpo, non è una di quelle naked che “cadono” in piega da sole, ma deve essere accompagnata. Una volta impostata la curva poi, telaio e forcella trasmettono un’enorme fiducia, la moto resta stabile anche in caso di buche o avvallamenti a centro curva. La frenata all’anteriore è molto aggressiva fin da subito, basta un dito sulla leva per una decelerazione decisa; il posteriore va premuto con più forza, ma l’ABS è molto invasivo (solo al posteriore). Restando in tema di elettronica, sulla R nineT (viste anche le condizioni davvero disastrate delle strade che abbiamo incontrato durante il nostro test), ci sarebbe piaciuto il traction control di serie (invece è un optional da 350 euro).

Per il test completo, con interviste e approfondimenti tecnici, vi rimandiamo a Motociclismo di maggio.
Il doppio terminale di scarico Akrapovic
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