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Panigale R: 2 decimi meglio in ripresa

In questo video, la nuova maxi sportiva Ducati è messa alla frusta dai collaudatori del Centro Prove Edisport. Confrontiamo le prestazioni con quelle della Panigale S e vediamo quanto conta il rapporto finale più corto

Panigale r: 2 decimi meglio in ripresa

Ecco il video del Centro Prove Edisport relativo al lancio per il rilevamento delle prestazioni della Ducati 1199 Panigale R (ovviamente è solo uno dei molti lanci effettuati). Guardatelo e poi facciamo qualche commento.

Come abbiamo sottolineato nell’approfondimento sul motore (cliccate qui), il Superquadro della Panigale R ha il limitatore spostato 500 giri più in alto, ha masse in movimento alleggerite e trasmette la potenza a terra grazie ad una finale anch’essa accorciata. Questo per assicurare maggior grinta in accelerazione e ripresa senza stravolgere la termodinamica né perdere velocità massima. Confrontiamo le prestazioni della Panigale R con quelle della S e vediamo se l’obbiettivo è stato raggiunto (tenendo presente che comunque la nuova versione è più potente della precedente, come testimonia il banco del Centro Prove. Cliccate qui per il video).

CALO IN VELOCITÀ: ECCO COME MAI
La Panigale R fa 289,4 km/h di velocità massima, contro i 298,1 della S. Oltretutto la R raggiunge la top speed ad un regime di 270 giri superiore rispetto alla S. C'è da dire che la Panigale S che abbiamo provato lo scorso anno montava i deflettori del kit Ducati Performanceai lati del cupolino, e aerodinamicamente fanno molto. I tempi in accelerazione sono praticamente identici (ballano 4 millesimi a favore della S sui 400 metri da fermo, la R scatta meglio nei primi 100 metri, perde qualcosa nel tratto centrale e si riprende tutto alla fine), in compenso il nuovo modello fa meglio di quasi 2 decimi in ripresa da 50 km/h.

A TESTA ALTA!
Quindi emerge un grosso calo nella velocità e un bel miglioramento in ripresa. Accelerazione invariata.
Sembrerebbe quindi che il rapporto finale più corto non sia stato compensato in toto dall’aumento di regime massimo, mentre i denti in più della corona e l’alleggerimento delle masse del motore permettono effettivamente al bicilindrico bolognese di prendere i giri più rapidamente. Questo avrebbe certamente un miglior effetto anche sull’accelerazione, se non fosse di fatto impossibile tenere giù l’anteriore nelle partenze a razzo (l’impennata fin troppo facile è stata rilevata anche da Federico Aliverti nel test ad Austin. Cliccate qui).

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