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“Dire Pedrosa è dire vittorie e sfortuna”

Nick Harris, ex voce della MotoGP, ha analizzato la carriera di Daniel Pedrosa. Esiste la pura sfortuna? Nel caso del pilota spagnolo, Harris dice “sì”.
1/42 Daniel Pedrosa
L’ex voce della MotoGP, Nick Harris, ha analizzato la parabola sportiva dell'alfiere Honda che a fine stagione saluterà le competizioni. L’articolo, apparso sul sito ufficiale della MotoGP, tratta la carriera di Daniel Pedrosa e parte con una domanda: esiste la pura sfortuna? Nel caso di Dani Pedrosa, Harris dice “sì”. La grande domanda che tutti si sono fatti quando la settimana scorsa ha annunciato il suo ritiro dalle corse è stata per quale ragione un pilota del suo livello non abbia mai vinto nella classe regina. Pedrosa è stato un corridore da record: ha vinto una gara ogni stagione per dodici anni di fila, numeri simili solo a quelli del quindici volte iridato Giacomo Agostini. Solo la storia del motociclismo italiano e la leggenda Valentino Rossi hanno raggiunto più volte il podio mentre è stato solo Valentino a battere Pedrosa come numero di podi nella massima serie.
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Dopo i suoi titoli mondiali in 125cc e in 250cc (due), tutti si aspettavano che la corona della massima cilindrata fosse solo una questione di tempo per l’uomo HRC. Ma non è mai arrivata, perché? Secondo Harris, due immagini riassumono bene la decennale carriera di Dani Pedrosa, pilota talentuosissimo, spesso sottovalutato e molto sfortunato.

“Lo ricordo due anni fa nella conferenza stampa a Misano quando vinse da dominatore il GP di San Marino. Si lasciò dietro i suoi tre grandi rivali, Lorenzo, Rossi e Marquez chiudendo una gara perfetta, in solitaria, con quasi tre secondi di vantaggio sul resto del gruppo. Indimenticabili poi i suoi sorpassi su Marquez e su Rossi, da manuale. Quella volta Pedrosa ha ribadito di essere uno dei fantastici quattro. Torniamo a tredici anni fa, a Phillip Island, quando un elicottero decolla dal circuito all’ospedale di Melbourne. Cinque giorni Pedrosa, la giovane promessa spagnola della due ruote, aveva fatto suo il primo dei suoi titoli con il successo a Sepang. Nella prima sessione di prove libere australiane però fu vittima di un incidente in uscita della curva Lukey Heights. A tutti sembrò un normale incidente di pista, ma come poi avremmo avuto sfortunatamente modo di capire con gli anni, per Pedrosa anche la caduta più banale poteva diventare critica. Quella fu la prima e si ruppe entrambe le caviglie. Nella sua carriera è rimasto spesso vittima di incidenti e la maggior parte delle volte non per colpa sua. Molte, troppe volte abbiamo assistito a fine settimana di GP nei quali, quando gli avversari si preparavano alla bagarre della domenica, Pedrosa era costretto al ritorno a casa con una frattura”.
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Domenica il suo brillante compagno di scuderia, Marc Marquez, ha vinto per l’ennesima volta al Sachsenring. Nelle celebrazioni ha reso omaggio proprio al connazionale e maestro, come riconosciuto qualche giorno prima. Da qui alla fine ci saranno ancora quattro mesi nei quali potremo godere della grandiosità di Dani Pedrosa come pilota prima che si chiuda una carriera vittoriosa purtroppo segnata anche dalla sfortuna.

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