Statistiche web

Mototurismo: come preparare la moto

Mototurismo: come preparare la moto per i viaggi. Alcuni consigli pratici (e trucchi) prima di mettersi in marcia: è importante che il mezzo sia a posto, sia come normale manutenzione, sia come accorgimenti più specifici per il turismo. Su strada e in off road

Prima di partire

Che si tratti del classico ma sempre emozionante giro in Sardegna (ma la meta sceglietela pure da voi) o di una più impegnativa “Alp to Coast”, da nord a sud dello Stivale, pochi trucchi e pochissimi materiali possono metterci in grado di affrontare quelle piccole ma sgradevoli sorprese legate all’usura della moto, sempre lì, in agguato, pronte a rovinare la serenità della nostra vacanza.

Anche i più refrattari alla manutenzione “fai da te” possono preparare ogni componente, di serie o after market, in modo da partire tranquilli, senza dover disporre di chissà quale attrezzatura. Tra i cataloghi di ferramenta, per esempio, ci sono una serie di piccoli “amici” che possono risultare utili in molte condizioni: colle, adesivi e nastri per piccole o grandi riparazioni (tutti comodamente alloggiabili nel sottosella); piccoli utensili o altri prodotti di uso comune che possono rinascere a nuova vita grazie ad un impiego poco ortodosso. Abbiamo scoperto, ad esempio, che l’adesivo super-rapido, specie nella versione specifica per plastiche difficili, è compatibile con la pelle umana: in caso di piccoli tagli può essere un sostituto dei cerotti!

Anche le officine locali generiche, alle quali ci rivolgiamo spesso con diffidenza, offrono riparazioni rapide, ma è necessario saperle individuare. In alcuni casi, comunque, diventa indispensabile chiamare i centri di assistenza delle Case motociclistiche. Quindi, portatevi alcuni indirizzi e numeri di telefono delle officine specializzate che potete trovare lungo il percorso oppure un numero verde della Casa da contattare in caso di emergenza.

I bagagli sono a posto?

Che il sistema di bauletti sia o meno installato già in origine dalla Casa, poco cambia: spesso, anche nelle migliori famiglie, le viti si allentano. Prima del viaggio consigliamo, quindi, di controllare che tutti i punti di fissaggio del telaietto porta borse siano saldamente ancorati. Non è una cattiva idea quella di allentare una ad una tutte le viti ed applicare del frena filetti di tipo medio prima di serrare nuovamente. In caso di manutenzione, il composto si rimuove riscaldando la vite prima di allentarla. Se invece le viti non sono strette, questi prodotti, una volta induriti, limitano o impediscono lo svitamento. Sono prodotti anaerobici, cioè si induriscono solo in assenza di aria: le eventuali gocciolature esterne rimangono morbide anche per anni. La compatibilità ed il funzionamento è specifico solo tra metalli, se le viti o i filetti sono di plastica non hanno alcun effetto. La loro attivazione varia dai 20 minuti alle 48 ore, a seconda che i filetti siano in metallo non trattato oppure viti inossidabili o zincate. Se invece si propende per l’installazione di un kit valigie aftermarket o di altri accessori, come proteggi radiatori o proteggi motore, a volte potrebbe non essere semplicissimo montarli. Se è necessario molare, allargare fori o rifinire piccoli pezzi di carrozzeria può essere consigliato l’uso di un elettroutensile per hobby o modellismo.

Catena in ordine

La maggior parte delle moto ha la trasmissione finale a catena. I prodotti di ultima generazione sono estremamente robusti e longevi ma, comunque, lubrificazione e controllo della tensione sono operazioni semplici con le quali si deve avere dimestichezza, specie se si devono affrontare lunghi viaggi. L’acqua o la polvere possono accelerare l’usura della catena: dopo ogni acquazzone, meglio lubrificarla. Dopo l’uso in fuoristrada, se possibile, meglio sciacquare con un getto a bassa pressione e lubrificare una volta che la trasmissione è asciutta.

La regolazione della tensione della catena è un’operazione ben spiegata nel libretto di uso e manutenzione: la procedura standard consiste nell’allentare il dado ruota e i registri, poi regolare in modo da recuperare l’allungamento. È raccomandabile controllare sempre di avere spostato la ruota a sinistra ed a destra in modo omogeneo, cioè senza averla disallineata rispetto al forcellone. Prima di tornare a fissare il perno, inserite un cacciavite grande tra corona e catena, inserite una marcia e girate la ruota indietro mentre serrate il dado: così facendo la ruota si appoggia su tutti e due i registri. Ultimo passo, il serraggio finale dei controdadi dei registri catena: si possono perdere per strada o, peggio, nel caso di moto con monobraccio posteriore, si possono creare seri danni. Rispettate sempre le coppie di serraggio prescritte (di solito da 15 a 35 Nm sulle viti dei registri, da 80 a 110 sui dadi ruota) e, comunque, non tendete mai eccessivamente la catena, per non procurare danni alla trasmissione o al cambio. Quando non indicato espressamente, il gioco della catena va verificato con moto appoggiata a terra e con ramo superiore in tensione: la catena deve poter oscillare per circa 20 – 50 mm, a seconda se la moto sia da strada o da fuoristrada.

Per una guida completa sulla manutenzione della moto clicca qui.

Tagliando al volo

Per i veri globetrotter, ovvero per quanti macinano chilometri su chilometri, può essere pianificato un tagliando a metà del viaggio: se la moto viene usata continuamente per lunghe tratte e, soprattutto, se si viaggia a lungo al caldo e in climi polverosi, è suggeribile sostituire l’olio a metà dell’intervallo consigliato dalla Casa. Prima di sostituire il lubrificante, verificate le tre caratteristiche del nuovo olio: la viscosità è fondamentale e, in mancanza di dati o di lubrificante, un 10W50 può essere una soluzione versatile e “all-season”. Il livello di protezione è rappresentato dalla specifica API, quella relativa ai lubrificanti più evoluti è la SM, la lettera dopo la S non deve comunque mai essere inferiore a quella indicata dal produttore della motocicletta. Per evitare incompatibilità con le frizioni in bagno d’olio, quando presenti, deve inoltre superare le specifiche Jaso MA o, per i più prudenti, MA-2. Nel caso di motori con frizione a secco (alcuni BMW, Moto Guzzi, alcuni Ducati) si può utilizzare indifferentemente un MA, MA-2 o meglio MB. Se ritenete che non si possa trovare, acquistate prima del viaggio anche un filtro olio motore, in ogni caso annotate il codice ricambio che, solitamente, è uguale in tutto il mondo.

Altro punto con cui fare pratica è il cambio delle pastiglie freno: molto spesso la sostituzione è semplice, dato, però, che si tratta di organi di sicurezza, meglio rivolgersi ad un meccanico esperto o fare pratica prima di partire. Non utilizzate mai composti frenafiletti sulle pinze freno e, comunque, serrate sempre le viti alla coppia di serraggio prescritta, quando non sia possibile sostituire le pastiglie senza togliere le pinze dalla moto.

Per l’off road ma non solo

Urti, cadute o semplicemente piccole usure possono rendere fastidiosa anche una normale gita. Specie per chi effettua percorsi in fuoristrada con borse e, quindi, moto appesantite, l’inconveniente può essere frequente: uno dei danni più comuni è l’urto delle borse contro alberi o sporgenze. Se le valigie o altri componenti si danneggiano, meglio evitare difficili riparazioni di precisione, un robusto passaggio con nastro americano può risolvere molte noie, estetica a parte. Sempre in tema di danni, come la frequente chiusura del cavalletto a tradimento, le leve di freno e frizione possono creare più di un grattacapo: verificate che siano sempre presenti gli intagli per rottura facilitata, servono per creare punti precisi che, in caso di urto, accorciano la leva ma ne lasciano una sufficiente porzione per l’utilizzo ed evitano, soprattutto, di rompere gli attacchi al manubrio o le pompe. Per crearne di nuovi effettuate incisioni che riducano della metà lo spessore della leva in un paio di punti, uno a circa 2 cm dall’estremità libera e l’altro a 3, cioè distante un centimetro dal precedente.

La caduta o un colpo possono anche danneggiare i radiatori: in caso di guaio limitato è possibile chiudere il foro con dell’adesivo epossidico bicomponente. L’eventuale presenza di moderata umidità (purchè non sia liquido in pressione) aiuta il processo di indurimento, sempre che le superfici siano comunque pulite. Ricordatevi, inoltre, che tutti gli adesivi epossidici, se utilizzati senza ulteriori primer, sono eccezionali nell’incollaggio dei metalli ma non consigliabili per la riparazione delle plastiche. Prima di rabboccare il liquido di raffreddamento utilizzate anche del turafalle, sigillerà le piccole perdite residue. Non preoccupatevi per la sostanza: il liquido in sospensione con particelle metalliche indurisce solo sui bordi dei fori, fino a chiuderli, rimanendo però inerte lungo il circuito.

Prevenire e curare

Se la moto ha molti chilometri all’attivo, a volte, i comandi al manubrio o a pedale possono avere fastidiosi cigolii o piccoli puntamenti. Utilizzare dall’esterno olio spray può risultare inutile, oltre che “imbrattante”: meglio rimuovere la vite o la boccola ed applicare piccole quantità di grasso additivato con metalli. Le paste al rame, poi, sono consigliate anche per altri usi, come sulle giunzioni a bicchiere di silenziatori aftermarket, sulle viti dei collettori di scarico o sui dadi ruota, per prevenire il grippaggio: ne basta una quantità minima! Per le gomme e le plastiche, la migliore riparazione è l’adesivo rapido a base di cianoacrilato (supercolla): esistono versioni specifiche per materiali plastici con le quali si possono riparare anche guarnizioni di valigie, di caschi o altri complementi di abbigliamento. La supercolla è utile anche su piccoli tagli: non è tossica (i suoi vapori sono leggermente irritanti per gli occhi) e facilita una cicatrizzazione rapida, proteggendo la ferita. Il Loctite 406, ad esempio, ha la stessa base dell’adesivo per suture usato a volte al pronto soccorso o in chirurgia estetica. Per riparare invece un giunto filettato su una piastrina metallica, può essere usato un adesivo epossidico bicomponente in forma liquida.

Lavoro di finitura

A moto carica di bagagli e, soprattutto, con passeggero è meglio regolare un po’ l’assetto, specie al retrotreno. Le regolazioni consigliate riguardano l’aumento del precarico molla e l’aumento della frenatura idraulica, tanto in compressione quanto in estensione. Riferitevi sempre alla taratura standard e chiudete i registri di qualche click (2 – 4 a seconda del numero libero di regolazioni) o qualche giro (mezzo – uno e mezzo), se i registri sono semplicemente a vite. Per ultime, le lampadine: prima allenatevi in modo da essere in grado di sostituirle (esclusi i fari a led che non sono riparabili, ma sono molto robusti). Durante questa fase, pulite le superfici interne dei fanali o dei trasparenti quando raggiungibili e, comunque, non toccate mai il vetro delle lampade, specie se alogene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA