Nonostante il sei cilindri in linea da 1.649 cc della K 1600 GT sia ora omologato Euro 4, resta inalterato il carattere della moto. Il motore è fluido e spinge senza nessuna incertezza fin dai regimi più bassi, in più ha coppia da vendere (175 Nm a 5.250 giri/minuto, la maggior parte disponibile già a 1.750 giri). Si può dunque pensare di girare in città o tra le curve in terza marcia e dimenticarsi letteralmente dell’uso del cambio! Cambio che, tra le altre cose, è notevolmente migliorato: sulla m.y. 2017 sono infatti scomparsi i rumori all’innesto delle marce che accompagnavano il modello precedente e i rapporti entrano ora senza intoppi. Specifichiamo però che il modello in prova è equipaggiato con il cambio elettroassistito Pro (optional), che permette di salire o scendere di rapporto senza usare la frizione.
La ciclistica gode ora di serie di sospensioni a regolazione elettronica Dynamic ESA, con due modalità: Road, con sospensioni più morbide, e Dynamic, per un utilizzo più sportivo. In entrambi i casi, considerando la sua mole imponente, la moto si rivela veloce a scendere in piega e stabile in percorrenza di curva. Anche a velocità da Autobhan tedesche!
A differenza dell’ESA Next Generation disponibile per la
R 1200 GS 2017 (
qui il nostro test), che regola il precarico del mono in automatico e in continuo, sulla K 1600 GT spetta al pilota la regolazione: con la semplice pressione di un tasto si può scegliere tra tre opzioni: pilota singolo, pilota + valigie e pilota + passeggero.